(Minghui.org) Nel 2017 sono stato arrestato per aver parlato alla gente della Falun Dafa per strada, mentre lavoravo a Pechino. La polizia mi ha interrogato molte volte in pochi giorni. Hanno anche portato via la mia borsa come prova contro di me.

Da quando il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione della Falun Dafa, nel 1999, innumerevoli praticanti sono stati arrestati, detenuti, condannati e torturati. Molti sono stati torturati a morte o addirittura uccisi per i loro organi.

Come praticante della Dafa, quello che posso fare è tenermi saldo alla Dafa e mantenere i miei pensieri retti. Di fronte a questa improvvisa prova non credevo di essere in grado di convincere la polizia che la persecuzione fosse illegale.

Alcuni detenuti mi hanno detto: “Semplicemente non ne vale la pena. Perché non dici solo che smetterai di praticare? Così verrai rilasciato”. Una guardia ha detto: “Se collabori con la polizia e scrivi una lettera di rinuncia alla Dafa, posso consegnartela”. Son rimasto impassibile alle loro parole e ho continuato a recitare le poesie del Maestro.

Il Maestro ha detto:

“Il corpo giace in prigione – non essere malinconico, non essere triste

Con pensieri retti ed azioni rette, la Fa è qui

Rifletti con calma su quanti attaccamenti tu hai

Liberandoti completamente dai pensieri umani, il male sparisce da solo” (“Non essere triste”, Hong Yin Vol. II)

Il Maestro ha anche detto:

“…

I pensieri retti dei discepoli sono forti

Il Maestro ha il potere di rovesciare la marea” (“La grazia fra Maestro e discepolo”, Hong Yin Vol. II)

Di fronte a una possibile accusa non avevo paura. Avevo un solo pensiero: “Non importa dove mi trovo o cosa accadrà, il Maestro ha tutti i mezzi per cambiare le cose. So che il Maestro è con me e percorrerò solo il sentiero predisposto dal Maestro”.

L’ottavo giorno la polizia è venuta e mi ha detto che avevano cambiato la mia detenzione penale in 15 giorni di detenzione amministrativa. “Quando il termine sarà scaduto, potrai semplicemente andare a casa. Non verremo a prenderti”, hanno aggiunto.

La persecuzione era molto dura a Pechino a quei tempi, ma sono stato rilasciato 15 giorni dopo grazie alla protezione del Maestro e agli amici praticanti che hanno inviato pensieri retti per me.

Quando ho condiviso la mia esperienza con altri praticanti, uno di loro mi ha chiesto: “Cosa avevi in mente quando sei stato detenuto?”

Ho detto loro: “Mi sono aggrappato a questo pensiero: ‘Il Maestro ha tutti i mezzi per cambiare le cose’”.