(Minghui.org) Diciotto mesi dopo che due residenti di Leshan, nella provincia del Sichuan, sono state trasferite in una prigione locale per scontare una pena per aver praticato il Falun Gong, alle loro famiglie non è stato ancora permesso di visitarle o chiamarle nemmeno una volta. I familiari ora sono molto preoccupati per la situazione delle loro care.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal 1999 dal regime comunista cinese.

Il 18 gennaio dello scorso anno le signore Shuai Huilan e Jian Lanying sono state arrestate per aver distribuito in un villaggio materiale informativo sul Falun Gong. La polizia, durante l’arresto, ha perquisito le loro abitazioni e le ha condotte nel centro di detenzione di Leshan.

Sei mesi dopo i familiari di Shuai sono stati informati dal tribunale di Jiajiang di dover pagare una multa di 2.000 yuan (circa 300 euro). Quando si sono recati in tribunale hanno appreso che era stata segretamente condannata a tre anni e mezzo e mezzo di detenzione. La corte aveva già prelevato 600 yuan (circa 90 euro) dal deposito di Shuai, giustificando che servivano per acquistarle le necessità quotidiane nel centro di detenzione e per pagare parte della multa.

É stato ora confermato da Minghui.org che anche Jian è stata condannata a tre anni e mezzo di detenzione. Adesso entrambe sono recluse nella prigione femminile di Chengdu, nella provincia del Sichuan, e viene loro negata qualsiasi corrispondenza con le loro famiglie.

Persecuzioni passate

Jian, quarantacinquenne, ha intrapreso il Falun Gong nel 2006. Grazie alla pratica, i suoi scompensi mestruali e l'insonnia sono presto scomparsi. Nel 2014, prima della sua ultima condanna, era stata già arrestata. In quell’occasione la polizia le aveva confiscato i suoi libri del Falun Gong e altri oggetti personali e l’ha trattenuta per sette giorni nel carcere di Guihualou.

Il 15 giugno 1996 Shuai, sessantacinquenne, dopo aver imparato gli esercizi del Falun Gong, ha visto scomparire i suoi disturbi fisici dovuti a gastroenterite, reumatismi e cefalea.

Nel luglio 1999, con l'inizio della persecuzione, la polizia ha perquisito l’abitazione della praticante, confiscandole le foto del fondatore del Falun Gong e l'emblema del Falun. Il 20 novembre 1999 l’ha nuovamente arrestata per aver praticato in pubblico gli esercizi del Falun Gong e trattenuta per un mese nel centro di detenzione di Shizhushan.

Shuai stava lavorando nel campo agricolo della sua famiglia quando Song Sinan, capo della stazione di polizia di Yangwanxiang, si è presentato e le ha chiesto se praticava ancora il Falun Gong. Lei ha detto di sì, quindi Song l'ha arrestata facendole scontare quindici giorni nel carcere di Guihualou. Successivamente è stata trasferita e trattenuta per un mese nel centro di detenzione di Wutongqiao. La polizia, durante il periodo di detenzione, ha perquisito la sua casa due volte.

Nell'estate del 2001, Shuai è stata nuovamente arrestata mentre faceva gli esercizi del Falun Gong in casa e condotta al governo del villaggio, poi è stata fatta sfilare per le strade. Di notte è stata ammanettata alle scale, costretta a dormire sul pavimento di cemento ed esposta alle punture di zanzara. Song ha ordinato al suo subordinato Hu Baoguo di picchiarla con uno spesso filo elettrico. Due settimane dopo è stata rilasciata.

Nell'ottobre 2001, solo pochi mesi dopo, Shuai è stata arrestata ancora una volta per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. La sua casa è stata di nuovo saccheggiata, inoltre è stata condannata a un anno e mezzo di lavori forzati e portata in strada per un'altra parata umiliante.

Nel novembre 2001, dopo essere stata condotta nel campo di lavoro forzato femminile di Nanmusi, è stata spesso privata del sonno e le è stato negato l'uso del bagno. Le guardie a volte la costringevano a stare in piedi o a sedersi nella posizione del doppio loto per lunghe ore. Una volta è rimasta per un giorno intero con le mani legate dietro la schiena. Le guardie l'hanno anche picchiata, dopo averle riempito la bocca con calzini puzzolenti per impedirle di urlare. Inoltre la sua pena è stata prorogata di un mese perchè non ha rinunciato alla sua fede nel Falun Gong.

Il 6 aprile 2004 la polizia ha perquisito l’abitazione di Shuai ancora una volta e le ha requisito un registratore.

Nel novembre 2005, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale del Falun Gong, è stata sequestrata dalla polizia mentre camminava per strada. La sua casa è stata saccheggiata di nuovo e i suoi libri del Falun Gong e la foto del fondatore del Falun Gong le sono stati confiscati.

Nell'aprile 2013, dopo aver appreso che le autorità avevano tentato di portarla in un centro per illavaggio del cervello, Shuai è stata costretta a vivere lontano da casa.

Nel corso degli anni, dopo le ripetute molestie e saccheggi subiti in casa, sua figlia non appena vedeva auto parcheggiate fuori casa si terrorizzava e non riusciva a mangiare.

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