(Minghui.org) In Cina, non solo i mezzi di informazione, ma anche i social media sono controllati dal Partito Comunista Cinese (PCC). Il 13 gennaio Weibo, una piattaforma di social media nota come la versione cinese di Twitter, ha annunciato che 403 account sono stati bloccati per aver attaccato esperti e studiosi del PCC, ridicolizzando le politiche di prevenzione e controllo della pandemia.

I proprietari di questi account si sono infuriati e si sono lamentati attraverso i propri altri account Weibo:

“Potete spiegare quale post o quale frase era contraria alla politica di Weibo?”

“Quindi dobbiamo sostenere qualsiasi politica ci venga imposta. Giusto?”

“Ho appena condiviso un post. Perché state bloccando il mio account?”

“Dicono che: ‘le autorità possono fare quello che vogliono, mentre ai cittadini comuni non è concessa la minima libertà!’ Ora l’ho visto con i miei occhi”.

Alcuni hanno sfogato la propria rabbia su altre piattaforme di social media come Toutiao:

“Cosa intendete per ‘attaccare’? Abbiamo solo pubblicato dei fatti”.

“Se questi ‘esperti’ pubblicano informazioni false, non dovrebbero essere bloccati anche i loro account?”

“Questi esperti hanno affermato che il 90% delle persone infette non ha sintomi. Ma come mai molti di noi hanno avuto febbre e polmoni bianchi (addensamento polmonare), e sono persino morti?”

“Sì, qui si può salvaguardare la reputazione degli esperti. Ma chi si preoccupa della vita di un miliardo di persone?”

Alcuni utenti si sono presto resi conto che dietro tutta questa censura e disinformazione c’è il PCC. Ecco una satira sui ‘cani fedeli’ (esperti e studiosi portavoce del PCC):

“Ho due cani che fanno la guardia alla mia porta e attaccano chiunque io dica loro di farlo. Sembra che qualcuno voglia dare loro del filo da torcere? Non è possibile!”

“Capisco, non c’è da stupirsi che i tuoi cani siano così ‘fedeli’, sono ben nutriti e ben pagati!”

Nessuno di questi commenti è sorprendente. Da quando ha preso il potere nel 1949, il PCC non si è mai preoccupato del benessere del popolo, invece, ha esaurito tutte le risorse per perseguitare, ciclicamente gruppi di cittadini comuni. Il lockdown estremo di stampo militare degli ultimi tre anni è stato l’ultimo capitolo della storia del PCC, che dimostra come un regime totalitario si preoccupi solo di se stesso e non della vita delle persone.

In queste circostanze, per dimostrare che il PCC ha sempre ragione, gli esperti e gli studiosi approvati dal regime, hanno fatto del loro meglio per ‘giustificare’ qualsiasi azione politica rivolta al controllo pandemico. Quando veniva applicata la politica “zero-COVID”, lodavano quella iniziativa e dipingevano la COVID come la malattia più mortale. Il 7 dicembre 2022, dopo che il PCC ha abbandonato la politica zero-COVID a causa dell’aumento dei casi e della rabbia dell’opinione pubblica, questi esperti per cercare di placare il malcontento ormai molto diffuso della gente contro il regime, definiscono la COVID come un comune raffreddore.

Questi esperti e studiosi sono come marionette che aiutano a diffondere le menzogne del PCC e causano tragedie senza fine. Dietro il sipario c’è il burattinaio PCC, che manipola ogni informazione. Se il PCC non viene respinto, questo orribile dramma probabilmente continuerà e molte altre persone ingannate potrebbero perdere la vita.