(Minghui.org) Il 4 gennaio 2023 Li Shaowen, capitano dell'Ufficio di sicurezza interna della contea di Longlin, nella provincia di Guangxi, è morto di Covid. Durante il suo mandato, ha eseguito attivamente gli ordini dalla provincia del Guangxi e dalla città di Baise (che sovrintende alla contea di Longlin) per perseguitare i praticanti locali del Falun Gong. La persecuzione dei praticanti di Longlin ha incluso arresto, detenzione, irruzione nelle abitazioni, molestie e pene detentive basate su false accuse. Durante le “Due Sessioni” [le sessioni annuali del Assemblea Nazionale del Popolo (ANP) e della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese (CPCPC)], per esempio, Li ha spesso fatto arrestare e trattenere i praticanti nei centri di detenzione locali per impedire loro di denunciare pubblicamente la persecuzione. Quando i praticanti gli hanno raccontato i fatti del Falun Gong e spiegato che la libertà di credo è garantita dalla Costituzione cinese, Li ha sempre fatto orecchie da mercante. “Se non rinunci a praticare il Falun Gong, te ne pentirai”, diceva spesso. “Non credo nella retribuzione karmica... è una sciocchezza!”. Di conseguenza, non ha mai smesso di attuare la politica persecutoria. Nel 2006 una dei praticanti, la signora Chen Peizhu, che ha una disabilità, è stata condannata a quattro anni di carcere. In seguito, Li si è ammalato di cancro al naso e alla gola. Ha sofferto molto ed è diventato emaciato, e nulla lo ha potuto aiutare anche dopo essersi fatto visitare in ospedali più grandi nelle principali città come Nanning e Baise. Voleva andare in pensione ma non gli è stato permesso. Di recente è stato infettato da Covid e ha perso la vita. I praticanti del Falun Gong augurano a tutti una vita sana e sicura. Ma se coloro che agiscono contro la propria coscienza e perseguitano incautamente cittadini innocenti non smetteranno di compiere cattive azioni, sfuggiranno difficilmente al proprio destino.