(Minghui.org) Li Aiping (anche conosciuta come Li Xiaohong) di Jingshan, nella provincia dell’Hebei, ha richiesto un passaporto a metà maggio di quest’anno, ma il dipartimento di polizia locale ha rifiutato di rilasciarglielo. Più tardi le è stato comunicato che era sulla lista nera dei praticanti del Falun Gong a cui era proibito recarsi all’estero. E’ stata quindi impossibilitata a cercare cure mediche migliori all’estero per suo figlio venticinquenne, divenuto disabile in seguito alla tubercolosi ossea (una patologia in cui la tubercolosi si estende oltre i polmoni e attacca le articolazioni).

Li e suo marito Zhou Qing, di 53 anni circa, sono stati ripetutamente perseguitati in quanto praticanti del Falun Gong, durante i 24 anni della persecuzione. Il loro figlio Minghui aveva solo un anno quando il Partito Comunista Cinese ha lanciato la persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999. Durante i suoi primi otto anni il padre, Zhou, era di rado a casa. Di fatto era o detenuto in varie strutture in quanto praticante del Falun Gong o si nascondeva per evitare l’arresto. Poichè Minghui non vedeva il padre da anni, temeva di non essere più in grado di riconoscerlo. Ad un certo punto entrambi i genitori sono stati arrestati. Quando vedeva gli altri bambini con i loro genitori scoppiava a piangere e diceva a sua nonna: “Voglio una mamma e un papà. Me li puoi comprare?”.

Zhou, uno stimato professore di fisica alle superiori, ha perso il lavoro dopo la condanna a quattro anni di prigione nel 2004. Li e Minghui dovevano camminare per 16 ore su strade di montagna per raggiungere la prigione, ma quando ci arrivavano non veniva loro permesso di vederlo. Minghui spesso portava con sé il suo giocattolo preferito e diceva: “Ci giocherò con papà”. A volte non voleva andarsene e aspettava fuori dal carcere per due o tre ore, sia che fosse una calda giornata estiva o stesse nevicando in inverno, sperando che le guardie cambiassero idea. Quando gridava disperato: ”Papà, papà!” le guardie uscivano fuori e li cacciavano via.

Un giorno Li, mentre tornava a casa dalla prigione, è stata urtata da un grosso camion. Ha riportato una frattura comminuta e la lacerazione dei tendini del ginocchio. Anche se è riuscita ad evitare l’amputazione delle gambe, non è più stata in grado di lavorare. Senza alcuna entrata doveva fare affidamento sull’aiuto dei parenti per andare avanti.

La famiglia si è di nuovo riunita quando Zhou è stato rilasciato nel 2008, ma i tre sono stati costretti a spostarsi di posto in posto perché la polizia li molestava e faceva pressioni ai padroni di casa affinché li cacciassero. Si sono trasferiti a Guiyang, nella provincia del Guizhou (a circa 965 chilometri da Jinshan) e lì sono riusciti a condurre una vita relativamente tranquilla per alcuni anni. Zhou aveva avviato un centro di tutoraggio e stava bene finanziariamente.

Ma la polizia di Jingshan si è messa sulle sue tracce nel 2013 ed è giunta a Guiyang. Gli agenti hanno collaborato con la polizia locale per far chiudere il suo centro di tutoraggio. L’uomo ha trovato un posto in una scuola privata, ma è stato molestato dalla polizia locale. La famiglia è stata dunque costretta a trasferirsi ancora, ma è rimasta nella provincia del Guizhou.

A Minghui è stata diagnosticata la tubercolosi ossea all’incirca nel 2019, quando aveva 21 anni. La malattia è diventata così grave, che aveva difficoltà a respirare e a camminare. Non poteva avere cure adeguate perché la sua famiglia era sempre costretta a trasferirsi.

I suoi genitori infine hanno deciso tornare a Jinshan, nella provincia dell’Hebei, a metà 2020. La famiglia però non viveva insieme, perché Zhou e Li non volevano che il figlio vivesse sempre in fuga, dal momento che era affetto da una grave patologia. I genitori di Li si sono offerti di prendere con loro Minghui. Il ragazzo è rimasto paralizzato non molto tempo dopo essere ritornato a Jinshan, ed è stato sottoposto ad un delicato intervento alla spina dorsale. E’ quasi morto durante l’intervento.

La polizia di Guiyang non riusciva a trovare Zhou e Li, quindi gli agenti sono andati nell’Hebei a giugno 2021 per molestare Minghui, mentre lui era ancora costretto a letto in convalescenza dopo l’intervento. Dopo che la polizia è andata via alle 22:00 suo nonno non è riuscito a dormire la notte. Il giorno seguente è caduto, ed è finito sulla sedia a rotelle. Nonostante ciò la polizia di Guiyang ha continuato a chiamare e molestare lui e il nipote.

A causa delle incessanti molestie e delle pressioni della polizia, Minghui non è stato più in grado di rimettersi completamente dall’intervento. La schiena gli fa male quando cerca di raddrizzarla. Non riesce a stare in piedi per più di 20 minuti alla volta. Sua madre voleva portarlo all’estero per trovargli cure migliori, ma non le rilasciano il passaporto.

I dettagli delle tribolazioni della famiglia sono descritti nei due articoli correlati.

Intraprendere la pratica del Falun Gong

Li è nata durante la rivoluzione industriale (1966-1976). Suo padre è stato etichettato come “uno di destra” e sua madre era molto stressata quando era incinta di lei. Li alla nascita era gravemente sottopeso e il medico non era sicuro che sarebbe sopravvissuta. Lei è sopravvissuta, ma ha sofferto di anemia, raffreddori cronici e altre malattie. Era cosi fragile che faticava a camminare. E’ quasi morta dopo un episodio di una grave malattia. In seguito ha dovuto lasciare la scuola.

Non appena ha iniziato a praticare il Falun Gong, Li ha riguadagnato la salute. Ammirava i profondi principi di Verità, Compassione Tolleranza del Falun Gong e sentiva di aver trovato finalmente qualcosa di profondo.

Li è diventata sempre più gentile e più premurosa, sia al lavoro che a casa. C’era un bagno pubblico davanti al grande magazzino dove lavorava. Non c’era nessun custode che si occupasse alla pulizia del bagno, ma questo era molto frequentato perché era in una zona centrale della città, con molti visitatori. Li si è accorta della situazione, ha comprato dei prodotti per la pulizia e ha pulito il bagno.

Molti colleghi di Li facevano colazione quando aprivano il magazzino la mattina. Buttavano gli avanzi in un lavandino nel ripostiglio del negozio. Il lavandino si è subito intasato e puzzava. Li lo ha pulito di sua iniziativa.

Inoltre Li e Zhou non hanno mai esitato a offrire aiuti economici ai genitori e ai tre fratelli di lui. Un anno i fratelli non avevano soldi per pagare gli studi dei figli e Li ha coperto l’intero costo (equivalente a un mese di stipendio suo e di Zhou messi insieme) quando ha saputo delle loro difficoltà. Per diversi mesi i fratelli di Zhou, le loro mogli e i figli hanno tutti mangiato a casa di Li. Costava molto dar da mangiare a così tante persone, ma Li non si è mai lamentata. Ha invece usato il denaro che i suoi genitori le hanno regalato per le nozze per coprire le spese in più.

In Cina è usanza che i figli maschi aiutino finanziariamente i genitori anziani. I fratelli di Zhou hanno rifiutato di dare soldi ai genitori, anche quando le loro condizioni economiche sono migliorate. Zhou e Li hanno continuato a dare soldi ai genitori anche dopo aver perso il lavoro per la persecuzione. Quando la coppia viveva a Guyang, hanno invitato la madre di Zhou, la sorella e uno dei suoi fratelli a visitare la città. Hanno coperto le spese di volo, vitto e alloggio e anche dei biglietti per le attrazioni turistiche. Dopo il viaggio i fratelli che erano stati in vacanza hanno iniziato ad aiutare economicamente i genitori.

La suocera di Li un giorno le ha detto che tutti i parenti invidiavano Zhou e dicevano che era fortunato ad avere una moglie che praticava il Falun Gong, perché era premurosa e generosa.

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