(Minghui.org) Nell’antica Cina, quando le persone frequentavano la scuola, rispettavano profondamente i loro insegnanti. Era perché credevano che se una persona voleva migliorare sé stessa, doveva affrontare il processo di apprendimento con un cuore sincero. Secondo un vecchio proverbio cinese: “Un insegnante per un giorno è un padre per la vita”; questa è una testimonianza del livello di rispetto che gli studenti nutrivano verso i propri insegnanti.

Zigong, uno degli studenti di Confucio, ne è un esempio. La sua riverenza e lealtà verso il suo insegnante, così come il suo sostegno ai valori giusti, gli hanno fatto guadagnare un posto di rilievo negli annali della storia cinese.

Rispetto verso il proprio insegnante

Zigong, soprannominato Duanmu (circa 520 a.C. – 456 a.C.), fu uno degli studenti più esperti di Confucio. Sebbene non fosse il discepolo preferito di Confucio, era quello che lo rispettava di più.

Zigong nacque nello stato di Wei nel periodo delle Primavere e degli Autunni [dal 770 a.C. al 481 a.C.] durante la tarda Primavera. Divenne allievo di Confucio quando aveva 17 anni. Aveva circa 31 anni meno del suo insegnante.

Zigong ereditò l’azienda di famiglia quando aveva 20 anni e in seguito prestò servizio come Primo Ministro in entrambi gli Stati di Lu e Wei. In tutti i ruoli ricoperti, era molto eloquente, capace ed esperto nella gestione degli affari. Persino Confucio una volta lo descrisse come un uomo dal talento straordinario, in grado di gestire grandi responsabilità.

Confucio lasciò la propria posizione ufficiale quando aveva circa 50 anni e partì dallo Stato di Lu. Nei 14 anni successivi al suo pensionamento, viaggiò in vari Stati, tra cui Wei, Chen, Song, Cao, Zheng, Cai e Chu per insegnare le proprie dottrine e Zigong sponsorizzò Confucio in modo che potesse creare scuole durante i suoi soggiorni. Nei documenti storici Sima Qian menziona Zigong come il più ricco degli oltre 70 discepoli esperti di Confucio.

A differenza di quanto vediamo nella società odierna, dove le persone cercano sempre di massimizzare il ritorno sul proprio investimento, Zigong sponsorizzò il proprio insegnante esclusivamente per rispetto verso Confucio e verso l’impegno di quest’ultimo nel diffondere dei principi che avrebbero migliorato la società.

Zigong era molto intelligente e anche lo stesso Confucio diceva spesso che Zigong era più intelligente di lui. Alcune persone sostenevano che Zigong fosse più degno di Confucio.

Il duca Jing di Qi una volta chiese a Zigong delle virtù e dei talenti di Confucio. Zigong disse: “Confucio è un saggio, non solo un uomo virtuoso”.

“In che senso è un saggio?” chiese il Duca.

“Non lo so”, rispose Zigong, cosa che sorprese davvero il Duca.

Zigong continuò: “Per tutta la mia vita ho avuto il cielo sopra la testa, ma non ne conosco l’altezza; ho avuto la terra sotto i piedi, ma non ne conosco la profondità. Nel mio servizio a Confucio, sono come un uomo assetato che va con la sua brocca al fiume, dove bevo a sazietà senza mai conoscere la profondità del fiume.”

Il duca Jing sospirò emozionato dopo aver sentito ciò che Zigong aveva detto riguardo il proprio insegnante. Zigong paragonò la santità di Confucio al cielo e alla terra, ai fiumi e ai mari, lasciando intendere che Zigong stesso, con tutta la sua conoscenza, fosse solo una goccia nell’oceano.

Shusun Wushu, che prestò servizio come Sima nello stato di Lu, una volta disse ai funzionari della corte: “Zigong è più esperto di Confucio”.

Zifu Jingbo, un funzionario che sentì il commento, ne parlò a Zigong. La risposta di Zigong dimostrò ancora una volta la sua riverenza verso il proprio insegnante.

“Il muro intorno a casa mia è alto solo quanto la mia spalla; quindi chiunque può vedere cosa c’è dentro, mentre il muro intorno alla casa del mio insegnante è alto decine di piedi”, disse. “Coloro che non riescono a trovare la porta non saranno certamente in grado di vedere la magnificenza del tempio ancestrale al suo interno.”

In seguito, quando Shusun Wushu tentò nuovamente di screditare Confucio, Zigong gli disse in tono molto serio: “Non farlo, perché nessuno può riuscirci. La virtù degli altri è come una piccola collina che può essere superata, ma la genialità di Confucio è come quella del sole e della luna. Come si potrebbe superarlo?”

Dopo la morte di Confucio, tutti i suoi discepoli osservarono un periodo di lutto di tre anni, tranne Zigong, che lo pianse per sei anni.

Osservare il Tao del fare affari

Nell’antica Cina la moralità veniva valutata più del profitto. Confucio disse: “La mente dell’uomo superiore ha dimestichezza con la rettitudine; la mente dell’uomo meschino ha dimestichezza con il guadagno”. Raramente menzionava il “guadagno” nei propri insegnamenti. Eppure, tra i suoi discepoli c’era uno dei progenitori degli uomini d’affari e questa persona altri non era che Zigong.

Com’è diventato uno dei pochi mercanti ricchi e potenti durante il periodo delle Primavere e degli Autunni? E in che modo l’accumulo della sua ricchezza era collegato al confucianesimo?

Zigong faceva affari tra gli stati di Cao e Lu e ne guadagnava una fortuna. Era conosciuto come il più ricco tra i discepoli di Confucio. Le generazioni successive hanno spesso parlato di “eredità di Duanmu”, riferendosi al modo in cui Zigong ha fissato gli standard per il senso di integrità e affidabilità di un uomo d’affari prudente.

Secondo gli Annali Storici di Sima Qian, Zigong una volta guidava una carovana di centinaia di carrozze cariche di oro e tesori per incontrare i monarchi di vari Stati. Ovunque andasse veniva trattato con grande cortesia e rispetto. Era davvero un uomo con un’enorme ricchezza.

Si dice che uno dei segreti del successo di Zigong fosse che avrebbe: “preso ciò che gli altri abbandonano e abbandonato ciò che gli altri prendono”.

Anche Fan Li (536 a.C. – 448 a.C.), un antico stratega militare, politico e uomo d’affari del periodo delle Primavere e degli Autunni, seguì una linea di pensiero simile. Disse che le barche dovrebbero essere acquistate durante i periodi di siccità e i carri durante le inondazioni. Con questa intuizione, ebbe così tanto successo che i posteri lo adorarono come “Dio della ricchezza”.

Gli Annali Storici di Sima Qian confermano come Zigong guadagnasse soldi facendo affari tra Cao e Lu. Si rileva inoltre che viaggiava spesso tra gli Stati per fare affari e lavorava instancabilmente. Trattava i propri clienti con sincerità e fiducia e si assicurava di essere sempre sincero nelle parole e risoluto nei fatti. Il suo stile di condotta gli valse un'ottima reputazione e presto la sua attività si espanse. Secondo Sima Qian, tra gli antichi mercanti confuciani, Fan Li era il più abile, seguito da Zigong.

Essere ricchi ma non arroganti

Cosa succedeva nell’antica Cina quando una persona diventava ricca? Dipendeva dalla persona. Alcuni si mettevano in mostra con buoni cavalli e carrozze stravaganti, altri si abbandonavano al bere e ai banchetti e altri ancora si circondavano di numerose concubine. Forse potevano anche considerarsi superiori agli altri, ingraziarsi i potenti con manovre politiche o ingannare il pubblico con bugie. Queste persone molto spesso finivano per diventare infelici.

Durante la dinastia Jin occidentale (265-317), c’era un uomo ricco di nome Shi Chong, la sua famiglia aveva innumerevoli servitori ed era attrezzata come un palazzo opulento. Tuttavia, morì tragicamente all’età di 52 anni e anche tutti e 15 i suoi famigliari furono giustiziati: una fine tragica per qualcuno che era ricco ma crudele.

Al contrario, Zigong tenne sempre presenti gli insegnamenti di Confucio e si comportò secondo le virtù tradizionali di “gentilezza, disponibilità, cortesia, parsimonia e magnanimità”. Prosperò negli affari mettendo in pratica gli insegnamenti di Confucio, essendo leale e degno di fiducia. Guadagnò con rettitudine e moderazione e non imbrogliò mai nessuno. Dopo essere diventato ricco, non si comportò mai in modo scortese e cercò sempre di avvantaggiare la società e di aiutare i poveri.

C’è una storia in Lüshi Chunqiu, o Annali delle primavere e degli autunni del Maestro Lü, su Zigong che riscattò uno schiavo. Secondo un regolamento vigente nello Stato di Lu dell’epoca, se un nativo di Lu diventava schiavo in un altro Stato, chiunque lo riscattasse poteva essere rimborsato dalla tesoreria dello Stato.

Una volta Zigong redense un uomo di Lu che era stato ridotto in schiavitù altrove. Zigong rifiutò il risarcimento perché credeva di aver agito sulla base della moralità e della giustizia. Un atto del genere, disse, non aveva bisogno di essere risarcito.

Naturalmente, il buon comportamento di Zigong non era qualcosa di innato, piuttosto, fu il risultato di una continua auto-coltivazione nella vita quotidiana.

Secondo gli Annali storici, un giorno, mentre cavalcava un cavallo alto e vestito con abiti lussuosi, Zigong si bloccò all’ingresso di un vicolo troppo stretto per la propria carrozza.

Proprio in quel momento, vide il suo ex compagno di classe Yuan Xian, che era vestito di stracci e zoppicava con l’aiuto di un bastone da passeggio. Zigong non poté fare a meno di ridere. “È da tanto che non ci vediamo, vecchio mio”, disse. “Come sei finito in uno stato così imbarazzante?”

Yuan Xian con dignità rispose: “Ho sentito dire che non avere soldi non è altro che avere le tasche vuote, ma la cosa veramente imbarazzante è non perseguire la via retta! Sono solo un po’ povero al momento, quindi come puoi dire che sono in uno stato imbarazzante?”

Sentendo ciò, Zigong si vergognò davvero di sé stesso.

(Continua.)