(Minghui.org) Chen Yuanhua, di 74 anni, è stata recentemente condannata a quattro anni per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

L’8 gennaio dello scorso anno Chen Yuanhua camminava per strada ed è stata arrestata da più di 10 agenti. Quel giorno sono stati arrestati almeno altri 10 praticanti locali. La polizia ha accusato Chen di aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong e l’ha portata nel centro di detenzione del distretto di Ninghe.

Chen ha riportato gravi lesioni fisiche a causa delle torture subite, e non riusciva a camminare senza appoggiarsi al muro. La polizia le ha permesso di sedersi su una sedia a rotelle durante le sessioni di interrogatorio (di solito trattengono i praticanti del Falun Gong su sedie di ferro). Un ufficiale ha promesso di rilasciarla non appena avesse accettato di firmare una dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, ma la donna ha rifiutato perché in Cina nessuna legge vieta di praticarlo.

Poiché la praticante è rimasta ferma nella sua fede, le sono state negate le visite familiari, anche quando era reclusa nel centro di detenzione. A fine maggio scorso è stata trasferita nel carcere femminile di Tianjin e non è chiaro se i suoi cari abbiano potuto farle visita.

Il marito quasi ottantenne e disabile si affida a lei per le cure. La detenzione della moglie gli ha inferto un duro colpo e le sue condizioni hanno continuato a peggiorare; il medico ha detto che potrebbe morire in qualsiasi momento.

Analogamente al calvario di Chen e di suo marito, un’altra praticante arrestata lo stesso giorno, Han Shuyun di 70 anni, è stata segretamente condannata a cinque anni di carcere e suo marito, anch’egli disabile, sta facendo fatica a sopportare l’agonia mentale dovuta alla sua detenzione.

Persecuzioni passate

Nel 1998, dopo che Chen ha iniziato a praticare il Falun Gong, i suoi numerosi disturbi, tra cui una grave malattia cardiaca e l’insonnia, sono scomparsi.

Negli ultimi 24 anni di persecuzione ha trascorso quasi la metà del tempo in detenzione o lontano da casa. Ha scontato una condanna di due anni e mezzo in un campo di lavoro e due pene detentive per un totale di sette anni.

Detenuta per aver fatto appello al Falun Gong

Il 26 ottobre 1999 Chen si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata. La polizia l’ha presa a calci, le ha tirato i capelli e l’ha colpita alla testa con il libro Zhuan Falun confiscato ad altri praticanti. Gli agenti l’hanno anche colpita con manganelli elettrici. In seguito è stata trasferita a Tianjin e trattenuta nel centro di detenzione della contea di Ninghe per un mese, seguito da un altro mese nel centro per il lavaggio del cervello della città. L’amministrazione comunale ha estorto 10.000 yuan (circa 1.291 euro) alla famiglia.

Nel 2000, durante la riunione politica annuale del Partito Comunista, Chen è stata nuovamente arrestata e detenuta per un mese.

Nel 2001 più di 10 agenti si sono presentati a casa di Chen e le hanno chiesto se praticasse ancora il Falun Gong; lei ha risposto di sì e gli agenti l’hanno arrestata e trattenuta per sette giorni presso il municipio della città e poi portata in un centro per il lavaggio del cervello.

Due anni e mezzo di lavori forzati

Il 21 gennaio 2001, poiché Chen nel centro per il lavaggio del cervello si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, è stata portata al campo di lavoro forzato femminile di Banqiao, per scontare un periodo di due anni e mezzo. Non le è stato permesso di parlare con nessuno e le sono state negate le visite dei familiari. Le detenute sono state istigate dalle guardie a insultarla e picchiarla.

Condannata a tre anni per aver distribuito materiale del Falun Gong

Il 3 giugno 2006 Chen è stata nuovamente arrestata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong, e la sua casa è stata saccheggiata. Ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione ed è stata sottoposta ad alimentazione forzata. La polizia le ha anche pizzicato i polpacci fino a procurarle dei lividi.

Il 7 novembre 2006 il tribunale della contea di Ninghe ha condannato Chen a tre anni di reclusione nella prigione femminile di Tianjin dove ogni giorno, dalle 6:00 del mattino alle 9:00 di sera, veniva spesso picchiata e costretta a stare in piedi senza muoversi.

Un’altra condanna a quattro anni di carcere

Il 26 agosto 2015 Chen è stata arrestata mentre distribuiva informazioni sul Falun Gong. A causa delle torture subite durante la detenzione, ha sofferto di ipertensione (190/100 mmHg) e di forti dolori al petto; la polizia l’ha anche nutrita con la forza, il che l’ha quasi uccisa.

Il 26 gennaio 2016 Chen è stata processata presso il tribunale del distretto di Ninghe, ed è stata poi condannata a quattro anni. Ha fatto appello al tribunale intermedio n. 2 di Tianjin, che ha deciso di confermare il verdetto originale. È stata portata nel carcere femminile di Tianjin il 7 luglio 2016.

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