(Minghui.org) Un uomo residente a Heishang, nella provincia del Liaoning, è stato arrestato il 2 ottobre scorso per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente che è perseguitata dal partito comunista cinese dal luglio 1999.

Gli agenti della stazione di polizia di Hauncheng l’hanno arrestato e condotto al centro di detenzione distrettuale di Shenhe, dove ad oggi è detenuto.

Non è la prima volta che Han viene preso di mira per la sua fede. E’ stato in precedenza condannato a quattro anni di prigione a seguito del suo arresto dell’11 dicembre 2012. Durante la prigionia ha subito brutali torture.

Persecuzione passata

Han era conosciuto dalla gente del posto come un uomo fragile. Soffriva di molte malattie, inclusa la tubercolosi della terza e quarta vertebra lombare, dell’alluce del piede destro e calcoli renali. In seguito gli hanno dovuto asportare il rene sinistro, poiché non funzionava più. Faceva fatica a camminare per non parlare di riuscire a svolgere qualsiasi lavoro. Nessun trattamento medico lo aveva aiutato, anche se aveva speso una fortuna nel cercare una cura. Ad aggiungere al danno la beffa, sua moglie aveva divorziato non molto tempo dopo il loro matrimonio.

Il destino di Han è cambiato a marzo del 1998, quando ha intrapreso la pratica del Falun Gong. A poco a poco è guarito da tutte le malattie e si è irrobustito. Ha anche smesso di fumare e giocare a giochi da tavolo (che occupano un sacco di tempo e di solito sono giochi d’azzardo). E’ stato in grado di lavorare di nuovo, si è risposato e ha intrapreso un’attività commerciale con la sua nuova moglie. La vita felice della coppia non è durata a lungo però. Dopo che nel luglio 1999 è iniziata la persecuzione del Falun Gong e Han è stato preso di mira per aver sostenuto la sua fede.

Il vice capo Xu Guizhou del dipartimento di polizia della contea di Heishane e gli agenti Xiao Zhongying, Bi Shijun e Yang si sono recati alla bancarella di Han il 5 settembre 2001. Avevano intenzione di arrestarlo, ma hanno finito per catturare un altro praticante dopo averlo scambiato per lui.

L’agente Feng Jaing del Dipartimento di polizia della contea di Heishan ha arrestato Han il 1° luglio 2011. L’ha picchiato selvaggiamente prima di portarlo al centro di detenzione locale. Due settimane dopo, l’uomo è stato portato al campo lavori forzati di Masanjia, che però ha rifiutato di internarlo dopo che è risultato non idoneo alla visita medica. La polizia lo ha poi rilasciato.

Han è stato arrestato l’11 dicembre 2012 mentre era in viaggio d’affari a Dandong, nella provincia del Liaoning. Gli agenti si sono introdotti nella sua stanza d’albergo e hanno confiscato due pc portatili, due cellulari, un portafogli, dei contanti e carte bancarie. Lo hanno portato alla stazione di polizia di Sidaoqiao e picchiato in una zona priva di telecamere di sorveglianza. Lo hanno anche schiaffeggiato e lo hanno spruzzato con lo spray al peperoncino. Lui non riusciva a smettere di tossire e si sentiva bruciare il viso. La polizia gli ha afferrato la mano e gli ha fatto firmare il verbale dell’interrogatorio.

La polizia aveva tentato di portare Han al centro di detenzione di Dandong quella notte, ma non ci è riuscita perché la documentazione era incompleta. Le autorità il giorno seguente hanno prodotto delle pratiche burocratiche false e lo hanno fatto internare nel centro di detenzione, anche se gli era stata riscontrata la pressione alta e un battito del cuore accelerato durante l’esame medico obbligatorio per l’ammissione. Lui ha detto al medico che lo stava visitando che la polizia lo aveva picchiato così forte che non sentiva più dall’orecchio sinistro e zoppicava perché aveva la gamba destra gonfia. Aveva anche un forte dolore costante al petto e alla schiena.

Le guardie del centro di detenzione hanno continuato a torturarlo, malgrado le sue preoccupanti condizioni di salute. Han ha iniziato uno sciopero della fame per protesta ed è stato alimentato forzatamente sette giorni più tardi. Sotto le direttive del direttore Wang Jing e del vice direttore Lang Zhenshan, le guardie gli hanno inserito un tubo nel naso fin giù allo stomaco e lo hanno alimentato a forza tre volte al giorno, senza mai togliere il tubo da una volta all’altra. Gli hanno anche inserito un catetere nell’uretra e glielo hanno lasciato giorno e notte. Di notte lo tenevano ammanettato anche se era ormai estremamente debole e disorientato.

Han in seguito è diventato disabile e costretto in sedia a rotelle. La sua famiglia ha richiesto il suo rilascio, ma il procuratore capo Wang Xuping della procura distrettuale di Zhenxing a Dandong ha rifiutato di revocargli l’arresto e ha detto: “Sarebbe veramente una gran cosa se fosse condannato a morte!”.

Il 24 gennaio 2013 Han ha iniziato a sentire un dolore al lato sinistro della parte bassa della schiena e dell’addome. Non aveva urinato per niente tutto il giorno e aveva 38.5°C (101.3°F) di febbre. Le guardie del centro di detenzione lo hanno portato all’ospedale centrale di Dandong (conosciuto anche come il secondo ospedale). Qui gli hanno riscontrato un’insufficienza renale, idronefrosi bilaterale con infezione, calcoli renali bilaterali, calcoli all’uretra, infezione al tratto urinario e calcoli alla vescica.

Dopo diversi giorni di ospedalizzazione Han è stato riportato al centro di detenzione, anche se non si era ancora ripreso.

Il tribunale distrettuale di Zhenxing lo ha processato il 12 aprile 2013. Lui e i suoi due avvocati hanno testimoniato contro la polizia, accusando quest’ultima di aver prodotto prove false e di averlo picchiato. Il giudice Tao Zhanhua ha fatto uscire gli avvocati dall’aula per ripicca. Quando questi hanno avvertito Tao che stava violando la legge nel fare ciò lui ha risposto: “Dite che ho violato la legge e devo assumermene la responsabilità, e con ciò? Finché il Partito Comunista Cinese rimane al potere non dovrò assumermi nessuna responsabilità!”.

Tao in seguito ha ammesso ai legali (dopo l’udienza) che aveva dovuto processare il loro cliente per ordine dell’ufficio 610 e della commissione affari politici e legali, entrambe agenzie extragiudiziali con il compito di supervisionare la persecuzione del Falun Gong.

Quando si è tenuta una seconda udienza il 28 maggio 2013, Tao non ha lasciato entrare in aula la famiglia di Han. Ha anche ordinato agli ufficiali giudiziari di tenere i genitori del praticante in custodia per due ore, fino alla fine del processo.

Tao ha condannato Han a quattro anni il 31 maggio del 2013 ed è stato portato all’ospedale interno della prigione di Kangjiashan (a Shenyang, nella provincia del Liaoning). Aveva ancora il tubo di alimentazione nel naso durante il trasferimento in prigione e la gamba destra era gonfia.

A sinistra: Han mentre viene trasferito in prigione con il tubo di alimentazione ancora inseritoA destra: La gamba di Han gonfia dopo il pestaggio della polizia l’11 dicembre 2012

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