(Minghui.org) Recentemente si è appreso che una donna di 55 anni, della città di Nanchang nella provincia dello Jiangxi, è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione e multata di 10.000 yuan (circa 1.271 euro), per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il 12 marzo scorso Xu Zhen è stata arrestata e il 28 settembre è stata processata presso il tribunale del distretto di Xihu. Non è chiaro quando sia stata condannata esattamente, ma ha presentato ricorso in appello presso il tribunale intermedio della città di Nanchang.
Non molto tempo dopo essere stata arrestata, Xu ha sviluppato gravi sintomi di salute e, nei mesi successivi, è stata ricoverata diverse volte. Al momento in cui scriviamo, si trova ancora in un ospedale della polizia.
Xu Zhen nel suo letto d’ospedale
Non è la prima volta che Xu viene presa di mira per la sua fede. In passato, in seguito a un arresto nel 2008, è stata condannata a una pena detentiva di tre anni. La donna è stata brutalmente torturata nel carcere femminile della provincia dello Jiangxi.
L’ultimo arresto
Il 12 marzo scorso Xu si è recata nella vicina città di Luojia per distribuire materiale informativo del Falun Gong, ma è stata notata e seguita dagli agenti della stazione di polizia di Jingdong. La donna è stata arrestata e portata al primo Centro di detenzione della città di Nanchang. Anche il marito, che non pratica il Falun Gong, ma quel giorno l’aveva accompagnata a Luojia, è stato arrestato. Prima di essere rilasciato, l’uomo è stato trattenuto per alcuni giorni nella prigione della polizia stradale di Erqibei.
Ripetutamente ricoverata in ospedale durante la detenzione
A causa delle pessime condizioni di vita nel primo Centro di detenzione della città di Nanchang, la salute di Xu è rapidamente peggiorata. Le è stata riscontrata un’ipoalbuminemia (una condizione in cui il corpo del paziente non produce abbastanza proteine di albumina, responsabili del mantenimento dei liquidi nei vasi sanguigni). Doveva consumare piccoli pasti ogni tre ore.
Lo scorso 14 aprile le sue condizioni sono peggiorate ed è stata portata al secondo ospedale affiliato all’Università di Nanchang, per essere rianimata. I medici hanno detto che aveva sviluppato gravi sintomi al cuore e ai reni. Le sue gambe erano estremamente gonfie e soffriva di ragadi cutanee (crepe nella pelle), inoltre di tanto in tanto aveva crisi di vomito.
Prima ancora che le sue condizioni fossero migliorate, il centro di detenzione ha fatto uscire Xu dall’ospedale. Qualche giorno dopo ha dovuto essere nuovamente soccorsa d’urgenza in ospedale.
Nei mesi successivi la praticante è stata ricoverata diverse volte. Intorno al 17 luglio è stata portata all’ospedale Zhonghuan (sotto l’amministrazione del locale dipartimento di polizia).
La polizia aveva sollecitato più volte la famiglia di Xu a coprire le spese mediche, compresi gli integratori, come parte del suo regime farmacologico. Non è chiaro se i familiari abbiano ottemperato.
All’inizio dello scorso mese di maggio la famiglia di Xu ha presentato una richiesta di rilascio su cauzione, ma la stazione di polizia di Jingdong si è rifiutata di esaminarla, tantomeno di rilasciarla. Dopo la sentenza, la donna è ancora ricoverata presso l’ospedale di Zhonghuan.
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