(Minghui.org) Il 17 settembre scorso, quando è stata rilasciata dopo aver scontato 10 mesi per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999, Dai Mingrong non era più la stessa persona che la sua famiglia conosceva.

I suoi cari hanno notato che era emaciata, si contorceva in modo incontrollato e sembrava in preda al panico. Hanno saputo che, mentre era detenuta, qualcuno aveva aggiunto al suo cibo una sostanza sconosciuta. Sospettano che sia stata drogata, il che avrebbe determinato il suo insolito stato fisico e mentale.

Le molestie della polizia precedono l’ultimo arresto

Il 3 settembre dell’anno scorso Dai, di 62 anni, residente della contea di Zhaoyuan nella provincia dell’Heilongjiang, è stata molestata dalla polizia. Il capo della stazione di polizia della città di Maoxing ha guidato tre agenti che hanno fatto irruzione nel suo appartamento e le hanno confiscato uno dei suoi libri del Falun Gong, un computer portatile e un registratore.

La donna si è rifiutata di andare con gli agenti, che l’hanno trascinata in cortile. Allora lei ha urlato che la polizia stava arrestando delle persone, attirando una grande folla. La suocera, che vive con Dai, l’ha seguita fuori e le ha detto: “Mia nuora è una brava persona. Lasciatela andare! Non arrestatela!”.

Gli agenti hanno dovuto cedere e se ne sono andati senza arrestarla. Il 16 settembre, tuttavia, sono tornati e le hanno ordinato di recarsi alla loro stazione di polizia per verificare qualcosa. Dai si è rifiutata e, dopo un’ora, se ne sono andati.

Il mattino seguente quattro agenti si sono presentati a casa di Dai e hanno tentato nuovamente di arrestarla. La donna è riuscita a fuggire, ma ha dovuto vivere lontano da casa per evitare di essere molestata. La polizia è tornata diverse volte a casa sua per vedere se era tornata. Un giorno, quando in casa non c’era nessuno, alcuni agenti hanno aperto la porta, sono entrati e le hanno confiscato oltre 40 libri del Falun Gong.

Durante la clandestinità, Dai era molto preoccupata per la sua situazione familiare. Con loro vive il fratello minore del marito, che è disabile mentale e soffre di disturbi psichici. Per molti anni è stata la principale assistente del cognato e della suocera.

La mattina del 10 ottobre dell’anno scorso, sapendo che il marito faticava a prendersi cura della madre e del fratello, Dai è tornata a casa. Si è molto rattristata nel vedere la casa in disordine, siccome era stata via per soli due mesi. Ha cominciato a riordinare le cose e a fare il bucato. Quel pomeriggio, mentre era intenta a sbrigare le faccende domestiche, la polizia ha fatto improvvisamente irruzione e l’ha trascinata via.

Il marito si è recato alla stazione di polizia della città di Maoxing e ad altre agenzie competenti per chiedere informazioni sulla sua sorte, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Solo all’inizio di quest’anno ha saputo che Dai era stata condannata a 10 mesi di prigione. Ancora oggi non conosce i dettagli dell’accusa, del processo e della sentenza.

Torturata e forse drogata durante la detenzione

Dai è stata trattenuta nel centro di detenzione di Dumeng per un periodo di tempo imprecisato, prima di essere trasferita nel centro di detenzione della città di Daqing, dove ha scontato il resto della pena.

Secondo alcuni addetti ai lavori, le guardie del centro di detenzione hanno istigato le detenute a spalmare una droga sconosciuta (non è chiaro se liquida o sotto forma di unguento) sul viso di Dai e a mescolare una sostanza al suo cibo. La donna ha avuto un crollo mentale. È stata vista agitarsi in modo incontrollato e parlare da sola. Quando le è stato chiesto cosa stesse dicendo, non ne aveva la minima idea e sembrava anche aver perso il controllo della mimica facciale.

Nonostante le sue condizioni, le guardie l’hanno costretta a restare in piedi per lunghi periodi di tempo e non le hanno permesso di dormire. L’hanno anche picchiata e insultata a piacimento. Il suo corpo era coperto di lividi dopo essere stato pizzicato con forza dalle detenute.

Persecuzioni passate

La notte del 24 luglio 2007 Dai è stata arrestata, mentre affiggeva materiale del Falun Gong presso l’Azienda ittica di Nanhu. Durante l’interrogatorio alla locale stazione di polizia, tre agenti l’hanno schiaffeggiata a turno. Il mattino seguente, i tre agenti insieme a quelli della stazione di Maoxing hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato 16 libri del Falun Gong, oltre ad alcuni materiali informativi.

Pur essendo stata presto rilasciata, Dai è stata costretta a vivere da sfollata, per evitare ulteriori persecuzioni.

Un giorno di luglio del 2015, Dai stava strappando le erbacce nel suo orto, quando tre agenti in borghese hanno fatto irruzione e l’hanno arrestata. La donna è stata portata al Dipartimento di polizia della contea di Zhaoyuan. Durante l’interrogatorio è stata presa a calci e pugni dagli agenti. Le hanno chiesto se avesse presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l’ex dittatore cinese che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong. La donna ha risposto di sì e la polizia l’ha portata in un carcere locale.

Il 20 maggio 2016 l’Ufficio per la sicurezza interna della contea di Zhaoyuan e la stazione di polizia di Maoxing hanno arrestato Dai nella sua abitazione e l’hanno portata nella prigione della contea di Zhaoyuan, dove è stata trattenuta per un periodo di tempo imprecisato.

Una coppia di sposi generosi e onesti

Nel luglio 1996 Dai e suo marito hanno iniziato a praticare il Falun Gong, su consiglio di un vicino di casa. I coniugi si sono impegnati a vivere secondo i principi del Falun Gong di Verità-Compassione-Tolleranza e non hanno più litigato. Anche la loro salute è migliorata e hanno potuto godere di una vita armoniosa e pacifica.

Il marito di Dai era elettricista presso il governo del villaggio locale. Nel settembre 2000 è stato incaricato di dirigere un progetto di ricablaggio della rete elettrica del villaggio. La loro abitazione è stata utilizzata come mensa e magazzino temporaneo, con l’invio da parte del governo di cibo e materiali per il progetto (come i fili di alluminio). Gli operai mangiavano a casa dei coniugi e da lì prendevano le provviste.

Dai ricordava a suo marito che dovevano contare tutto con precisione e, ogni volta che era possibile, risparmiare denaro per il governo. Al termine del progetto, hanno rispedito indietro due auto cariche di generi alimentari non utilizzati e di forniture per il progetto. Il segretario del villaggio è rimasto sorpreso: “Sciocchi! Perché non li avete tenuti per voi?”.

Dai ha risposto: “Abbiamo imparato il Falun Gong e il nostro Maestro ci ha insegnato a essere brave persone secondo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza. Non dobbiamo approfittare degli altri o tenere cose che non ci appartengono”.

Una buona nuora

Il marito di Dai ha due fratelli, che vivevano entrambi a casa della madre. Uno dei due è affetto da una disabilità mentale. La moglie dell’altro litigava sempre con la loro madre.

Per non dover avere a che fare con la nuora che non la vedeva di buon occhio, la suocera di Dai ha finito per vendere la casa.

Dai ha quindi invitato la suocera a vivere con suo marito e i loro due figli. La suocera ha accettato l’offerta, ma ha portato con sé anche il figlio disabile e la figlia incinta, di cui si prendeva cura.

Dai non si è lamentata e ha accolto la suocera, il cognato e la cognata. Ha detto che il Falun Gong le ha donato un cuore grande e la forza di prendersi cura della sua famiglia allargata.