(Minghui.org) Il 24 ottobre scorso una donna di 58 anni della città di Shenyang, nella provincia del Liaoning, ha perso l’appello contro una condanna a quattro anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Wang Xiuying continuerà a combattere per la giustizia, riservandosi il diritto di citare in giudizio i responsabili coinvolti nel processo per aver esercitato il suo diritto costituzionale alla libertà di credo. Poiché il giudice d’appello ha dichiarato che la decisione è definitiva, la donna ha presentato a Minghui una confutazione delle affermazioni contro di lei, contenute nella sentenza.
Breve riassunto dell’arresto illegittimo, dell’incriminazione e della condanna di Wang
Lo scorso 12 febbraio Wang è stata arrestata, dopo che un fattorino l’aveva denunciata per avergli parlato del Falun Gong fuori da un supermercato. L’agente Zhang Shicheng, della stazione di polizia di Chengdonghu nel distretto di Yuhong, era responsabile del suo caso.
Sebbene il giorno successivo Wang sia stata rilasciata su cauzione, dopo che il locale centro di detenzione ha rifiutato di ammetterla a causa della sua pressione alta, il 7 luglio è stata ripresa in custodia e da allora è rimasta nel primo centro di detenzione della città di Shenyang.
Il 28 giugno il procuratore Piao Yunjing della procura distrettuale di Yuhong ha incriminato Wang e il 16 agosto l’ha processata. Dopo che il giudice Ge Lidan del tribunale distrettuale il 24 agosto l’ha condannata a quattro anni di prigione e multata di 5.000 yuan (circa 646 euro), la donna ha presentato ricorso in appello al tribunale intermedio della città di Shenyang, ma il 24 ottobre è stato respinto dal giudice Liu Dayong.
La polizia, il procuratore e il giudice violano le procedure legali durante il processo
Durante l’arresto e il processo, la polizia (in particolare l’agente Zhang), il procuratore Piao e il giudice Ge hanno ripetutamente violato le procedure legali.
Una volta l’agente Zhang ha brutalizzato Wang quando si è rifiutata di sottoporsi all’esame fisico richiesto per la detenzione. Le ha afferrato il collo e le spalle, bloccandola a terra affinché le infermiere potessero visitarla. La donna si è ferita e ha perso sangue. Inoltre, Zhang l’ha molestata tre volte a casa mentre era libera su cauzione. A un certo punto le ha persino urlato: “Maledetta vecchia! Perché non vai all’inferno! Perché sei ancora viva e vegeta?”.
Il procuratore Piao si è rifiutato di archiviare il caso contro di lei e ha detto che l’unico modo per evitare di essere perseguita era quello di tagliare i ponti con il Falun Gong. Wang ha chiesto che Piao fosse escluso dal caso, ma non ha mai ricevuto risposta. Piao si è anche vendicato, spingendo la polizia a riprenderla in custodia, mentre era libera su cauzione a causa delle sue cattive condizioni di salute.
Il giudice Ge non ha permesso a suo marito di rappresentare Wang come difensore non avvocato, nonostante le sue ripetute richieste. Il figlio della coppia, che lavora fuori città, è tornato a Shenyang ed è riuscito a ottenere l’approvazione del giudice a ricoprire il ruolo di difensore della famiglia. Tuttavia, durante il processo non gli è stato permesso di interrogare il procuratore Piao. Ge ha concluso l’udienza ancora prima di aver letto la prima frase della sua arringa difensiva. L’avvocato nominato dal tribunale, di cui Wang aveva rifiutato di avvalersi, ha dichiarato la sua colpevolezza su indicazione del giudice.
Anche il giudice d’appello viola le procedure legali
Dopo che la donna ha presentato ricorso in appello presso il tribunale intermedio della città di Shenyang il figlio, che ha nuovamente svolto il ruolo di difensore non avvocato, ha presentato una serie di documenti al presidente del tribunale Liu Dayong, tra cui:
- Domanda di revisione del fascicolo- Domanda di visita con il ricorrente- Richiesta di udienza pubblica- Richiesta di modifica delle misure obbligatorie (in modo che Wang possa essere rilasciata su cauzione durante il suo appello)- Richiesta di restituzione degli oggetti sequestrati a casa di Wang in seguito al suo arresto.- Richiesta di esclusione di prove illegali (per chiedere alla corte d’appello di escludere le prove dell’accusa utilizzate nel processo per condannare Wang).- Richiesta di acquisizione di prove di innocenza (richiesta alla corte d’appello di ammettere le prove presentate da Wang e dalla sua difesa, per dimostrare la sua innocenza).- L’annuncio 50 dell’amministrazione generale della stampa e della pubblicazione del 1° marzo 2011, che ha revocato il divieto sui libri del Falun Gong.- Una dichiarazione del marito di Wang, Zhang Hongtao, per annullare la “testimonianza” che è stato ingannato a fornire durante l’interrogatorio della polizia e che, in seguito, è stata usata come prova per condannare la moglie.- Materiale supplementare che mostra come i tribunali d’appello in altre parti del Paese abbiano revocato le condanne ingiuste contro i praticanti del Falun Gong.
Il giudice Liu, tuttavia, gli ha permesso solo di esaminare il suo fascicolo e di incontrarla nel centro di detenzione. Ha negato al figlio di Wang tutte le altre richieste e ha ribadito che non ci sarebbe stata un’udienza pubblica del caso d’appello, mentre per legge avrebbe dovuto onorare le richieste di udienza pubblica dei ricorrenti. Ha esortato il figlio di Wang a presentare una dichiarazione di difesa per iscritto.
Il 23 ottobre il figlio ha presentato la dichiarazione e, il giorno successivo, Liu ha emesso una sentenza per confermare la condanna della madre.
Confutazione punto per punto delle dichiarazioni del giudice Liu
Dopo che, il 24 ottobre, il giudice Liu ha emesso una sentenza che confermava l’ingiusta condanna di Wang per la sua fede nel Falun Gong, la donna e il suo difensore familiare hanno ribattuto alle sue dichiarazioni contro di lei.
Il giudice Liu ha scritto nella sua sentenza: “Il tribunale ha stabilito che le prove fornite dalla polizia, incluse le testimonianze di Chen Kai (l’addetto alle consegne di cibo che ha denunciato Wang) e Liu Yuxi (che ha affermato di aver visto Wang parlare del Falun Gong con Chen), la decisione di confiscare gli effetti personali della donna, la descrizione dei crimini sospetti, le foto e altri documenti rilevanti, erano ammissibili dopo averli esaminati durante l’udienza in tribunale del caso di Wang”.
Confutazione: Il giudice Ge del tribunale non ha mai esaminato le prove fornite dalla polizia durante l’udienza di Wang; né Chen né Liu erano presenti per accettare il controinterrogatorio.
Il giudice Liu ha scritto: “La ricorrente Wang Xiuying ha dichiarato che il suo motivo di appello è: ‘Il Falun Gong non è una setta. Non ha mai minato l’applicazione della legge o commesso alcun crimine’”.
Confutazione: Wang ha scritto nel suo appello che “il Falun Gong non ha alcuna organizzazione e non è una setta. Non ha mai minato l’applicazione della legge o commesso alcun crimine. Noi praticanti del Falun Gong seguiamo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza e non violiamo alcuna legge nel tentativo di essere brave persone”. Il giudice Liu ha citato alcune delle sue parole, ma non ha incluso l’ultima frase in cui si sottolinea che i praticanti non infrangono la legge nel tentativo di essere brave persone.
Il giudice Liu ha scritto: “Per quanto riguarda la richiesta della ricorrente di escludere le prove illegali (utilizzate per condannarla), la corte d’appello ha esaminato il fascicolo del caso e ha stabilito che la polizia aveva raccolto e autenticato tutte le prove in conformità con la legge, e che tali prove erano quindi ammissibili, sia nel processo che nei casi di appello”.
Confutazione: L’Ufficio per la sicurezza interna della città di Shenyang ha rilasciato un certificato per autenticare le prove fornite dalla polizia che dipingevano gli oggetti legati al Falun Gong, confiscati nell’abitazione di Wang, come propaganda di culto. Innanzitutto, solo agenzie forensi indipendenti e terze sono legalmente autorizzate a esaminare e autenticare le prove dell’accusa. L’Ufficio per la sicurezza interna fa parte del Dipartimento di polizia della città di Shenyang, che supervisiona la stazione di polizia di Chengdonghu che ha arrestato Wang.
Inoltre, durante l’udienza il procuratore Piao ha citato come base giuridica un’interpretazione dell’articolo 300 della legge penale emessa, nel novembre 1999, dalla Corte Suprema del Popolo e dalla Procura Suprema del Popolo. L’interpretazione richiedeva che chiunque praticasse o promuovesse il Falun Gong fosse perseguito nella massima misura possibile. Il 1° febbraio 2017 è entrata in vigore una nuova interpretazione statutaria che ha sostituito la versione del 1999. La nuova interpretazione non menziona il Falun Gong e sottolinea che qualsiasi accusa contro chiunque pratichi un culto deve essere basata su solide basi legali. Dal momento che nessuna legge in Cina definisce il Falun Gong un culto, la condanna di Wang, basata sull’interpretazione statutaria, mancava di basi legali.
Inoltre, le prove contro Wang sono state ottenute illegalmente dalla polizia e nessuna di esse è mai stata sottoposta a controinterrogatorio e autenticata in tribunale. Pertanto, le prove non avrebbero mai dovuto essere ammesse durante il processo.
Il giudice Liu ha scritto: “Per quanto riguarda l’affermazione della ricorrente che il Falun Gong non è una setta e che la sua pratica del Falun Gong non ha infranto la legge, la corte d’appello ha notato che il governo ha elencato il Falun Gong come una setta. La ricorrente non aveva quindi un motivo legale per presentare appello. Inoltre, dopo la condanna, la ricorrente ha continuato a svolgere attività di propaganda del culto del Falun Gong. La corte d’appello ha stabilito che il tribunale di primo grado ha applicato correttamente le leggi pertinenti, emettendo una sentenza accurata, pertanto la corte d’appello ha rifiutato di accettare i motivi di appello e le opinioni della difesa del ricorrente”.
Confutazione: Come indicato sopra, il tribunale di prima istanza non aveva una base legale per condannare Wang. Inoltre, dato il principio della separazione tra Stato e Chiesa, nessun governo, compreso il Partito Comunista Cinese, è in grado di stabilire se un sistema di credenze sia o meno un culto. La stessa Costituzione del Partito Comunista Cinese protegge il diritto dei cittadini alla libertà di credo. La pratica del Falun Gong da parte di Wang e il fatto di aver parlato della sua pratica non ha causato alcun danno a nessuno o alla società in generale, tanto meno ha minato l’applicazione della legge.
Wang e il suo difensore hanno concluso che il giudice Liu ha commesso il reato di negligenza nel respingere il suo appello.
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