(Minghui.org) Il 19 ottobre scorso due residenti della città di Xiantao, nella provincia dell’Hubei, sono state processate per la loro fede condivisa nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Arresto e rinvio a giudizio

La sera del 7 maggio scorso Yang Dongmei e Liu Yanqiu sono state arrestate dagli agenti della stazione di polizia della borgata di Huchang, dopo essere state denunciate per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong nella città di Huchang, sotto la giurisdizione di Xiantao. Lo stesso giorno sono state condotte alla prigione della città di Xiantao.

L’8 maggio la polizia di Xiantao ha fatto irruzione nell’abitazione di Liu e si è rifiutata di fornire un elenco degli oggetti confiscati, come previsto dalla legge. Il 18 maggio la donna è stata rilasciata, ma sei giorni dopo è stata nuovamente arrestata e sottoposta a detenzione penale. Lo stesso giorno la polizia ha perseguitato i suoi familiari.

Lo scorso 23 maggio Yang è stata sottoposta a detenzione penale, quando è scaduta la sua detenzione amministrativa iniziale di 15 giorni. In seguito, sia lei che Liu sono state trasferite al centro di detenzione della città di Xiantao. La polizia ha cercato di fare pressione sui suoi familiari affinché firmassero alcuni documenti contro di lei.

Il 20 giugno il Procuratore della città di Xiantao ha approvato l’arresto di entrambe le donne e verso la fine di agosto le ha incriminate. Sono state accusate di aver "minato l’applicazione della legge con un’organizzazione di culto", il pretesto standard usato dai tribunali cinesi per criminalizzare i praticanti del Falun Gong.

Il procuratore Fang Yuan ha ordinato agli avvocati delle due praticanti di convincerle a dichiararsi colpevoli. Dopo aver appreso che entrambe si sono rifiutate di farlo e hanno insistito per dichiararsi non colpevoli, le autorità hanno vietato ai loro avvocati di incontrarle nel Centro di detenzione.

Nel frattempo, mentre i familiari delle due praticanti scrivevano lettere a vari enti governativi per chiedere giustizia, per ritorsione la polizia li molestava al lavoro o a casa. Poiché i genitori di una praticante (non è chiaro se di Yang o di Liu) hanno assunto un avvocato per difenderla, Wu Zhigang, direttore della Comunità di Hewan, li ha minacciati dicendo loro che la figlia era detenuta.

Udienza in tribunale

Il 19 ottobre il tribunale della città di Xiantao ha tenuto un’udienza sui casi delle due praticanti. Il Comitato per gli Affari Politici e Legali della città di Xiantao, un’agenzia extragiudiziaria incaricata di supervisionare la persecuzione del Falun Gong, ha inviato quasi 20 agenti in borghese per rimanere fuori dal tribunale e scattare foto ai praticanti locali venuti a sostenere Yang e Liu. Quando un praticante ha chiesto a un ufficiale perché stesse scattando loro le foto, questi ha finto di essere impegnato in una telefonata.

Quando i quattro membri della famiglia di Yang e due praticanti del Falun Gong hanno superato i controlli di sicurezza, hanno visto gli ufficiali Wang Xiaogang e Zeng Jingwen entrare nel cancello senza passare i controlli di sicurezza. Quando hanno chiesto a un addetto del tribunale perché la polizia potesse saltare i controlli di sicurezza, l’addetto ha risposto: "Sono dei nostri e non hanno bisogno di passare i controlli di sicurezza".

Poco dopo l’inizio del processo, lo stesso addetto al controllo di sicurezza ha ordinato di lasciare l’aula alle due praticanti del Falun Gong che accompagnavano la famiglia di Yang. Ha affermato che, per legge, i criminali non possono partecipare all’udienza. I praticanti hanno sostenuto che il processo dovrebbe essere aperto al pubblico e che non hanno mai commesso alcun reato, ma l’addetto ha affermato che il fatto che stessero praticando il Falun Gong, significava che avevano infranto la legge.

Per evitare che, in futuro, altri praticanti possano partecipare alle udienze, il giudice ha ordinato ai comitati di strada locali di chiamare i familiari dei praticanti, minacciandoli di arrestarli se avessero osato partecipare alle udienze di qualsiasi caso del Falun Gong.

Il pubblico ministero ha elencato le seguenti prove dell’accusa: 1) 10 copie di volantini del Falun Gong che Liu e Yang portavano con sé al momento dell’arresto; 2) registrazioni audio e video dei loro arresti; 3) 21 libri del Falun Gong e un lettore musicale confiscati a casa di Liu; 4) il resoconto di un testimone e 5) la lettera di autenticazione del Dipartimento di Polizia della città di Jingzhou, nella quale era scritto che gli oggetti del Falun Gong confiscati erano "materiale di culto". Tuttavia, nessuna di queste "prove" è stata presentata in tribunale.

Il giudice presiedente, Zhao Yanfen, ha ordinato a Yang di dichiararsi colpevole e di leggere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, ma lei ha rifiutato. Liu ha aggiunto che nessuna legge in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong.

L’avvocato di Liu ha presentato un’istanza di non colpevolezza. Ha detto che il Falun Gong non ha membri e non è una setta, insegna solo a essere buoni. Ha sottolineato che il proprio credo spirituale dovrebbe essere protetto, invece di essere perseguito. L’avvocato ha anche sfidato il pubblico ministero a fornire dettagli su quale legge sarebbe avrebbe violato Liu. Il procuratore non è stato in grado di rispondere.

L’avvocato ha anche sottolineato che il Dipartimento di polizia della città di Jingzhou, che supervisiona la polizia della città di Xiaotao, non aveva l’autorità legale di autenticare le prove dell’accusa, poiché solo agenzie forensi indipendenti e terze sono autorizzate a esaminare e verificarle.

Persecuzioni passate

In passato, prima delle loro ultime vicissitudini, sia Liu che Yang erano già state prese di mira per aver praticato il Falun Gong. Il 13 aprile 2016 Yang è stata arrestata e condannata a tre anni con tre anni di libertà vigilata. Dopo un anno e otto mesi di detenzione è stata rilasciata.

Il 19 luglio 2009 Liu è stata arrestata e due mesi dopo, l’11 settembre, è stato arrestato anche suo marito, Ouyang Zhangguo. L’uomo è stato portato nel centro per il lavaggio del cervello di Tangxunhu a Wuhan, capitale dell’Hubei. A causa delle torture fisiche e dei disagi mentali subiti durante la detenzione, dopo il suo rilascio avvenuto il 30 ottobre 2009, ha sofferto di salute cagionevole. Nel 2012 Ouyang è deceduto. Aveva solo 38 anni.

Ouyang Zhangguo

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