(Minghui.org) Dopo che Shen Jinye, di 82 anni, della contea di Huangmei nella provincia dell’Hubei, è stata incriminata per aver praticato il Falun Gong, suo figlio ha cercato di far archiviare il caso. Il numero di contatto, indicato sull'accusa di Shen, apparteneva a un segretario del villaggio (funzionario del ramo esecutivo del governo), invece che al procuratore (ramo giudiziario del governo).
La segretaria aveva promesso di aiutare a far archiviare il caso, ma non l'ha mai fatto. Shen, che era libera su cauzione, lo scorso mese di luglio è stata trascinata a forza in una stazione di polizia per partecipare a un'udienza virtuale. L’anziana donna è stata condannata a un anno e mezzo e multata di 5.000 yuan (circa 650 euro).
Incriminata dopo due arresti
Shen vive nel villaggio di Xingyu della città di Konglong, nella contea di Huangmei, nella provincia dell’Hubei. La sua condanna è scaturita dall'arresto avvenuto la mattina del 4 ottobre 2019, mentre parlava in pubblico della persecuzione. Nel pomeriggio gli agenti della stazione di polizia della città di Konglong l'hanno rilasciata, dopo un interrogatorio durato oltre sei ore.
Il 9 aprile scorso gli agenti della stessa stazione di polizia hanno arrestato nuovamente Shen, dopo averla notata parlare con la gente della persecuzione. La donna è stata interrogata alla stazione di polizia, prima di essere rilasciata la sera stessa.
A causa dei due arresti, la polizia ha deciso di perseguirla. Il 18 aprile scorso la procura della città di Wuxue, incaricata di gestire il suo caso, l'ha messa agli arresti domiciliari. Il 17 maggio sette agenti si sono recati presso la sua abitazione, per consegnarle l'atto di accusa.
Il figlio chiede l'archiviazione del caso della madre
Non appena ha saputo dell'incriminazione della madre, il figlio di Shen, Wang Dongsong, si è precipitato a casa dalla città di Shenzhen, nella provincia del Guangdong, dove lavorava. Ha scritto una mozione per chiedere l'archiviazione del caso. Uno dei suoi zii è andato con lui alla procura della città di Wuxue. Una volta arrivati lì non sapevano con chi parlare. Wang ricordava di aver visto un numero di telefono sull'atto di accusa della madre.
Ha composto il numero e si è sorpreso di sentire la voce di Awang, il segretario del Partito Comunista del villaggio di Xingyu, che possiede anche una scuola privata. Wang lo conosce da anni, ma non si sarebbe mai aspettato di vedere il suo numero su un documento ufficiale emesso da un'agenzia governativa completamente diversa.
Wang ha capito che Awang sapeva tutto della persecuzione di sua madre per aver praticato il Falun Gong. Ha detto ad Awang che si trovava in procura e che stava per presentare una mozione per far archiviare il caso di sua madre. Awang gli ha risposto che era inutile presentare la mozione e lo ha invitato a non entrare nell’ufficio del procuratore.
Awang ha promesso di parlare con il procuratore e di far archiviare il caso.
Wang ha rivisto l'atto d'accusa e ha notato che sua madre era accusata di aver “usato un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge", un pretesto standard usato per incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong. Ha pensato: "Mia madre ha già 80 anni. Non c'è modo che il procuratore possa provare che abbia minato l'applicazione della legge". Era fiducioso nel chiedere ad Awang di presentare la richiesta di archiviazione del caso per suo conto.
Lo zio lo ha esortato a parlare comunque con il procuratore, visto che erano già lì. Wang è quindi entrato e si è rivolto al dipartimento d'accusa, che gli ha comunicato che il caso di sua madre era stato trasmesso al tribunale della città di Wuxue.
Wang e lo zio si sono recati in tribunale per presentare la mozione. In seguito, l’uomo ha fatto visita ad Awang alcune volte e questi gli ha sempre assicurato che sarebbe andato tutto bene.
Due giorni dopo Wang è tornato a Shenzhen. Tre giorni dopo la sua partenza, la polizia si è recata a molestare la madre. Si è scoperto che Awang non aveva mai mantenuto la promessa di parlare con il procuratore.
Portata alla stazione di polizia contro la sua volontà per partecipare a un'udienza virtuale
Il 20 luglio quattro agenti della stazione di polizia della città di Konglong, guidati da Xie, hanno fatto irruzione in casa di Shen, mentre stava riposando a letto.
Gli agenti le hanno ordinato di recarsi alla stazione di polizia, perché il tribunale della città di Wuxue quel giorno aveva ordinato di prepararla per un'udienza virtuale. La donna ha detto di non sentirsi bene e di non poter andare. Un agente ha gridato: "Oggi devi venire con noi!". Ha gridato così forte che i vicini di Shen si sono spaventati e sono andati a controllare l'anziana donna.
Un uomo anziano ha biasimato la polizia per aver molestato una persona così gentile, ma un agente lo ha immediatamente preso a calci, ordinandogli di andarsene. Non si è mosso e un altro agente l'ha afferrato al petto, mentre un terzo agente gli ha torto le mani dietro la schiena. L’uomo è stato ammanettato e trascinato nella volante della polizia.
In seguito la polizia si è rivolta a Shen. Due agenti le hanno afferrato un braccio e l'hanno trascinata fuori dalla porta. Quando ha lottato per scappare, le hanno ordinato di andare con loro.
Il marito di 82 anni, Wang Conghua, ha gridato: "Smettetela di trascinarla! La ucciderete!". L'agente Xie ha detto ai suoi subordinati: "Continuate a trascinarla! Non morirà. Mi occuperò di tutto se muore". Gli altri agenti hanno trascinato l’anziana donna per più di 100 metri fino all’auto della polizia. Le hanno tolto i pantaloni e strappato la biancheria intima. La parte inferiore del corpo era piena di lividi e aveva graffi dappertutto.
Gli agenti hanno portato Shen e l'anziano, che aveva cercato di proteggerla, alla stazione di polizia. Il tribunale ha tenuto un'udienza virtuale sul suo caso. Xie l'ha minacciata di non dire una parola o le avrebbe tappato la bocca con il nastro adesivo. Anche l'anziano vicino di casa, costretto a stare nella stessa stanza al terzo piano, è stato minacciato.
Condannata a un anno e mezzo
Dopo l'udienza virtuale Shen è stata rimandata a casa. Il 24 luglio due agenti le hanno consegnato il verdetto di condanna a un anno e mezzo, oltre a una multa di 5.000 yuan.
Non è chiaro quando Shen potrà essere riportata in prigione per scontare la pena.
Intraprendere il Falun Gong
Più di due decenni fa Shen era una monaca buddista, che è tornata alla vita laica. Ha sentito parlare del Falun Gong e, dopo aver iniziato a praticare, è diventata premurosa nei confronti degli altri. La sua famiglia, un tempo divisa, è tornata a essere unita e la donna va d'accordo con le due nuore e le due nipoti. Anche i suoi parenti sono rimasti colpiti dalla sua gentilezza e la loro famiglia allargata andava d'accordo.
Shen ha anche preso l'iniziativa di fare molte buone azioni per aiutare la sua comunità, guadagnandosi il rispetto di tutti. Suo figlio, nella sua richiesta di archiviazione del caso, ha ricordato una di queste buone azioni: ha speso il suo denaro per comprare sabbia e ghiaia per pavimentare una strada del villaggio. Gli abitanti, ispirati dalla sua gentilezza, si sono uniti a lei nel progetto e la strada è stata presto asfaltata.
Il figlio ha ricordato anche un altro episodio. Nel mese di maggio 2021 Shen è stata investita da un'auto mentre era in bicicletta. È caduta a terra e non riusciva più a muoversi. La sua bicicletta era distrutta. L'automobilista voleva portarla in ospedale, ma lei ha rifiutato, così le ha offerto 600 yuan (circa 77 euro) e ha cercato di darle il suo numero di telefono. Lei ha rifiutato anche questo, perché ha detto che l'automobilista non aveva causato l'incidente di proposito. Il marito l'ha riportata a casa. Aveva un grosso livido sul corpo, ma si è ripresa in meno di due settimane praticando gli esercizi del Falun Gong. Tutti gli abitanti del villaggio sapevano dell'incidente e dicevano che solo una praticante del Falun Gong avrebbe potuto lasciare che l'autista responsabile restasse impunito.
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