(Minghui.org) All’inizio di dicembre è stato confermato che una donna di 55 anni della città di Yangquan, nella provincia dello Shanxi, è stata condannata a tre anni e mezzo di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Lo scorso 19 aprile Zhang Ruiping è stata arrestata e, il 27 settembre, è stata processata. La data esatta della sentenza non è nota. Attualmente la donna sta facendo ricorso in appello contro il verdetto.

Arresto

Il 19 aprile Wu Guoguang, capitano dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Cheng, ha guidato un gruppo di agenti, appostandoli davanti alla casa di Zhang. Non appena il figlio ha aperto la porta per andare al lavoro, gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento.

Zhang è stata portata al Centro per il lavaggio del cervello della città di Yangquan, dove è stata costretta a leggere, guardare e ascoltare propaganda anti-Falun Gong. Qiao Jinhua e Gao Lifang, due ex praticanti che sotto pressione avevano rinunciato alla loro fede, sono stati incaricati di lavorare su di lei.

Il 5 maggio il Dipartimento di polizia della città di Yangquan e la Stazione di polizia di via Nanshan hanno trasferito Zhang al Centro di detenzione della città di Yangquan. Il 19 maggio la procura locale ha emesso un ordine di arresto formale nei suoi confronti, sottoponendo il caso, verso la metà del mese di agosto, al tribunale di Yangquan.

Processo

Il tribunale ha delegato il caso al tribunale della contea di Pingding. Il 27 settembre Zhang è stata processata. Il pubblico ministero l’ha accusata di “essersi servita di un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge”, un pretesto standard usato per incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong.

Il suo avvocato ha respinto le accuse contro di lei, sottolineando che nessuna legge promulgata in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong o lo ha etichettato come una setta.

Le prove dell’accusa includevano 2.000 yuan (circa 260 euro) di banconote confiscate a casa di Zhang e una plastificatrice, che qualcuno ha affermato di averla vista usare per materiale informativo del Falun Gong.

Sulle banconote erano stampati messaggi, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione del Falun Gong, ma la donna non ha in alcun modo infranto la legge o causato danni a nessuno. Zhang e il suo avvocato hanno sfidato il pubblico ministero a presentare le banconote in tribunale, affinché tutti potessero vedere quali messaggi stampati su di esse avessero un contenuto dannoso. Il pubblico ministero ha respinto la richiesta. Anche il suo “testimone” e la “macchina per plastificare” non si sono visti in aula, mentre di norma, durante il processo le prove dell’accusa dovrebbero essere presentate.

L’udienza è durata poco più di un’ora, con la presenza di oltre 10 persone, tra familiari e amici di Zhang. In seguito la donna è stata condannata a tre anni e mezzo in una data sconosciuta.

Persecuzioni passate

Nell’aprile del 1999 Zhang ha iniziato a praticare il Falun Gong e presto è guarita da problemi di stomaco, enterite, dolori alle ascelle, alle gambe e altri disturbi. Ha anche migliorato il suo cattivo carattere e ora va d’accordo con la suocera. Anche dopo l’inizio della persecuzione del Falun Gong, avvenuto tre mesi dopo, ha mantenuto la sua fede e, prima della sua ultima condanna, è stata arrestata diverse volte.

Il 2 marzo 2004 è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong in campagna. La sua abitazione è stata messa a soqquadro. Dopo essere stata portata in un centro di detenzione locale, un detenuto ha preso i 200 yuan (circa 26 euro) in contanti che Zhang aveva con sé, ma le guardie hanno chiuso un occhio. Durante i 21 giorni di detenzione, ogni giorno è stata costretta a fare lavori forzati senza retribuzione.

Dopo il rilascio, Zhang ha vissuto per un periodo lontano da casa per evitare ulteriori persecuzioni. Il suo datore di lavoro e il comitato di strada locale molestavano regolarmente la sua famiglia.

Nel luglio 2015 Zhang ha presentato una denuncia penale contro l’ex dittatore cinese Jiang Zemin per aver ordinato la persecuzione del Falun Gong, per poi essere arrestata il 22 ottobre dello stesso anno. Non è chiaro per quanto tempo sia stata detenuta.

La stazione di polizia di via Nanshan ha molestato Zhang a casa due volte il 25 aprile e il 29 agosto del 2017. Nel 2018 gli agenti l’hanno molestata sei volte: una volta il 5 giugno e cinque volte tra il 17 e il 27 luglio. Nelle molestie del 27 luglio 2017 sono stati coinvolti il capo Zhai Jianbin e i suoi tre agenti, tra cui Qiang Dong, Zhang e Shi, oltre a una donna di identità sconosciuta, che hanno minacciato di chiamare un fabbro se Zhang non avesse aperto loro la porta. Lei li ha fatti entrare e l’agente Zhang ha iniziato a filmarla.

Dal 2020 al mese di marzo dell’anno scorso la polizia ha molestato frequentemente Zhang, la sua famiglia e i parenti.

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