(Minghui.org) Lo scorso mese di novembre una donna di 76 anni della città di Yantai, nella provincia dello Shandong, è stata condannata a tre anni e mezzo, oltre a una multa di 15.000 yuan (circa 1.930 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Per incastrarla, la polizia ha falsificato le testimonianze come “prove”.
L’11 maggio scorso Yu Caiyun, una vedova che vive da sola a Gaoling, nel distretto di Mouping della città di Yantai, è stata arrestata da quattro agenti della stazione di polizia di Gaoling che, intorno alle 10:30 del mattino, hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato il materiale del Falun Gong. Quando la donna si è rifiutata di firmare il verbale dell’interrogatorio, è stato convocato alla stazione di polizia uno dei suoi due figli, per firmare in sua vece. Nel pomeriggio Yu è stata rilasciata su cauzione.
Alle 9:00 del mattino del 20 luglio la donna è stata nuovamente arrestata, per aver parlato del Falun Gong a una fiera. Sei agenti hanno fatto irruzione nel suo appartamento e le hanno confiscato il materiale riconducibile al Falun Gong. Alle 20:00 di sera la donna è stata rilasciata agli arresti domiciliari.
Il 25 settembre la polizia le ha comunicato che era stata nuovamente posta agli arresti domiciliari. All’inizio di ottobre Yu è tornata a casa e ha scoperto che qualcuno aveva infilato sotto la sua porta un atto d’accusa contro di lei. Il documento, emesso dalla procura distrettuale di Mouping, affermava che l’11 maggio e il 20 luglio, la stazione di polizia della città di Gaoling aveva confiscato dal suo appartamento i libri del Falun Gong, oltre a lettori musicali, quaderni, carta per fotocopie e una serie di oggetti con messaggi sul Falun Gong, tra cui opuscoli, amuleti, zucche intagliate e calendari.
Alle 6:00 del mattino del 30 ottobre scorso tre agenti della stazione di polizia di Gaoling si sono presentati a casa di Yu, per accompagnarla all’udienza presso il tribunale del distretto di Mouping. Alle 16:00 la donna è stata riportata a casa. Un cancelliere del tribunale le ha detto che rischiava una pena detentiva di tre o quattro anni, ma che non c’erano ancora prove sufficienti.
Dopo l’udienza, Yu ha fatto visita ai due testimoni dell’accusa citati nel processo: Fang Yujing (che vive nel villaggio di Lijia) e Qu Xiaoguang (nativo del villaggio di Shangpan, che di tanto in tanto svolge lavori saltuari fuori città). La polizia ha sostenuto che entrambi l’avevano denunciata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Fang e Qu hanno negato fermamente di averla denunciata o di averle chiesto di firmare qualcosa contro di lei. La donna si è resa conto così che la polizia aveva fabbricato le prove per incriminarla.
Lo scorso 27 novembre un impiegato del governo ha consegnato il verdetto di Yu a casa sua. Il tribunale ha emesso la sentenza senza tenere un’altra udienza, anche se uno dei suoi cancellieri ha riconosciuto la mancanza di prove.
Il verdetto includeva altri due testimoni dell’accusa, Kong Qingming e Xue Qianhui. Inoltre, ha ripetuto alcune informazioni contenute nell’atto di accusa, tra cui gli oggetti confiscati, l’11 maggio e il 20 luglio, a casa della donna. Tuttavia, il numero di oggetti confiscati è diverso da quello indicato nell’accusa. Inoltre, nel verdetto è comparso un nuovo nome, Xu Jianshan, che avrebbe assistito a entrambe le incursioni della polizia.
Le identità dei tre nuovi “testimoni”, Kong, Xue e Xu, non sono state indicate nel verdetto.
Anni fa marito di Yu è deceduto e i suoi due figli lavorano fuori città. Le ripetute vessazioni e gli arresti subiti dallo scorso mese di maggio hanno compromesso la sua salute. Ora Yu è emaciata e ha problemi di vista. Non è chiaro quando potrà essere riportata in prigione per scontare la pena.
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