(Minghui.org) Alcuni mesi fa al signor Ma Jiang è stato finalmente permesso di vedere per la prima volta la sua famiglia da quando era stato incarcerato nella prima prigione della città di Shenyang, più di quattro anni fa. Durante la visita, durata circa 20 minuti, i suoi cari hanno appreso che aveva trascorso i primi quattro mesi in cella d’isolamento e ora era costretto ogni giorno a fare lavori forzati senza retribuzione dalle 8:00 alle 18:00.
Ma Jiang, ex dipendente della società di motori aerospaziali Dawn della città di Shenyang, nella provincia del Liaoning, è stato arrestato il 20 luglio dello scorso anno per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Condannato a quattro anni in data sconosciuta, non ha ricevuto risposta al suo appello prima di essere trasferito dal centro di detenzione di Fangjialan alla prigione di Panjin, il 16 luglio scorso. Infine, è stato ammesso alla prima prigione della città di Shenyang il 1° agosto di quest’anno.
Quasi quattro mesi in isolamento
Ma Jiang ha trascorso la sua prima settimana nella prigione della città di Shenyang in una cella normale, ma siccome si rifiutava di rinunciare alla sua fede e persisteva nel fare gli esercizi del Falun Gong, la seconda settimana le guardie l’hanno messo in isolamento. Dopo esser stato rilasciato, due mesi dopo, ha ripreso a fare gli esercizi del Falun Gong nella cella normale e così le guardie l’hanno nuovamente messo in isolamento e non l’hanno fatto uscire fino al 3 dicembre scorso. Ora è detenuto nella cella 306 del reparto due.
Durante i suoi due episodi di isolamento, a Ma Jiang non è stato permesso di lavarsi i denti o pulirsi. Ogni giorno gli veniva data solo acqua fredda da bere e panini al vapore da mangiare, le guardie lo costringevano a stare seduto immobile per 50 minuti di fila, prima di permettergli di fare una pausa di 10 minuti e costringerlo a sedersi di nuovo.
Il diritto alla visita dei familiari diventa un “privilegio”
La famiglia di Ma ha fatto più volte istanza di fargli visita in prigione, ma gli è stato sempre negato il permesso perché il praticante non aveva rinunciato al Falun Gong come ordinato. Le guardie carcerarie hanno citato una politica interna ancora attiva per mantenere revocato il diritto di visita ai praticanti del Falun Gong: fintantoché rimangono saldi nella loro fede nessuna visita è permessa. Anche se per legge tutti i detenuti hanno diritto a visite regolari dei familiari.
I suo cari hanno spiegato alle guardie che non avrebbe mai dovuto essere incarcerato per aver esercitato il suo diritto costituzionale alla libertà di credo. Al quel punto una guardia si è mostrata comprensiva e alla fine ha approvato una visita familiare per l’11 dicembre scorso.
La guardia ha detto che la visita era un’eccezione alla politica interna della prigione e un privilegio concesso a Ma Jiang, un praticante del Falun Gong che non aveva rinunciato alla sua fede. Ha avvertito i cari del praticante di non menzionare nulla relativo al Falun Gong, altrimenti l’incontro sarebbe terminato immediatamente.
La visita, durata 20 minuti, è stata monitorata da diverse guardie. La famiglia sentiva che aveva molto da dire, ma non poteva. Sospettano che potrebbe essere stato minacciato di non rivelare i dettagli dei suoi abusi ricevuti in prigione.
La famiglia allargata perseguitata perché praticante del Falun Gong
Ma Jiang ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996 su consiglio di suo suocero, il signor Wu Yu. Anche sua moglie, Wu Shuyan, suo fratello, Wu Shuming, sua figlia, Ma Hongyang e il genero, Zhao Wei si sono presto uniti alla pratica.
Negli ultimi 24 anni di persecuzione, la famiglia è stata ripetutamente presa di mira per aver sostenuto la propria fede. Wu è morta all’età di 47 anni nel 2013, dopo essere stata torturata in prigione, e suo padre è morto il 19 maggio 2015, dopo aver sopportato anni di persecuzione. Ma Jiang era già stato condannato a tre anni di prigione nel 2015, cinque mesi dopo che anche suo cognato, Wu, era stato condannato a tre anni. La figlia e il genero invece, sono stati entrambi condannati a un anno e quattro mesi lo scorso anno.
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