(Minghui.org) Il 23 novembre scorso Zhang Shufeng, di 70 anni, della città di Deyang nella provincia del Sichuan, che era libera su cauzione, è stata riportata in prigione per scontare una pena detentiva di tre anni e otto mesi per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Zhang è stata condannata perché il 27 giugno dell’anno scorso ha parlato del Falun Gong a una persona per strada. Essendo guarita da numerose malattie, tra cui spalla congelata, nevralgia, rinite, feci sanguinolente, nonché frequenti stati febbrili e raffreddore, grazie alla pratica del Falun Gong, si è sentita in dovere di far sapere alla gente che questa pratica non è affatto come viene descritta dalla propaganda di odio del regime comunista. La persona, tuttavia, le ha scattato una foto e l’ha inviata alla stazione di polizia di Xiaogan.

Passate le 16:00 del giorno successivo la stazione di polizia ha inviato circa cinque agenti per fare irruzione nell’abitazione di Zhang e, prima di arrestarla, le hanno confiscato tutti i libri del Falun Gong e il materiale informativo. Dopo le 22:00 la donna è stata rilasciata su cauzione, con l’avvertimento di non parlare più alla gente del Falun Gong, altrimenti sarebbe stata sbattuta in prigione. Per timore, la sua famiglia non le ha permesso di entrare in contatto con nessuno.

Circa un anno dopo il tribunale distrettuale di Shengyang ha convocato Zhang e il 19 giugno scorso è stata processata. Il suo avvocato ha detto che non c’erano prove sufficienti per accusarla, pertanto, dopo l’udienza, le è stato permesso di tornare a casa.

Lo scorso 23 novembre gli agenti l’hanno ripresa in custodia. Settimane dopo, i suoi familiari sono venuti a sapere che era stata condannata a tre anni e otto mesi. La data esatta della sentenza rimane sconosciuta. Probabilmente, al momento della stesura di questo articolo, è ancora trattenuta nel centro di detenzione della città di Deyang.