(Minghui.org) Il 16 dicembre scorso, i praticanti della Falun Dafa in Irlanda hanno organizzato un’attività nella capitale Dublino, per presentare la disciplina (nota anche come Falun Gong) e, sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione in corso da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Per questo hanno invitato le persone a dare il proprio contributo per fermare tale brutalità compreso il prelievo forzato di organi da praticanti ancora in vita da parte del PCC.

Sul posto, i praticanti hanno dimostrato gli esercizi attirando molti passanti che si sono fermati, anche attratti dagli accattivanti tabelloni, chiedendo informazioni sulla pratica spirituale e sulla persecuzione del PCC. Hanno firmato la petizione per porre fine alla brutalità e alcuni fra loro hanno coinvolto altre persone a fare lo stesso.

Il 16 dicembre, i praticanti hanno sensibilizzato l’opinione pubblica a Dublino, in Irlanda

Il consigliere chiede di fermare la persecuzione

Jim Codd, consigliere comunale della contea di Wexford, passando davanti ai praticanti ha dichiarato: “Siamo profondamente solidali con la situazione del Falun Gong e chiediamo alle autorità di parlare della persecuzione che stanno subendo". Dopo aver parlato con loro, lui e sua moglie hanno espresso il loro sostegno per i loro sforzi nel porre fine alla persecuzione.

Il consigliere Jim Codd (a sinistra) della contea di Wexford e sua moglie sostengono i praticanti

In qualità di consigliere, Codd ha dichiarato di essere soddisfatto che il suo distretto abbia approvato una risoluzione che chiede al governo irlandese di ratificare al più presto la Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani, con l'obiettivo di ridurlo a livello transnazionale. La risoluzione chiede inoltre al governo irlandese di esigere dal regime comunista cinese l'immediata cessazione del reato di prelievo forzato di organi dai praticanti del Falun Gong e il rilascio di tutti i praticanti illegalmente imprigionati.

La popolazione locale condanna la persecuzione

Questo è stato anche il pensiero di molti irlandesi. Dopo aver firmato la petizione, Sussan e Brennan residenti a Dublino, hanno ricordato di aver incontrato per la prima volta i praticanti impegnati a sensibilizzare la brutalità del regime cinese perpetrate nei confronti del loro stesso popolo circa 20 anni fa.

Brennan ha detto: "Il Falun Gong non dovrebbe essere perseguitato". Anche la moglie Sussan era d’accordo e indicando un tabellone che chiede la fine del prelievo di organi ha commentato: "Questo mi disgusta molto, non dovrebbe accadere".

Sussan (a sinistra) e suo marito Brennan hanno firmato la petizione che chiede la fine della persecuzione

Quando è stato chiesto a Berrda, un'altra residente irlandese, perché fosse venuta a firmare, lei ha risposto: "Per il trattamento crudele che subiscono i praticanti". Questa non era la prima volta che firmava la petizione: "Dobbiamo prendere posizione per una pratica così pacifica, bella e antica".

Berrda, residente locale, sostiene il Falun Gong

I turisti firmano la petizione

Tra i firmatari della petizione c’erano turisti provenienti da Asia, Europa e Africa.

Menar e Zahra, due giovani donne egiziane, hanno detto che era la prima volta che sentivano parlare del Falun Gong, ed entrambe hanno firmato la petizione che chiede la fine della persecuzione. Hanno pensato di utilizzare il sito web Minghui per incoraggiare i praticanti del Falun Gong in Cina a perseverare, per tranquillizzarli che "non stanno soffrendo da soli".

Menar (a sinistra) e Zahra (a destra) incoraggiano i praticanti del Falun Gong in Cina

Miranda, dall'Italia, passando davanti allo stand ha visto alcuni praticanti che meditavano tranquillamente in mezzo alla folla e avvicinandosi ha detto: "Attirano la mia attenzione. È incredibile". Ha anche riferito di aver percepito un campo di energia.

Ha poi continuato a leggere i tabelloni apprendendo che, a causa della pratica del Falun Gong e dei suoi principi di Verità, Compassione e Tolleranza, i praticanti in Cina vengono torturati e sottoposti al prelievo forzato di organi; questo ha sorpreso Miranda. Tuttavia suo marito, Herald, aveva letto molti articoli che denunciano il prelievo di organi da persone ancora in vita da parte del PCC e dopo aver parlato con lui e con i praticanti, ha immediatamente firmato la petizione che chiede la fine della persecuzione.

Miranda e suo marito Herald sostengono gli sforzi dei praticanti contro la persecuzione

Dopo aver firmato, ha visto un'altra donna accanto a lei e le ha spiegato il contenuto della petizione. Dopo che la donna ha firmato e se n'è andata, Miranda si è girata e ha invitato altre persone di passaggio a firmare.

Ha infine detto che se le persone sapessero di questa persecuzione, contribuirebbero a fermarla. "Quando le persone si guarderanno dentro e ascolteranno il loro cuore, sapranno cosa è giusto, (perché) è un intuito che tutti hanno".

Marie Odile, insegnante di francese, sostiene i praticanti