(Minghui.org) Votata come una delle “Nuove sette meraviglie del mondo naturali”, l’isola di Jeju è un popolare luogo di vacanza in Corea del Sud. Nel 2013 l’isola è stata visitata da oltre 10 milioni di turisti, di cui 1,8 milioni provenienti dalla Cina. Solo nel mese di aprile 2014, ogni giorno l’isola viene visitata in media da 19.000 turisti cinesi. Si prevede che il numero di visitatori cinesi continuerà ad aumentare durante la stagione turistica da maggio a ottobre.

I praticanti del Falun Gong colgono l’occasione per salutare questi turisti cinesi e raccontare loro i fatti sul Falun Gong, sfatando la propaganda di odio che ha avvelenato le loro menti per quasi 15 anni.

Ogni anno circa 2 milioni di cinesi visitano l’isola di Jeju

La signora Liu, 71 anni, è una dei tre praticanti che vengono spesso qui. “Ci sono molti turisti cinesi”, ha spiegato. “Circa 20 voli al giorno dalla Cina, più alcuni da altre città coreane. Oltre a ciò, i cinesi viaggiano qui anche in crociera”.

Si va dagli studenti, ai funzionari governativi, ai viaggiatori d’affari. Molti di loro accettano i materiali informativi riguardo il Falun Gong che la signora Liu e altri due praticanti distribuiscono ai turisti mentre lasciano la dogana. Poi leggono gli opuscoli mentre aspettano l’autobus turistico.

Turisti cinesi leggono i materiali informativi riguardo il Falun Gong mentre aspettano l’autobus

“Queste informazioni sono importanti per loro”, ha raccontato la signora Liu. “I cinesi sono stati ingannati per molto tempo dalla propaganda di odio portata avanti dal Partito Comunista Cinese (PCC) e si sono rivoltati contro il Falun Gong e i principi di Verità-Compassione-Tolleranza. Quando le persone agiscono contro la propria coscienza, mettono in pericolo il proprio futuro; dobbiamo quindi aiutarli a comprendere la verità”, ha spiegato.

La signora Liu lavora molto duramente. Ogni giorno si alza presto la mattina per fare gli esercizi della Dafa e poi esce di casa verso le 6 per prendere l’autobus. Non è facile, perché lo fa da diversi anni e non parla coreano.

“Le guide turistiche impedivano ai turisti di accettare gli opuscoli, adesso però sanno che quello che sto facendo è importante e non intervengono più”, ha detto sorridendo.

Dietro il duro lavoro della signora Liu c’è una storia personale. “Mia figlia era un’ottima nuotatrice e ha vinto medaglie nazionali e olimpiche”. Tuttavia, una volta conclusa la carriera sportiva, la figlia si è ammalata gravemente: era incapace di alzare la testa e aveva le gambe paralizzate.

“Quei giorni sono stati orribili”, ha ricordato. “Mia figlia aveva solo 25 anni, ma la sua salute era peggiore di quella di una settantenne”.

Il punto di svolta è giunto quando la signora Liu e sua figlia hanno iniziato a praticare il Falun Gong. Entrambe hanno vissuto un enorme miglioramento fisico. Non solo sua figlia è guarita, ma è divenuta anche un’istruttrice di nuoto.

“Lei è proprio fortunata rispetto ai suoi compagni di squadra. Il Falun Gong ci ha dato una nuova vita”, ha detto la signora Liu.

Accanto alla signora c’è il signor Park, che era un monaco di un monastero. “Ho scoperto il Falun Gong su un autobus sette anni fa. Ho letto un opuscolo del Falun Gong e poi ho letto lo Zhuan Falun. I principi contenuti nel libro sono molto profondi e sono rimasto sbalordito”.

L’anno scorso si è trasferito sull’isola di Jeju per chiarire i fatti sul Falun Gong e sulla persecuzione ai turisti cinesi. “Forse ho una relazione predestinata con questi cinesi”, ha detto il signor Park. “Questo è quello che devo fare”.

I loro sforzi sono stati ripagati. Solo da aprile a giugno, dopo che la signora Liu ha spiegato loro i fatti, oltre di 20.000 turisti cinesi hanno lasciato il PCC e le sue organizzazioni affiliate.

I turisti gliene sono molto grati. La signora Liu ha ricordato: “Uno di loro mi ha guardata negli occhi e ha detto: ‘Grazie per avermi raccontato la verità. Ora so che il Falun Gong è la speranza per tutti’”.