(Minghui.org) Il tribunale intermedio di Maoming, nella provincia del Guangdong, il 27 ottobre scorso ha confermato il verdetto di condanna nei confronti di un residente locale, Lin Wu, incriminato per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere del corpo e della mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Hanno firmato il verdetto il giudice che presiedeva Zhang Chi, i giudici Li Jinjie e Liang Dongqing, assistente dei giudici, più l’impiegato Chen Ye. Sono arrivati alla delibera senza tenere un’udienza, come richiesto.
Lin, di 59 anni ora in pensione, lavorava come marinaio per la compagnia di spedizioni marittime cinese Cosco, filiale del Guangdong. È stato arrestato il 14 agosto 2020. Gli agenti Fan Laibiao e Mo Liaowei della stazione di polizia di Qijing hanno trasmesso il caso alla procura del distretto di Maonan. Il pubblico ministero Yu Huadan ha rimandato il caso alla polizia il 18 settembre 2020. La polizia ha fabbricato ulteriori prove e ha risottoposto il caso il 17 novembre 2020. Yu ha incriminato Lin il 2 gennaio 2021 e il tribunale distrettuale di Maonan ha tenuto il processo il 17 maggio di quest’anno. E’ stato condannato a quattro anni con una multa di 15.000 yuan (circa 1.952 euro) il 28 luglio.
Lin ha assunto un nuovo avvocato per il ricorso. Il legale si è recato al tribunale intermedio di Maoming alla fine di settembre di quest’anno per riesaminare il suo fascicolo. Il giudice Zhang ha insistito che l’avvocato esaminasse il caso sotto una telecamera di sorveglianza e non facesse copie del contenuto. L’avvocato ha risposto che nessuna legge impone tali restrizioni e che Zhang stava violando il suo diritto di difendere il cliente. Zhang non ha ceduto e l’avvocato se ne è andato senza rivedere il fascicolo del caso di Lin.
Ha poi presentato richiesta scritta di avere un’udienza d’appello chiara e trasparente. Nella richiesta ha evidenziato la violazione del procedure legali commesse dalla corte:
- Nessuna prova d’accusa è mai stata presentata al processo, quindi non c’erano prove per incriminare Lin.- La corte ha ignorato le richieste dell’avvocato di invalidare molte delle prove che la polizia aveva ottenuto da Lin tramite coercizione e altri mezzi illeciti.- Pan Peide, che compariva nell’elenco come testimone dell’accusa, asseriva che Lin gli aveva dato del materiale informativo sul Falun Gong, ma non è mai stato chiamato sul banco dei testimoni per sottoporsi al controinterrogatorio durante il processo.In aggiunta, quando la polizia ha risottomesso il caso di Lin alla procura il 7 novembre 2020 le nuove prove contraddicevano quanto era stato presentato inizialmente. C’erano contraddizioni riguardo all’identità di Pan e alla sua testimonianza, ma la corte ha omesso di far notare la discrepanza e ha usato la testimonianza di Pan per incriminare Lin.- Il dipartimento di polizia di Maoming, che sovrintende alla questura di Qijing (che ha arrestato Lin), è annoverata come l’agenzia che ha esaminato e verificato le prove d’accusa. Per legge, solo agenzie forensi indipendenti operanti come terze parti sono autorizzate ad autenticare le prove d’accusa, ma il tribunale ha usato la verifiche delle prove del dipartimento di polizia di Maoming per incriminare Lin.- La corte ha omesso di processare Lin nei tempi stabiliti dalla legge. Ha ricevuto il caso nel gennaio 2021, ma non ha tenuto la prima udienza fino a maggio scorso. I suoi avvocati hanno ripetutamente richiesto che fosse rilasciato su cauzione, soprattutto perché soffriva di ipertensione, patologie cardiache e altri sintomi. Il tribunale ha respinto le richieste e ha disposto che ci fosse un’ambulanza fuori, per ogni evenienza, durante le udienze di maggio e quella del 28 luglio.- Il tribunale ha omesso anche di notificare a Lin la data del processo in anticipo. Lui e i suoi due avvocati erano stati ripetutamente interrotti durante le tesi difensive. Solo due dei familiari di Lin erano stati ammessi in aula, mentre il resto dei posti (circa 50) erano stati occupati da gente mandata lì dalle autorità.
L’avvocato ha chiesto che Lin fosse prosciolto dall’ingiusta incriminazione e risarcito per l’ingiustizia subita.
Il legale ha anche sporto querela contro il giudice Zhang per non avergli permesso di far una copia del fascicolo di Lin senza sorveglianza. Ha sollecitato Zhang a promettergli per iscritto di rispettare il suo diritto di revisionare e far delle copie del fascicolo del suo cliente.
L’avvocato ha fatto voto di continuare a impiegare tutti i suoi sforzi nel ritenere Zhang responsabile qualora avesse omesso di risolvere le questioni sollevate. Zhang l’ha ignorato e il 27 ottobre scorso ha confermato il verdetto di colpevolezza di Lin senza tenere l’udienza. L’avvocato ha ricevuto il verdetto per posta a metà novembre.
Lin è, con ogni probabilità, ancora recluso presso il primo centro di detenzione di Maoming. L’aver perso il ricorso ha rappresentato un altro duro colpo per i suoi quattro figli, che lui ha cresciuto solo, dopo che sua moglie, anche lei praticante del Falun Gong, è morta a causa della persecuzione anni addietro.
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