(Minghui.org) Il lupus è una malattia autoimmune cronica per la quale non esiste una cura nota. La malattia fa sì che il sistema immunitario produca autoanticorpi che attaccano le sue stesse cellule e i suoi tessuti, causando danni agli organi interni e conseguenti complicazioni. Indipendentemente dall'età, le persone affette da lupus affrontano condizioni potenzialmente letali e devono assumere farmaci per il resto della vita. Tuttavia, alcune persone che hanno contratto questa malattia, hanno avuto la fortuna di riprendersi dopo aver iniziato a praticare la Falun Dafa, una disciplina di coltivazione spirituale tradizionale cinese. Di seguito le loro storie.

(Continua da parte 3)

Giornalista testimonia il miracoloso potere curativo della Dafa

La signora Xu Xiuhui

La signora Xu Xiuhui di Taiwan, negli Stati Uniti da tre anni, ad oggi si trova a Los Angeles, dove lavora come giornalista per Epoch Times. Quando stava per terminare gli studi universitari a Taiwan, una delle sue migliori amiche, la signora Zeng Yunying, ha avuto problemi di salute. Dopo aver iniziato a perdere i capelli le sono comparse delle macchie sulla pelle, che a poco a poco sono diventate ulcere rosse e dalle quali è uscito infine del liquido giallognolo. Si è fatta visitare in molti ospedali e tutti i medici le hanno detto all'unanimità che poteva trattarsi di lupus, ma che era difficile da diagnosticare, soprattutto nella fase iniziale. Circa sei mesi dopo, la signora Zeng aveva le articolazioni calde, gonfie e doloranti, e riusciva a malapena a dormire la notte. Quando la signora Xu le toccava le mani, poteva avvertirne la rigidità e la deformazione. La salute della donna stava peggiorando e ha dovuto far fronte alla prospettiva di rimanere paralizzata. La signora Xu era molto ansiosa per la sua amica e l'ha aiutata a cercare ovunque una cura. Tuttavia l'incurabilità del lupus è ben nota. Alla fine del 2010 hanno sentito parlare dell'effetto curativo della Falun Dafa e hanno iniziato a cercare il luogo di pratica locale. E, con loro sorpresa, ne hanno trovato uno proprio nella loro piccola città, che era frequentato da molti praticanti. Era inverno e la pratica degli esercizi iniziava alle 4:20. Per aiutare la sua amica, la signora Xu l'ha accompagnata ogni mattina. Ben presto la signora Zeng, che un tempo aveva difficoltà ad addormentarsi a causa del dolore, non ha più sofferto di insonnia. Nel giro di due settimane i suoi sintomi sono scomparsi uno dopo l'altro: ha smesso di perdere i capelli e non aveva più le articolazioni gonfie e rigide. Poco dopo ha smesso di prendere le medicine. La signora Xu ha detto: “La Falun Dafa è incredibile!”. Dopo aver assistito alla guarigione della sua amica, anche lei è diventata una praticante della Falun Dafa.

Guarire dal lupus dopo aver recitato le due frasi di buon auspicio della Dafa

La signora Liu, 53 anni, è della città di Changchun, provincia del Jilin. Quando aveva 35 anni ha sofferto di lupus, la stessa malattia che aveva causato la morte di sua madre quando era giovane. Si è fatta visitare in quasi tutti gli ospedali della città, ma nessuno dei medici ha potuto curarla. Le sue condizioni sono continuate a peggiorare e ha quasi perso la voglia di vivere. Suo marito aveva un'amica la cui moglie Mei (alias) è una praticante della Falun Dafa. Nel 2005, Mei ha fatto visita alla signora Liu mentre era in ospedale e l'ha esortata a dimettersi dal Partito Comunista Cinese e dalle sue organizzazioni associate. Poiché aveva vissuto il massacro di Piazza Tienanmen del 4 giugno nel 1999 mentre era all'università e sapeva quanto fosse malvagio il PCC, Liu ha felicemente accettato di farlo. Liu portava sempre con sé un amuleto della Falun Dafa che le aveva dato la sua amica praticante. Credeva nella Falun Dafa e recitava sinceramente le frasi di buon auspicio: “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone”. Con sua sorpresa, poco dopo si è ripresa e ha iniziato a anche lei a praticare.

Diagnosi di malattia terminale 28 anni fa

Nel 1994, la signora Zhu Luoxin aveva 29 anni e lavorava a Hong Kong. Un giorno ha avvertito un doloroso prurito al viso, accompagnato dalla presenza di alcune macchie rosso vivo. Nel giro di due mesi le macchie si sono diffuse rapidamente su tutto il corpo; e ovunque si grattasse, apparivano delle vesciche. Alla fine si è ritrovata la pelle di tutto il corpo di colore rosso scuro e gonfia, e avvertiva un prurito e un formicolio insopportabili. È andata da un medico di medicina tradizionale cinese e da uno di quella occidentale, ed entrambi le hanno diagnosticato il lupus eritematoso. A quel tempo doveva spendere oltre cento dollari di Hong Kong (12 euro circa) al giorno in farmaci. Il suo stipendio copriva le spese a malapena, e per di più dopo sole due ore dall'applicazione del farmaco, il prurito ricominciava ancora più forte di prima. Quando aveva trent'anni, solo la sua pelle delle mani e quella sotto le ginocchia erano normali. Nelle fasi successive della malattia non è più stata in grado di lavorare e sei mesi dopo ha perso quasi completamente l'immunità. Di tanto in tanto andava da medici popolari e provava prescrizioni speciali o altri trattamenti. “Avevo appena perso mia madre ed ero una malata terminale. La vita è davvero imprevedibile! Essere umani è davvero una sofferenza! Speravo di avere la possibilità di praticare una disciplina di coltivazione spirituale che potesse aiutarmi a uscire dal ciclo di vita e morte”, ha ricordato. Completamente guarita dopo aver iniziato a praticare la Falun Dafa A metà dicembre 1994 il Maestro Li Hongzhi, fondatore della Falun Dafa, ha tenuto l'ultima serie di conferenze in Cina presso il ginnasio della città di Guangzhou, nella provincia del Guangdong. L'evento è stato ospitato dalla Guangzhou Human Body Research Society e vi hanno partecipato circa seimila persone provenienti da tutta la Cina. In quel momento la signora Zhu si trovava per caso a Guangzhou. Una delle sue amiche ha comprato due biglietti e l'ha invitata a partecipare, dicendo che si trattava di una pratica di qigong della Scuola Buddista, che era molto buona e che i biglietti erano difficili da reperire. Riflettendo sulle sue condizioni di salute, la signora Zhu ha pensato che non le avrebbe di certo fatto male ascoltare le lezioni. Tuttavia non si aspettava che fosse il punto di svolta più importante della sua vita. “Mentre ero nella sala, non avvertivo dolore o prurito. Dopo la quinta lezione, quando mi stavo cambiando a casa, ho scoperto che avevo la pelle liscia come quella di una persona sana e non sentivo affatto prurito. La mia malattia è svanita senza alcuna trattamento! Sapevo che era stato il Maestro Li a salvarmi la vita. In quel momento ho detto silenziosamente nel mio cuore: 'Grazie, Maestro!'”. Terminato il seminario è tornata al lavoro e da allora è stata in grado di vivere una vita normale. Dopo essersi ripresa, è stata promossa ad assistente del direttore generale del distributore cinese di Nintendo Japan.

La signora Zhu Luoxin (a sinistra) parla alla gente del Falun Gong durante un evento in Finlandia

Incarcerata otto anni per la sua fede Tuttavia, dopo che il regime comunista ha iniziato la persecuzione nel 1999, la donna è stata presa di mira per il suo credo. Prima che fosse arrestata il 3 dicembre 2002, la polizia di Guangzhou ha offerto una ricompensa di 100.000 yuan alle persone che denunciavano dove si trovava. Successivamente è stata condannata a otto anni di carcere. In prigione, ha trascorso due anni e dieci mesi in isolamento ed è stata sottoposta a un intenso lavaggio del cervello. Le era proibito contattare chiunque o ricevere informazioni dall'esterno. La tortura prolungata l'ha portata sull'orlo della morte. Una volta è stata immobilizzata al pavimento per due settimane con catene del peso di 18 chili, e quando le sono state tolte, non poteva camminare. Il 26 gennaio 2012, con l'aiuto di praticanti al di fuori della Cina, è volata a Helsinki, Finlandia, per riunirsi con suo marito, il signor Wu Zhiping, anche lui praticante del Falun Gong. A quel punto non lo vedeva da 11 anni.

La signora Zhu e suo marito, il signor Wu Zhiping, alla Conferenza sui diritti umani di Ginevra nel 2013

(Continua)