(Minghui.org) Una donna di ottant’anni della città di Guangzhou, della provincia del Guangdong, sta affrontando un processo per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 26 aprile del 2021 la praticante Zhao Ying è stata arrestata. Quella sera la polizia ha messo sottosopra la sua abitazione, quando il marito, ottantenne e malato di Alzheimer, era da solo.
In seguito la polizia l’ha sottoposta a un esame fisico e, riscontrando gravi condizioni di salute, ha cercando nei tre giorni successivi di farla ammettere nel centro di detenzione locale, senza successo.
La sera del 29 aprile la polizia ha inizialmente informato il figlio di andare a prenderla ma, dopo averlo fatto aspettare per ore al distretto, ha cambiato idea.
Il 1° maggio gli agenti hanno portato la signora Zhao all'ospedale della polizia. Ogni stanza ha due telecamere di sorveglianza e le luci sono sempre accese. Zhao è stata sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro, anche quando dormiva, andava in bagno o faceva la doccia. Era costretta a indossare anche le catene e l’uniforme da detenuta.
Dopo dieci giorni in ospedale, è stata trasferita al centro di detenzione, dove è stata accolta. Nei due giorni successivi le è salita la pressione sanguigna, restando a valori alti, così il centro di detenzione ha deciso di rilasciarla su cauzione intorno alla mezzanotte del 14 maggio.
Nel maggio e nell'agosto 2021 un agente di polizia di nome Zhao si è recato due volte a casa di Zhao per interrogarla.
Il 24 luglio dell’anno scorso un procuratore del distretto di Haizhu ha chiamato Zhao e le ha chiesto la conferma di tre cose: se avesse distribuito materiale del Falun Gong nella suddivisione di Tangyayuan, se avesse messo materiale del Falun Gong nei cestini delle biciclette e se fosse mai stata condannata per aver praticato il Falun Gong. Zhao ha negato tutte e tre le accuse, affermando che erano un’invenzione dalla polizia. Il procuratore le ha detto che l’avrebbe contattata entro due giorni, ma lei non ha mai risposto.
L’8 dicembre, cinque mesi dopo, un rappresentante del tribunale del distretto di Haizhu ha chiamato la famiglia della praticante comunicando che Zhao era stata incriminata dalla Procura di Haizhu. Il 13 dicembre dell’anno scorso il rappresentante ha mostrato ai familiari l'atto di accusa nel corso di una videochiamata, ma non ha mai consegnato loro una copia cartacea. Adesso Zhao sta affrontando il processo.
Persecuzioni passate
Zhao era una dirigente della Bank of China della città di Huaian, della provincia del Jiangsu. Ha iniziato a praticare il Falun Gong a gennaio del 1997 e sostiene che le abbia migliorato la salute e il benessere mentale.
Il 19 luglio del 1999, alla vigilia dell’avvio della persecuzione ufficiale del Falun Gong da parte del regime comunista, Zhao e altri cinque praticanti si sono recati presso il governo provinciale dello Jiangsu per difendere la pratica. Tuttavia, appena arrivati,sono stati arrestati e tenuti in custodia per un giorno. Nello stesso periodo diverse centinaia di altri praticanti sono stati arrestati per aver fatto appello al diritto di praticare il Falun Gong.
In seguito Zhao e altri due praticanti si sono recati a Pechino a marzo del 2000 per fare appello al Falun Gong. Il 10 marzo mentre si recavano a Piazza Tienanmen sono stati arrestati e portati alla stazione di polizia di Donghuamen. Successivamente, la sera stessa, sono stati trasferiti alla stazione di polizia di Ditan. Più tardi sono stati portati al Centro di detenzione del distretto di Dongcheng a Pechino per essere interrogati.
Poiché i praticanti di tutto il Paese si erano riuniti a Pechino per fare appello al Falun Gong, il centro di detenzione era estremamente affollato, e durante la notte tutti hanno dovuto dormire su un fianco. Dopo aver trascorso quattro giorni, Zhao è stata riportata a Huaian e tenuta in detenzione per quindici giorni.
Il direttore della sicurezza della sua banca Yang Jilin, nel settembre del 2004 ha trattenuto Zhao in una pensione facendo in modo che una collega la controllasse ogni giorno. Anche la polizia andava ogni giorno a interrogarla. Pochi giorni dopo, la polizia ha saccheggiato la sua abitazione, e in seguito l’ha trasferita in un luogo di detenzione sotterraneo e segreto, dove otto uomini l’hanno sorvegliata privandola del sonno per 130 ore. I suoi piedi si sono gonfiati a tal punto da poter calzare solo scarpe di misura 45/45,5. Zhao, allora sessantenne, è finita in uno stato delirante.
In seguito Zhao si è trasferita nella città di Guangzhou, dove il figlio e la figlia lavoravano. Nella seconda metà del 2007, Fang Ke direttore dell’Ufficio 610[1] della città di Huaian, ha condotto diversi agenti a Guangzhou nell’ufficio del figlio, direttore di banca. Le molestie l’hanno messo sotto pressione. Successivamente la polizia e il comitato residenziale hanno iniziato a perseguitare Zhao senza sosta.
A fine giugno del 2012 Qian Songqing direttore del comitato residenziale e l’ufficiale di polizia Song Guangmin, hanno fatto irruzione nell’abitazione di Zhao a Guangzhou, e le hanno confiscato i libri e la foto del fondatore del Falun Gong, un computer nuovo, una stampante, un disco rigido e un cellulare. Qian l’ha minacciata di rinchiuderla in un centro peer il lavaggio del cervello.
Oltre all’arresto di Zhao, la polizia ha portato anche il figlio e la figlia alla stazione di polizia per interrogarli. Solo dopo che il centro di detenzione ha rifiutato di accoglierla, la polizia l’ha rilasciata su cauzione nel cuore della notte.
Il 25 settembre del 2012 alle 7:00 del mattino, Qian, Song e oltre venti agenti, hanno saccheggiato le abitazioni del figlio e della figlia di Zhao, che più tardi è stata arrestata. Nonostante l’ipertensione e la glicemia alta, la polizia l'ha tenuta nel centro per il lavaggio del cervello, mentendo alla famiglia e dicendo di averla portata in ospedale per un trattamento avanzato.
A causa degli abusi subiti nel centro per il lavaggio del cervello, Zhao è diventata così debole da doversi appoggiare al muro per camminare. Tuttavia, la polizia l'ha interrogata più volte. Ottantasette giorni dopo è stata incriminata e processata presso il tribunale del distretto di Tianhe.
Dopo che è stata rilasciata, ha vissuto lontano da casa per quasi un anno, per nascondersi dalla polizia. Non riuscendo a trovarla, gli agenti hanno spesso molestato la sua famiglia, minacciando di inserirla nell'elenco dei ricercati online. É tornata a casa quando il tribunale ha archiviato il caso per insufficienza di prove.
Nel giugno del 2015 Zhao ha presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l'ex capo del regime comunista che aveva ordinato la persecuzione. Una sera del 2016, due agenti hanno bussato alla sua porta e le hanno chiesto il numero di matricola, ma lei si è rifiutata di rispondere e ha chiesto agli agenti chi fossero. Uno ha risposto che erano agli ordini dell'ufficiale di polizia Cao Junhua, poi se ne sono andati.
Il 1° maggio del 2018 un uomo ha bussato a casa di Zhao, sostenendo che aveva una perdita di gas. Lei ha detto che non stava usando il gas, e non ha voluto aprire la porta. Quindi diversi agenti hanno forzato le tre serrature facendo irruzione. Le hanno confiscato più di dieci libri del Falun Gong, un lettore multimediale e i video delle conferenze.
Un agente l’ha presa dal letto e, trascinandola sul pavimento, l’ha portata sul divano del soggiorno. In seguito è stata portata al Dipartimento di Polizia del distretto di Tianhe per essere interrogata e più tardi, verso mezzanotte, è stata rilasciata su cauzione.
Informazioni di contatto dei perpetratori:
Chen Cheng (陈程), procuratore, Procura del distretto di Haizhu: +86-20-89016257, +86-18617352881
Mu Jian (穆健), presidente del tribunale del distretto di Haizhu: +86-13922195080
Guo Hua (郭华), direttore del Dipartimento di polizia del distretto di Tianhe: +86-13570063263
(Altre informazioni sui contatti dei responsabili sono disponibili nell'articolo originale in cinese).
Tutti i contenuti pubblicati su questo sito sono protetti dal copyright di Minghui.org. Per l’uso non commerciale si deve citare la fonte (Es.: “Come riportato da Minghui.org,…”) e indicare il link dell’articolo originale. Per uso commerciale contattare la nostra redazione per ottenere l’autorizzazione.