(Minghui.org)

Nome:Wang Huilan

Nome cinese: 王惠兰

Sesso:Donna

Età:Sessantuno anni

Città:Nanjing

Provincia:Jiangsu

Occupazione:N/D

Data del decesso:25 dicembre 2022

Data dell'ultimo arresto: Marzo 2020

Luogo di detenzione più recente:Centro per il lavaggio del cervello

Lo scorso 25 dicembre, dopo aver dovuto sopportare due campi di lavoro forzato, un periodo di prigione e ripetute vessazioni e detenzioni per aver sostenuto la sua fede nel Falun Gong, una donna residente a Nanchino, nella provincia del Jiangsu, è deceduta all’età di sessantuno anni.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Wang soffriva della sindrome di Sjögren (un disturbo del sistema immunitario) e aveva dolori alle articolazioni. Ha perso la capacità di lavorare e di prendersi cura di sé. Proprio quando aveva perso la speranza nella vita, ha iniziato a praticare il Falun Gong e si è ripresa.

Dopo l'inizio della persecuzione è stata inserita nella lista nera delle autorità, per essersi recata nella capitale, Pechino, ad appellarsi in favore del Falun Gong. Da allora è stata sottoposta a continue molestie e detenzioni. I suoi genitori sono rimasti traumatizzati dalla persecuzione e sono deceduti uno dopo l'altro. Anche il marito è stato costretto a divorziare per evitare di essere coinvolto.

Torture nel campo di lavoro

Nell'aprile 2007, dopo essere stata condotta nel campo di lavoro forzato femminile di Judong, la guardia Sun Ping ha ordinato alle detenute di picchiarla e costringerla a restare in piedi o accovacciata per lunghe ore. A seguito delle torture, la donna si è ricoperta di lividi; aveva il volto e le gambe gonfi, il petto e l’addome erano feriti e aveva sangue nelle feci.

Il 23 aprile 2007 Chen, il medico del campo di lavoro, le ha somministrato dei farmaci sconosciuti contro la sua volontà. La donna, caduta in uno stato delirante, aveva difficoltà a respirare, tuttavia le detenute hanno continuato a picchiarla, a pizzicarle il viso e a prenderla a calci. A causa delle percosse non era in grado di camminare da sola. La bocca e il naso erano circondati da ferite da taglio.

Condannata alla prigione

All'inizio dell'estate 2015 Wang è stata nuovamente arrestata. La polizia l'ha schiaffeggiata, ammanettata e incatenata. Durante l’interrogatorio è rimasta legata con le catene a una sedia per tutta la notte. Il giorno successivo, mentre si recava al locale centro di detenzione, la polizia le ha tappato la bocca perché aveva gridato "La Falun Dafa è buona". Poiché non ha superato l'esame fisico, il centro di detenzione si è rifiutato di accettarla ed è stata quindi rilasciata.

Il 14 agosto 2015 è stata nuovamente arrestata insieme ad altre quattro praticanti, Ji Jianxia, Xiong Guizhen, Zhang Chaomei e Yue Jinlan. Le loro abitazioni sono state saccheggiate e sono stati loro confiscati i libri del Falun Gong, il materiale informativo, le stampanti e i computer. Tre giorni dopo, il 17 agosto, è stata arrestata anche una sesta praticante, Pan Hanyu.

Tutte e sei le praticanti sono state messe in detenzione penale e, il 9 settembre 2015, il loro arresto è stato approvato dalla Procuradistrettuale di Xuanwu. Poco dopo Wang e Yue sono state rilasciate a causa delle loro cattive condizioni di salute. Le altre quattro praticanti sono state trattenute nel Centro di detenzione della città di Nanchino.

Il 31 maggio 2016 si è tenuta l'udienza dei casi contro le sei praticanti, presso il tribunale del distretto di Xuanwu. Gli avvocati hanno presentato per conto loro dichiarazioni di non colpevolezza.

Fuori dal tribunale, centinaia di agenti armati e in borghese hanno sorvegliato l'edificio, impedendo ai praticanti locali del Falun Gong di avvicinarsi, per mostrare il loro sostegno alle sei amiche sotto processo. Alcuni di loro sono stati molestati o arrestati nelle loro abitazioni. La polizia ha preso loro le impronte digitali e campioni di sangue, contro la loro volontà.

Sei mesi dopo, il 7 dicembre 2016, il giudice ha condannato le sei praticanti:

Jia quattro anni e multata di 40.000 yuan(circa 5.500 euro),

Pan a tre anni e multata di 30.000 yuan (circa 4.120 euro),

Xiong a tre anni e multata di 30.000 yuan,

Zhang a tre anni e multata di 30.000 yuan,

Wang a un anno e mezzo, oltre a una multa di 10.000 yuan (circa 1.380 euro),

Yue a un anno e tre mesi e multata di 10.000 yuan.

Le praticanti hanno fatto ricorso in appello contro le sentenze, ma il tribunale intermedio della città di Nanchino ha confermato i verdetti originali, senza informare i loro avvocati.

Poco dopo Ji, Xiong, Zhang e Pan sono state portate nel carcere femminile della città di Nanchino. Alla fine di gennaio 2017, pochi giorni prima del Capodanno cinese, anche Wang e Yue, rilasciate in precedenza a causa delle loro condizioni di salute, sono state condotte in prigione.

Wang ha attuato uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione ed era in gravi condizioni. Nonostante la prigione avesse informato i suoi familiari che avrebbe potuto morire in qualsiasi momento, si è rifiutata di farla uscire. Alla fine del suo mandato, la donna è stata rilasciata in uno stato delirante.

Morte prematura

L’ultimo arresto di Wang risale a metà del mese di marzo 2020, quando stava studiando gli insegnamenti del Falun Gong a casa di un altro praticante. La donna è stata trattenuta in un centro per il lavaggio del cervello per quasi dieci giorni e rilasciata dopo aver sviluppato la febbre.

Wang è stata costretta a vivere da sfollata per alcuni mesi dopo essere stata molestata, il 10 luglio 2020, da Li Jianhua, capo dell'Ufficio 610del distretto di Xuanwu.

Nell'estate del 2021 Wang è diventata disabile e soffriva di incontinenza urinaria. Nel mese di novembre 2021 era confusa e aveva anche sviluppato anche l’incontinenza fecale. Il fratello ha portato la donna in un ricovero per anziani, dove ha perso gradualmente la capacità di parlare e, lo scorso 25 dicembre, è deceduta.