(Minghui.org) In seguito all’arresto per aver parlato alla gente del Falun Gong, Han Yuzhen ha sofferto di gravi patologie a causa degli abusi subiti durante la detenzione. Dopo averla portata in ospedale, il capo della polizia l'ha minacciata: "Ti torturerò fino alla morte e ti seppellirò qui!".

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Negli ultimi anni la donna ha vissuto a Shenyang, nella provincia del Liaoning, per occuparsi del nipote. Nel tempo libero, è andata a parlare con la gente e a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione del Falun Gong. Il 29 gennaio di quest’anno, mentre parlava con una giovane donna, questa l'ha registrata di nascosto e l'ha denunciata. Pochi istanti dopo, all’uscita da un supermercato, gli agenti l’hanno arrestata e portata alla stazione di polizia in via Nanyanghu.

Il capo della polizia, Ma, ha spruzzato dell’acqua al peperoncino sugli occhi, sul viso e sulla testa di Han. La donna, che sentiva il cuoio capelluto e la pelle del volto bruciare, non riusciva ad aprire gli occhi. L’ufficiale l’ha anche ammanettata.

La polizia ha trovato i numeri di telefono della sorella e del nipote sul cellulare della donna e li ha informati del suo arresto. Nel pomeriggio il figlio si è recato alla stazione di polizia per chiederne il rilascio. La polizia l’ha accusata di non essere stata collaborativa e le ha detto che sarebbe stata rilasciata solo se avesse ammesso la sua colpa e rinunciato al Falun Gong. Han ha rifiutato.

Nel frattempo, gli agenti hanno messo a soqquadro la sua abitazione e le hanno confiscato un libro del Falun Gong.

Nel pomeriggio, Ma le ha spruzzato nuovamente l’acqua al peperoncino e l’ha portata in ospedale per un esame fisico. Nell’auto della polizia, l’ufficiale ha colpito la donna alla testa, al collo e alla schiena. A causa dell'ipertenzione e del battito cardiaco accelerato, le è stato negato l’ammissione nella prigione locale.

Il 31 gennaio, prima che la polizia costringesse il centro di detenzione ad ammetterla comunque, le è stata spruzzata acqua piccante per quattro volte. La sua pressione sanguigna ha raggiunto un livello pericolosamente alto.

Il 1° febbraio le guardie del centro di detenzione le hanno scattato una foto e hanno raccolto le sue impronte digitali. A causa dell’enorme dolore al collo e alla schiena, Han non poteva girare il corpo mentre dormiva. Aveva anche bisogno di aiuto per alzarsi.

Il 2 febbraio ha avuto un eccessivo sanguinamento dal naso. Aveva nausea e vertigini; la sua pressione continuava ad aumentare. Quando Ma si è recato sul posto per controllare la situazione, l'ha colpita alla nuca. Dopo averla portata in ospedale, l'ha anche minacciata: "Ti torturerò fino alla morte e ti seppellirò qui!".

La polizia ha quindi chiamato i suoi familiari. Il marito e il figlio erano infuriati nel vedere quanto Han fosse debole. Il marito ha chiesto a Ma: "Chi ti ha dato il diritto di picchiare le persone? Tu stessa stai violando la legge!".

Han soffriva di dolori terribili alla schiena e aveva lo stomaco gonfio. Dopo l'esame, gli agenti l’hanno presa in braccio e riportata in prigione. Il marito ha cercato di fermarli, ma loro hanno spiegato che la sua detenzione non era ancora scaduta.

Una volta tornati in prigione, le guardie carcerarie si sono rifiutate di ammetterla. Ma ha dovuto riportarla in ospedale, dove le è stata riscontrata un'ernia al disco lombare. Solo allora la polizia ha accettato di rilasciarla su cauzione.

Fuori dall’ospedale, la polizia ha intimidito il figlio della donna, dicendo che il padre li stava insultando e che lo avrebbero arrestato se l’avesse fatto di nuovo. Il figlio ha risposto: "Mia madre era perfettamente in salute quando è stata arrestata. Ora è quasi paralizzata. Se fosse successo a tua madre, come ti sentiresti?". Poco dopo l’ha riaccompagnata a casa.