(Minghui.org) Il 5 maggio 2021, due giorni dopo che Liang Yun, di sessantasette anni, residente a Qujing, nella provincia dello Yunnan, ha finito di scontare una pena detentiva di quattro anni per aver praticato il Falun Gong, ha ricevuto una telefonata dal suo precedente posto di lavoro nel corso della quale le è stato detto di recarsi all'Ufficio per la previdenza sociale di Qujing, a firmare un documento per ripristinare la sua pensione sospesa.

Il Falun Gong è una pratica spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Liang non sapeva che la sua pensione fosse stata sospesa. Il giorno dopo si è recata all'Ufficio della previdenza sociale. La direttrice Yang Honggang le ha mostrato un documento che spiegava come avrebbe dovuto restituire i benefici pensionistici che le erano stati erogati durante l'ultimo periodo di detenzione di quattro anni (dall'aprile 2017 al 3 maggio 2021) e un precedente periodo di detenzione di cinque anni (tra il 2000 e il 2005), prima che potessero esserle erogati nuovi pagamenti pensionistici. La direttrice ha affermato che, in base a una nuova politica, Liang non aveva diritto ad alcuna prestazione pensionistica mentre stava scontando una pena detentiva.

Yang ha anche detto a Liang che la sua pensione, tra il mese di luglio 2019 e quello di maggio 2021 era già stata sospesa. Di conseguenza, le prestazioni pensionistiche rimanenti durante i due periodi di detenzione che l’ufficio della previdenza sociale ha cercato di recuperare, ammontavano a 230.000 yuan (circa 31.214 euro).

Yang ha minacciato di denunciarla alla polizia se non avesse consegnato il denaro entro dieci giorni. Il marito di Liang, che l’ha accompagnata all'Ufficio della previdenza sociale, è rimasto pietrificato. Tremava e non riusciva a dire una parola.

Conoscendo la pressione mentale subita dalla sua famiglia a causa della persecuzione della sua fede, Liang non voleva che si preoccupassero di una sua denuncia alla polizia e di un nuovo arresto. Ha accettato di restituire 90.000 yuan (circa 12.209 euro), ma la direttrice ha affermato che non era sufficiente e le ha ordinato di restituire almeno la metà del fondo di recupero.

I familiari di Liang sono riusciti a ottenere un prestito di 120.000 yuan (circa 16.279 euro) da consegnare all’ufficio della previdenza sociale. Yang ha quindi chiesto alla donna di firmare un accordo per detrarre il fondo rimanente dai pagamenti della sua futura pensione. Dopo una serie di trattative, Yang ha accettato di trattenere 800 yuan (circa 109 euro) al mese per coprire il costo dei beni essenziali per vivere e di usare la parte rimanente della pensione per pagare il debito.

La direttrice ha anche detto: "Se il pensionato muore prima di aver saldato il debito, il saldo deve essere dedotto dal sussidio per le spese di sepoltura e dai benefici per i superstiti" (in Cina il sussidio per i costi di sepoltura e i benefici per i superstiti vengono erogati una tantum alla famiglia del pensionato deceduto). Liang è stata costretta a firmare l'accordo.

Una volta tornata a casa si è pentita di essere scesa a compromessi con le autorità. Ha scritto una lettera all'ufficio della previdenza sociale spiegando che la pensione è un suo bene personale, guadagnato con decenni di duro lavoro. L'ufficio stava solo gestendo il fondo per lei e non c'era alcuna base legale per sospenderlo arbitrariamente. Ha aggiunto che il suo diritto a ricevere la pensione dovrebbe essere tutelato e che nessuna legge cinese sul lavoro consente all’ufficio di previdenza sociale di sospendere l’erogazione della pensione a causa della sua condanna alla prigione.

Nella lettera, Liang elencava anche le leggi e i regolamenti che l'Ufficio della previdenza sociale aveva violato. Le sue argomentazioni erano simili a quelle elencate in questo articolo.

Ha anche scritto che soffriva di molti disturbi, dalla testa ai piedi. Era anche sensibile agli antibiotici e il medico non riusciva a curarla. Di solito evitava di uscire da sola, temendo di poter svenire per strada in qualsiasi momento. La sua famiglia viveva sotto una forte pressione per prendersi cura di lei. Ma solo due settimane dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, nel 1999, tutte le sue patologie sono scomparse e lei ha ripreso a vivere. La sua gratitudine per questa pratica va oltre le parole ma, poiché persevera nella sua fede, è stata arrestata più volte e condannata due volte.

Non è chiaro se l’ufficio della previdenza sociale abbia risposto alla sua lettera.

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