(Minghui.org) Alle 8:00 del 15 novembre 2015 un furgone della polizia si è fermato davanti all’attività di famiglia. Cinque agenti sono scesi dal furgone per entrare nell’atrio vuoto. Mio figlio stava lavorando nel locale caldaia sul retro.

Gli agenti sono saliti direttamente al secondo piano ma non trovando nessuno sono tornati nell’atrio del primo piano dove, nel mentre, era ritornato mio figlio. L’ufficiale capo gli ha chiesto: “La tua famiglia ha intentato una causa contro [l’ex leader del PCC] Jiang Zemin?” Mio figlio ha risposto: “Sì!”

Mio figlio ha poi spiegato le basi legali e fattuali per cui abbiamo intentato la causa e che fare causa a Jiang Zemin era un diritto costituzionale protetto dalla legge. Mio figlio ha poi detto: “Per favore, mostratemi i vostri documenti d’identità e gli atti giudiziari”. Gli agenti non sapevano cosa dire e uno di loro ha preso il cellulare per chiamare i superiori e chiedere istruzioni.

Quando mio figlio si è diretto verso la porta d’ingresso per salutare un cliente, un agente gli è arrivato alle spalle e l’ha spinto fuori dalla porta. Gli altri quattro sono corsi fuori immediatamente e hanno cercato di portarlo via.

Gli ha urlato contro e gli agenti si sono girati e sono corsi via per 90 metri. Mio figlio li ha inseguiti e ha urlato: “Non osate tornare! Vi denuncio ai vostri superiori!” Sono risaliti sul furgone e se ne sono andati.

Ho ripensato a questo incidente per una giornata intera e ho deciso di andare al Dipartimento di ispezione disciplinare della città, al Dipartimento di polizia, al Dipartimento di polizia distrettuale e alla stazione di polizia locale e chiarire la verità a tutti loro. Nei primi tre dipartimenti è andata bene e ho ricevuto da tutti risposte soddisfacenti.

Sono andata tre volte alla stazione di polizia, senza riuscire ad incontrare di persona il direttore. Gli ho quindi scritto tre lettere, in cui spiegavo che la persecuzione della Falun Dafa da parte di Jiang Zemin era una violazione di diverse leggi e regolamenti, oltre che una violazione della dichiarazione universale dei diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite.

Ho sottolineato che, come afferma la Legge sul Servizio Civile Nazionale, i funzionari pubblici che eseguono ciecamente gli ordini sbagliati dei loro superiori devono essere ritenuti legalmente responsabili.

Nella terza lettera ho riportato la seguente storia vera:

“Il 12 settembre 2009 qualcuno mi ha detto che al signor Wang, capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale del Dipartimento di polizia distrettuale, era stato diagnosticato un cancro al fegato ed era stato ricoverato all’Ospedale del popolo.

“Conoscevo il signor Wang già dal 2007, perché aveva saccheggiato la mia casa: ha preso il mio computer, la mia auto e oltre 20.000 yuan in contanti. Ha anche confiscato la licenza professionale medica di mio figlio maggiore, precludendogli la possibilità di esercitare la professione.

“Gli ho chiarito la verità in tre occasioni, la più lunga delle quali è durata due ore. Gli ho detto che tutti devono sopportare le conseguenze delle proprie parole e azioni e che il bene viene premiato e il male punito. Le mie parole erano ben argomentate e sincere, ma lui mi ha ignorato: era intenzionato a perseguitarci.

Dopo aver saputo che il signor Wang era stato punito per le sue cattive azioni, ho deciso di fargli visita in ospedale e di dirgli di confessare i suoi peccati a Dio e al Budda mentre era ancora in vita, perché ci sarebbe stata speranza se avesse riconosciuto che “la Falun Dafa è buona e Verità, Compassione, Tolleranza sono buone”.

Il giorno dopo, il 13 settembre, il signor Wang non appena mi ha vista entrare nel suo reparto ha cominciato a piangere. Gli ho detto: “Sono venuta a trovarti!” Gli ho consegnato un libretto di quelli per il chiarimento della verità e l’ho esortato a leggerlo. Non riusciva a smettere di piangere, tormentato dal rimorso diceva: “È troppo tardi, troppo tardi, è finita!”

“In quel momento un poliziotto in borghese che faceva servizio di guardia al signor Wang mi ha urlato: “Chi sei? Come ti chiami? Vattene!” Ho guardato il suo volto stravolto dalla rabbia, gli ho detto il mio nome e me ne sono andata.

Il giorno dopo, quando sono tornata a casa alle 9:00, ho visto nove agenti di polizia in piedi nel cortile con mia figlia e mio marito. Un agente alto mi ha chiesto: “Dove sei andata ieri?” “All’Ospedale del Popolo”, ho risposto calma.

Quando mi ha chiesto perché, gli ho detto che ero andata a trovare il signor Wang.

“Come facevi a sapere che era all’Ospedale del Popolo? Chi te l’ha detto?” Ho risposto: “Non te lo dico”.

A quel punto mi sono girata e sono uscita dal cortile, con l’intenzione di attirare i poliziotti in strada, in modo che la gente del villaggio potesse vederli mentre mi molestavano. Sapevo che la polizia sarebbe venuta a casa mia quando sarei uscita dall’Ospedale del Popolo, quindi avevo già pensato a un piano.

Quando mi hanno raggiunto a circa 50 metri di distanza. Ho gridato: “La Falun Dafa è buona!” cinque volte a squarciagola prima di salire sul furgone della polizia.

Nella stazione di polizia mi sono seduta di fronte ai tre agenti. Quello a sinistra teneva in mano una videocamera in miniatura, al centro di fronte a me c’era l’ufficiale alto e un altro sulla quarantina era a destra. Ho rotto il silenzio e ho chiesto all’agente alto che fissava il soffitto: “Perché sei così silenzioso?”

Non sapeva cosa dire, così ho continuato: “Sono in pensione, lavoravo all’Ospedale del Popolo e posso entrare in qualsiasi reparto o ufficio. Quale legge ho infranto con la visita al signor Wang?” L’ufficiale alto mi ha chiesto perché fossi andata a trovare Wang. Ho risposto: “Volevo salvarlo”. Lui sogghignando ha detto: “Ah! Volevi salvarlo? Nemmeno i medici possono fare nulla viste le sue condizioni”.

Ho risposto: “È vero, non posso salvarlo, ma il grande Budda della Fa può fare qualsiasi cosa! Purtroppo un vostro agente mi ha cacciata e non ho avuto la possibilità di dire al signor Wang come fare per aiutarsi”.

La stanza era diventata nuovamente silenziosa, quindi ho continuato: “Il bene sarà ricompensato e il male sarà punito”. L’ufficiale alto si è alzato improvvisamente dalla sedia e mi ha puntato l’indice contro dicendomi: “Mi stai maledicendo!”

Ho risposto: “Non ti sto maledicendo! Dico la verità, il Principio Divino! Se sei innocente e dico cose cattive su di te, subirò una punizione; se hai peccato, non c’è bisogno che ti maledica, perché il Cielo ti punirà”. E di nuovo è calato il silenzio.

“È una legge celeste che premia le buone azioni e punisce le cattive, e nessuno è esente”. A questo punto l’agente sulla sinistra ha detto: “Ti sto riprendendo!” Ho risposto: “Lo so. Grazie!” Poi ho espresso la mia opinione dal punto di vista del buon senso e della legge, sul perché il signor Wang stesse subendo una punizione.

Ho aggiunto che speravo che i tre agenti presenti imparassero dalle lezioni del signor Wang e non si comportassero come lui per il bene delle loro famiglie e del loro futuro. Mi auguravo che comprendessero appieno la verità sulla Falun Dafa e leggessero i Nove Commentari sul Partito Comunista, per fare la scelta giusta.

A quel punto, l’ufficiale alto ha detto gentilmente: “Ora puoi andare a casa”, e si è gentilmente offerto di darmi un passaggio. Nel furgone mi ha dato una bottiglia d’acqua e mi ha detto: “Devi avere sete dopo aver parlato così a lungo”. Ho accettato e l’ho bevuta tutta.

Mentre scendevo dal furgone a casa, ho detto ai tre ufficiali: “Per favore, ricordate ‘La Falun Dafa è buona; Verità, Compassione, Tolleranza sono buone’ e sarete benedetti”.

Molte persone nel Dipartimento di Polizia del Distretto hanno guardato l’intero video di questo avvenimento. Un certo Zhu mi ha chiesto come avessi fatto a esprimermi così bene. Gli ho risposto che stavo solo dicendo la verità.

È particolarmente degno di nota il fatto che la mattina dell’11 novembre 2011 un responsabile del Dipartimento di polizia del distretto, il direttore della stazione di polizia locale e tre agenti di polizia siano venuti a casa mia per esprimere la loro benevolenza. Ho pensato che fossero venuti a vedere come stavo dopo aver visto il video dell’episodio.

Quel giorno erano presenti anche mia figlia e mio marito. Ho chiesto a mia figlia di servire loro un piatto della nostra specialità locale, i ravanelli verdi e una tazza di tè verde per dar loro il benvenuto. Per rendere il loro viaggio memorabile, gli ho cantato un brano di chiarimento della verità appena composto:

“Il Cielo distruggerà il Partito Comunista Cinese; una grande catastrofe è dietro l’angolo. Lasciate il Partito, la Lega della Gioventù e i Giovani Pionieri per essere al sicuro”, il responsabile del Dipartimento di Polizia del Distretto seduto di fronte a me ha iniziato a tremare. Sapevo che era perché gli veniva tolto un pezzo di sostanza cattiva in un’altra dimensione. Mi ha fatto molto piacere.

Mentre si accomiatavano entrambi i funzionari hanno detto che in futuro sarebbero tornati a trovarmi.

Da quando ho spedito quelle tre lettere, nessun agente di polizia è venuto a casa mia per molestarmi. Qualche volta quando li ho incontrati per strada, ci siamo salutati in modo amichevole.