(Minghui.org) L'8 febbraio scorso una donna residente a Gaomi, nella provincia dello Shandong, è stata arrestata per aver praticato il Falun Gong e le è stato negato ogni contatto con i suoi familiari. La sua famiglia ha saputo che è stata processata in segreto, ma né il giudice né il pubblico ministero hanno fornito loro ulteriori informazioni, quando hanno chiamato per informarsi sulla sua situazione.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L’ultima persecuzione di Qin Shaohua deriva dal precedente arresto, avvenuto il 31 maggio dell’anno scorso, dopo che un dipendente dell’amministrazione immobiliare l’aveva denunciata per aver distribuito informazioni sul Falun Gong, nel quartiere dove abitava. La polizia ha preso le sue chiavi e ha fatto irruzione nella sua abitazione. Dopo un breve interrogatorio, la sera è stata rilasciata su cauzione.

Il 29 settembre tre agenti si sono presentati nel suo appartamento e l'hanno condotta alla Procura della città di Gaomi per essere interrogata dal pubblico ministero. Il giorno stesso la donna è tornata a casa.

Il 17 novembre tre agenti si sono ripresentati, l’hanno prelevata e condotta al tribunale di Gaomi. Un impiegato le ha detto che, il 1° dicembre dell’anno scorso, sarebbe stata processata.

Poiché Qin si è rifiutata di riconoscere l’ingiusta accusa nei suoi confronti e non si è presentata in tribunale per l’udienza prevista, lo scorso 8 febbraio è stata arrestata dalla polizia, che l’ha portata al centro di detenzione della città di Weifang. Due giorni dopo gli agenti hanno chiamato i suoi familiari, per informarli che il suo arresto era stato approvato.

Un informatore ha rivelato alla famiglia di Qin che, dopo il suo arresto, il tribunale di Gaomi ha tenuto un’udienza segreta del caso. La famiglia ha chiamato più volte il tribunale e il procuratore per chiedere informazioni, ma è stata ignorata o bloccata.

Il 2 marzo i familiari hanno chiamato di nuovo l’ufficio del giudice Liu Zhaosheng. Qualcuno ha risposto al telefono, ma ha riagganciato non appena hanno chiesto informazioni sulla situazione di Qin. In seguito hanno chiamato l'ufficio del procuratore Pan Honghui. Il suo assistente ha risposto e ha passato il telefono alla "persona responsabile del caso". Quando hanno chiesto se fosse Pan, questi ha mentito affermando che il procuratore era appena uscito, anche se i familiari di Qin avevano già riconosciuto la sua voce. Pan ha chiesto se anche loro praticassero il Falun Gong. Ha detto di aver preso nota del loro numero di telefono e li ha sfidati a sporgere denuncia contro di lui.

La persecuzione della famiglia

Nel 1998 Qin ha iniziato a praticare il Falun Gong con i genitori e la sorella minore. Dall'inizio della persecuzione, un anno dopo, la famiglia è stata sottoposta a ripetuti arresti e incarcerazioni.

Il 7 aprile 2011 i genitori della donna, Qin Songfa e Xu Xiuzhen, sono stati arrestati, dopo essere stati denunciati per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. Entrambi sono stati condannati a tre anni e sei mesi di prigione dal tribunale di Gaomi.

Il 24 agosto 2011, quando Qin si è recata all’ufficio locale a chiedere giustizia per i suoi genitori, è stata arrestata e condannata a un anno di lavori forzati.

Il 4 aprile 2014 i genitori e la sorella di Qin sono stati nuovamente arrestati nella propria abitazione. La sera stessa la sorella è stata rilasciata, mentre i genitori sono stati detenuti per trentotto giorni.

Il 5 marzo 2016 sono stati arrestati un'altra volta per aver distribuito materiale del Falun Gong. Il 17 marzo dello stesso anno Qin è stata arrestata dopo aver assunto un avvocato per i suoi genitori. Mentre gli agenti stavano mettendo a soqquadro il suo appartamento, la donna è riuscita a fuggire.

Il 13 novembre 2020 tre agenti si sono presentati sul suo posto di lavoro e l’hanno arrestata, con la scusa che, quattro anni prima era sfuggita all’arresto. A ciascuno degli agenti è stato dato un bonus di 3.600 yuan (circa 492 euro) per averla arrestata. Mentre contavano i soldi davanti a lei, ridevano in tono di scherno.

Il giorno successivo, dopo aver trascorso una notte alla stazione di polizia, Qin è stata portata al centro di detenzione di Changyi. Il 27 novembre 2020 la donna è stata rilasciata.

Informazioni di contatto dei perpetratoti:

Pan Honghui (潘洪辉), procuratore della procura della città di Gaomi: +86-18506362607, +86-536-3012622

Liu Zhaosheng (刘兆胜), giudice del tribunale della città di Gaomi: +86-536-2678039

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