(Minghui.org) Molti di noi credono che l’umiltà sia una caratteristica che appartiene alla nostra natura originale e presente alla nascita. L’arroganza invece credono sia una caratteristica deviata acquisita dopo la nascita. Ed è una delle cause per cui un essere scende a livelli inferiori.

Fondamentalmente, l’umiltà propende al divino. Perché gli esseri umani sono stati creati dagli Dei e vivono sotto la protezione e l’ispirazione degli esseri divini. L’umiltà verso gli Dei è radicata in profondità nei cuori. Tuttavia, poiché il cosmo si è allontanato dalla sua natura originale, i cuori umani gradualmente hanno seguito lo stesso processo. Con supponente superiorità, hanno gradualmente sviluppato l’arroganza pensando di avere successo grazie alle proprie capacità e diventando presuntuosi, si sono considerati come divinità e hanno perso il rispetto verso i veri Dei, loro protettori. Questa è la manifestazione concreta della depravazione.

Per essere protetti in modo permanente dagli Dei, dobbiamo mantenere saldamente la fede, l’umiltà e la riverenza verso gli Dei. Dobbiamo abbandonare ogni forma di arroganza: che è il modo più diretto per elevare i nostri livelli basandoci sulla guida delle Divinità. Coltivare significa rimuovere tutti gli attaccamenti e le cose umane nel nostro cuore e comportarsi incondizionatamente in linea con i requisiti del Maestro. Dobbiamo costantemente scovare gli attaccamenti profondamente nascosti nel nostro cuore e lasciarli andare.

Studiando la Fa ho capito che tutti gli esseri ai rispettivi livelli, compresi quelli elevati, vivono in un labirinto e nessuno può conoscere la verità al di sopra del proprio livello.

Il Maestro ha detto:

“Non è consentito mostrare le vere immagini di alto livello a coloro che si trovano nei livelli bassi. Questo è il principio dell’universo.”
(“ Insegnare la Fa alla Conferenza di Houston”)

Un essere umano non può nemmeno vedere tutte le cose al livello umano, per non parlare di quelle ai livelli superiori. Non importa quale altezza raggiungiamo nella coltivazione, siamo ancora vite nel cosmo; quindi non dovremmo autostimarci, perché ci sono numerosi e innumerevoli livelli al di sopra di noi.

Quello che dovremmo fare è fare bene tutto ciò che dobbiamo fare, rimanendo soddisfatti dei propri doveri. Quello che dovremmo pensare ogni giorno è semplicemente come fare bene sulla base della Fa e come fare bene le tre cose che ci sono state chieste dal Maestro. Questa è la missione di tutti i praticanti della Dafa.

Durante i miei oltre 20 anni di coltivazione, quello che mi piace di più è studiare la Fa, studiare la Fa ogni giorno; ovviamente, non posso nemmeno trascurare gli esercizi. Faccio tutto ciò che il Maestro ci chiede di fare e cerco di farlo bene, come anche chiarire la verità e inviare pensieri retti in modo corretto. Quando mi accorgo di avere degli attaccamenti, cerco sempre di liberarmene senza esitare. La pratica della coltivazione non può basarsi sui nostri sentimenti personali, ma deve essere basata sulla Fa. Il Maestro vede tutto chiaramente. A questo proposito, ho ricordato alcune esperienze vissute durante la mia coltivazione, che hanno evidenziato quanto fossero forti i miei attaccamenti alla competitività e all’arroganza.

Nel campo di lavoro forzato

Nel 2001 sono stata detenuta illegalmente in un campo di lavoro forzato. La direttrice delle guardie mi ha detto davanti a molte detenute: “Perché sei così complicata?” Era sempre dura con i praticanti del Falun Gong (chiamato anche Falun Dafa). Prima di allora non avevo mai avuto scontri con lei. Ma ora mi stava criticando e mi sono arrabbiata.

In quel momento ho pensato: “Anche se dovesse vendicarsi, direi comunque quello che voglio dire per far sapere agli altri che noi praticanti del Falun Gong siamo brave persone che vengono perseguitate e non siamo codardi, né ci facciamo intimidire facilmente”. Di conseguenza, non ha cercato di vendicarsi. Ora, ricordando questo episodio, mi rendo conto di averlo fatto con uno spirito di competizione, non col desiderio di convalidare la Fa. Quando le ho risposto era perché non potevo sopportare che mi prendesse in giro davanti a tante persone. Ho pensato: “Devo salvare la faccia anche a costo di sopportare sofferenze fisiche”.

L’attaccamento alla competitività è una manifestazione della mancanza di tolleranza. Ora capisco che la mia xinxing in quel momento era molto al di sotto della media. Mi vergogno molto. Il Maestro deve essersi sentito triste per me in quel momento.

Sul posto di lavoro

Qualche anno fa, un dirigente al lavoro ha fatto un commento su di me: “Non ha stima di nessuno e non obbedisce a nessuno”. Sono rimasta sorpresa, perché non avevo mai avuto a che fare né parlato con lui. Come poteva esprimere opinioni su di me in questo modo? Solo perché è un dirigente? Da quel momento ho provato una forte avversione per lui.

Inoltre, una volta ha detto che non valeva la pena trattenermi in un campo di lavoro forzato per essere praticante del Falun Gong, poiché pensava che il mio futuro fosse già distrutto da questo. Ho risposto con animosità: “Non me ne pento”. Si è arrabbiato. Pensava di prendersi cura di me, ma non ho mostrato alcuna riconoscenza.

Ora, ricordando questo episodio, mi rendo conto che ciò che pensavo e dicevo era dovuto alla mia arroganza, all’attaccamento alla competitività e alla mentalità dell’indifferenza. Non ho mostrato compassione. Era una manifestazione del mio fallimento nel comportarmi in accordo con la Dafa.

Sopportare le critiche in casa

Anche a casa, mio padre mi criticava spesso perché non ero umile, mi criticava anche di fronte agli altri: questo fatto mi imbarazzava e mi arrabbiavo e spesso nascevano discussioni. Anche se in quel periodo studiavo molto la Fa e ne comprendevo molti principi, non confrontavo i miei discorsi e il comportamento con la Fa e non mi guardavo mai dentro. Pensavo di comportarmi abbastanza bene. Ho sempre creduto che coloro che mi criticavano avessero dei pregiudizi nei miei confronti e ho nutrito risentimento nei loro confronti.

Ora, quando rifletto su questo aspetto, vedo che tutti i problemi che sorgevano nascevano da me. Sebbene coltivassi da molto tempo, non ho mai prestato attenzione agli attaccamenti alla competitività e all’arroganza. Pensavo che studiare la Fa ogni giorno e aver compreso alcuni principi della Fa bastasse per considerarmi un buon coltivatore. Ma in realtà, poiché non riuscivo a fare le cose rispettando veramente la Fa, non coltivavo veramente e non potevo essere considerata un vero coltivatore. Il loro giudizio sul mio essere egocentrica e autocompiacente era corretto. Poiché non coltivavo in modo solido, i messaggi che emettevo erano sgradevoli per gli altri. Nessuno poteva vedere la gentilezza della Dafa in me.

Naturalmente, questo era il mio stato nel passato. Attualmente attraverso lo studio della Fa ogni giorno sto cercando di lasciare andare tutte le cattive abitudini e pensieri, compreso l’essere arrogante e supponente. Sto costantemente richiedendo a me stessa di comportarmi in linea con la Dafa, sto purificando il mio campo energetico, mi assimilo alla Fa e sto cercando di essere una vera praticante della Dafa.

Solo guardarsi dentro ci può permettere di trovare i nostri attaccamenti e migliorare il livello. Successivamente potremmo mostrare il mondo dei praticanti della Dafa e aiutare le persone a identificarsi con la Dafa e con i principi di Verità, Compassione, Tolleranza.

Questi sono i miei pensieri e percezioni relativi alla coltivazione. Vi prego di segnalare qualsiasi cosa non in accordo con la Fa.