(Minghui.org) Jiang Zemin, ex leader del Partito Comunista Cinese (PCC), ha lanciato la persecuzione contro il Falun Gong nel luglio 1999. Da allora, innumerevoli praticanti sono stati perseguitati per la loro fede in Verità, Compassione e Tolleranza. Le tragedie includono molestie, detenzione, imprigionamento, lavori forzati, torture e persino uccisione.

Mentre in Cina la persecuzione è tutt’oggi ancora in corso e i crimini di Jiang sono tenuti nascosti dal regime nel territorio internazionale, i praticanti del Falun Gong hanno citato in giudizio Jiang e i suoi seguaci in diversi Paesi ottenendo importanti vittorie e portando Jiang a un passo dalla giustizia.

Di seguito è riportato un breve riassunto delle cause legali presentate.

Spagna

Il 2 novembre 2009, i praticanti del Falun Gong hanno citato in giudizio diversi alti funzionari del PCC, per tortura e genocidio contro il Falun Gong. Tra loro c’erano Jiang Zemin (ex capo di Stato ed ex Segretario del Partito Centrale del PCC), Luo Gan (direttore dell’Ufficio 610 Centrale), Jia Qinglin (presidente della Conferenza Consultiva Politica del Comitato Nazionale della Cina), Bo Xilai (Ministro del Commercio) e Wu Guanzheng (Segretario del Partito della Commissione di Ispezione Disciplinare del PCC).

Dopo che questa causa è stata depositata, il giudice del Tribunale Nazionale Spagnolo, Ismael Moreno, ha accolto una petizione per incriminare gli imputati con l’accusa di tortura e genocidio. Inoltre, il Procuratore ha presentato lettere governative alle autorità cinesi, chiedendo agli imputati di rispondere alle domande ivi contenute. Secondo l’ordinanza del tribunale, se qualcuno di questi accusati mette piede in un Paese con cui la Spagna ha un trattato di estradizione, sarà trattenuto e consegnato alla Spagna per essere processato per le atrocità commesse. I dettagli della causa sono disponibili all’indirizzo:

https://hrlf.net/wp-content/uploads/2014/08/JiangIndictmentTranslation.pdfhttps://hrlf.net/our-cases/

Argentina

Allo stesso modo, Jiang e Luo Gan, direttore dell’Ufficio 610 Centrale e Segretario del Comitato Centrale per gli Affari Politici e Legali (PLAC), sono stati citati in giudizio in Argentina per genocidio e tortura. Un giudice del Tribunale Penale e Carcerario Nazionale Federale n. 9 ha emesso mandati di arresto per Jiang e Luo accusati di crimini contro l’umanità nella persecuzione del Falun Gong.

Il giudice ha stabilito che esiste una giurisdizione universale quando si commettono crimini contro l’umanità extraterritoriali e che queste violazioni dei diritti umani dovrebbero essere giudicate in base al diritto interno dell’Argentina (che incorpora il diritto internazionale) e ai principi dello ius cogens del diritto internazionale. Per maggiori dettagli, fare riferimento a:

https://hrlf.net/global-assistance/

Israele, Francia e Stati Uniti

Sono stati fatti passi in avanti anche in Israele, Francia e Stati Uniti, nelle cause legali contro alti funzionari del PCC per il loro genocidio legato al Falun Gong.

Negli Stati Uniti sono state ottenute sentenze favorevoli, tra le quali una contro Zhao Zhifei, direttore del Dipartimento di Pubblica Sicurezza della provincia dell’Hubei. Le accuse includono omicidio, maltrattamenti e detenzione illegale di praticanti del Falun Gong.

Dopo che l’ex sindaco di Pechino Liu Qi è stato citato in giudizio per aver perseguitato il Falun Gong, un giudice ha dichiarato che Liu aveva violato i diritti “di essere liberi dalla tortura e dalla detenzione arbitraria” e il diritto di essere “liberi da trattamenti crudeli, inumani o umilianti”.

Allo stesso modo, un giudice di San Francisco ha negato l’immunità a Xia Deren, vice governatore della provincia del Liaoning, e si è accertato che fosse stato lui a dare l’ordine alla polizia di perseguitare i praticanti del Falun Gong. Inoltre, i giudici hanno respinto tutte le cause intentate dagli agenti del PCC contro i praticanti del Falun Gong negli Stati Uniti, che sono state parte dello sforzo del PCC per estendere la persecuzione nel territorio degli Stati Uniti. Per maggiori dettagli, fare riferimento a:

https://hrlf.net/past-cases-in-the-u-s/

Disinformazione da parte del PCC

Analogamente ad altri tipi di censura, i mezzi di informazione controllati dal PCC hanno censurato attivamente queste cause legali in Cina e all’estero, in particolare quelle con sentenza resa pubblica.

Inoltre, ha diffuso false informazioni e ha dichiarato vittoria anche quando i casi erano ancora in corso. Ad esempio, la China Anti-Cult World Alliance (CACWA) è un’organizzazione strettamente connessa al PCC. Secondo la denuncia e diversi resoconti di testimoni oculari, i suoi membri hanno minacciato di “uccidere” ed “estrarre cuori, fegati e polmoni” dei viaggiatori mentre aggredivano e intimidivano i praticanti del Falun Gong. Dopo che i praticanti hanno citato in giudizio l’organizzazione per i suoi crimini, i media del PCC hanno dichiarato “vittoria” anche quando il caso era ancora in corso.

Staccarsi dalle bugie

I querelanti dei casi di cui sopra hanno affermato che il PCC ha commesso il crimine di genocidio non solo contro i praticanti del Falun Gong, ma anche contro Uiguri e Tibetani. All’interno della Cina, tuttavia, il regime ha soppresso tutti gli sforzi che intendevano rivelare tali fatti e cercare giustizia.

In realtà, il PCC ha costantemente ingannato le persone attraverso una varietà di canali. Il regime non ha mai ammesso di aver commesso torture, prelievo forzato di organi o genocidio. All’interno della Cina, dove i mezzi di informazione sono controllati dal PCC, le violenze e le minacce riguardanti incidenti nazionali ed esteri non sono mai state riportate.

Cause legali all’interno della Cina

Il PCC ha iniziato a raccogliere prove per incastrare il Falun Gong già nel 1996, tre anni prima dell’inizio della persecuzione. Dopo che Jiang ha lanciato formalmente la repressione nel luglio 1999, non solo ha maltrattato i praticanti con brutalità, ma ha anche mobilitato quasi tutti i mezzi di informazione in Cina per produrre e diffondere menzogne diffamatorie contro la pratica.

Nel 2015, dopo che la Procura Suprema del Popolo Cinese e la Corte Suprema del Popolo hanno annunciato che avrebbero accettato tutte le denunce presentate, 209.908 praticanti del Falun Gong hanno citato in giudizio Jiang, tra maggio 2015 e ottobre 2016.

Uno dei querelanti è stata la signora Sun Linghua, ex giudice presidente della contea di Yi del Tribunale Amministrativo e del Tribunale Economico della città di Jinzhou, nella provincia del Liaoning. Poiché non ha rinunciato alla fede nel Falun Gong, il suo impiego è stato interrotto nel 2003. Ha presentato una denuncia penale contro Jiang alla Procura Suprema del Popolo l’8 giugno 2015.

Anche il signor Zhou Yi, professore in pensione dell’Accademia Navale di Ingegneria Aeronautica della città di Nanchino, nella provincia di Jiangsu, è stato arrestato numerose volte per aver praticato il Falun Gong. Dopo che la sua denuncia penale contro Jiang è stata pubblicata sul sito web Minghui nel giugno 2015, la polizia lo ha ripetutamente pedinato e molestato. Zhou è stato arrestato nell’agosto 2016 e successivamente condannato alla prigione di Suzhou nella provincia del Jiangsu.

La cultura dell’impunità del PCC

In una conferenza stampa tenutasi presso il Campidoglio del Parlamento Canadese nel dicembre 2015, Irwin Cotler, ex Ministro della Giustizia e Procuratore Generale Canadese, ha affermato che la cultura dell’impunità del PCC è alla base della persecuzione del Falun Gong in Cina. Crede che finché la persecuzione continuerà, “le autorità cinesi continueranno a essere dalla parte sbagliata della storia”.

Dopo aver presentato denunce penali contro Jiang, molti praticanti del Falun Gong sono stati oggetto di ritorsioni. La persecuzione, iniziata 24 anni fa, continua ancora oggi e nuovi rapporti continuano ad emergere dalla Cina riguardo i praticanti del Falun Gong arrestati, condannati o torturati a morte. Anche se Jiang è morto, quello che ha fatto al Falun Gong, alla nazione cinese e all’umanità deve essere assicurato alla giustizia.