(Minghui.org) Una donna della città di Tangshan, nella provincia dell’Hebei, è stata processata il 29 marzo scorso per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La signora Wang Yaxin, ingegnere senior di 53 anni dell’acciaieria dell’Hebei, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 2007. Lei e altre due praticanti, le signore Ji Guiqin e Guo Liyun, hanno fatto visita alla signora Du Zhonghua il 7 luglio dello scorso anno. L’ex marito di Du, che ha divorziato da lei molti anni fa, si è presentato all’improvviso e le ha chiesto dei soldi e, quando si è rifiutata di pagarlo, ha denunciato lei e le sue tre ospiti, sostenendo che stessero svolgendo attività illegali.
La polizia è subito arrivata, ha arrestato le quattro praticanti e ha fatto irruzione nelle loro abitazioni, senza identificarsi.
Zheng Zhiwen, un ufficiale dell’ufficio di sicurezza interna del distretto di Kaiping, era principalmente responsabile del caso di Wang. Nell’ottobre dello scorso anno la polizia ha presentato il suo caso alla procura della contea di Kaiping, che l’ha deferito a quella del distretto di Lubei.
Molti familiari e amici di Wang si sono recati presso il tribunale distrettuale di Lubei il 29 marzo per assistere alla sua udienza, ma il giudice Yang Jian ha permesso solo ai parenti stretti di entrare, con la scusa che i familiari erano troppi. Quando i suoi familiari sono entrati hanno notato che c’erano ancora molti posti vuoti, pur lasciando un posto vuoto tra una persona e l’altra.
Il marito di Wang, il signor Chen Liwu, ha chiesto di poterla rappresentare come difensore della famiglia, ma il giudice Yang gli ha chiesto di fornire prove per dimostrare che non stesse scontando alcun periodo di libertà vigilata, sapendo che anche lui praticava il Falun Gong. Quando Chen ha sostenuto che non esiste tale requisito di legge, il giudice gli ha detto: “Abbiamo una diversa comprensione della legge. Dovresti ascoltarmi”.
Wang ha testimoniato in sua difesa dicendo che, come praticante del Falun Gong, è normale per lei avere libri del Falun Gong in casa. Il pubblico ministero, Zhang Linfang, le ha chiesto dove li avesse presi e lei ha risposto che non aveva importanza, dal momento che non poteva dimostrare come avesse violato la legge.
Il pubblico ministero ha anche chiesto a Wang se fosse stata condannata nel 2018 per aver distribuito materiale del Falun Gong, nel tentativo di accusarla di essere recidiva. Wang ha detto di essere stata condannata ingiustamente e di avere ancora il diritto di presentare una mozione per riconsiderare il caso.
La donna ha detto al giudice che era una vergogna per la legge che una praticante del Falun Gong come lei fosse processata semplicemente per via della sua pratica e per vivere secondo i suoi principi di Verità-Compassione-Tolleranza. Proprio quando ha iniziato a raccontare i benefici ottenuti con la pratica, il giudice l’ha interrotta.
Wang ha anche sottolineato che c’è un conflitto di interessi per la polizia che l’ha arrestata nel “determinare” che i materiali confiscati fossero illegali.
L’avvocato di Wang ha presentato un avviso dell’ufficio di pubblicazione cinese, che ha deciso di revocare il divieto della letteratura del Falun Gong nel 2011, così come l’elenco dei culti pubblicato dal Ministero della pubblica sicurezza nel 2000, che non includeva il Falun Gong. L’avvocato ha detto che il pubblico ministero ha accusato ingiustamente Wang, nonostante sapesse che nessuna legge criminalizza il Falun Gong in Cina.
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