(Minghui.org)

Nome: Hu YongxiuNome cinese:胡永秀Sesso FemminileEtà: 64Città: WuhanProvincia: HubeiOccupazione: N/AData del decesso: 5 aprile 2023Data dell'arresto più recente: 30 marzo 2023Luogo di detenzione più recente: N/A

Una donna di 64 anni della città di Wuhan, nell’Hubei, è deceduta sei giorni dopo che è stata arrestata per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong.

Il 30 marzo scorso Hu Yongxiu è stata arrestata da parte del regime comunista cinese fuori da un ospedale mentre parlava con la gente della persecuzione del Falun Gong. Il 5 aprile scorso i suoi familiari hanno confermato che la donna quel giorno è deceduta e la veglia funebre in casa sua è stata strettamente sorvegliata dalla polizia. A causa della rigida censura sulle informazioni, i dettagli sulla sua morte non sono disponibili.

Nel 2023 Hu è la seconda praticante del Falun Gong di Wuhan ad essere stata perseguitata a morte. Il 26 dicembre scorso l’altra praticante, la signora Zong Ming, dopo otto mesi di detenzione in un centro locale per il lavaggio del cervello, quando è stata rilasciata era emaciata, aveva difficoltà a parlare e i suoi capelli erano diventati grigi. Il 1° gennaio scorso i suoi familiari l’hanno portata in ospedale, ma il medico si è rifiutato di ricoverarla e quel giorno è morta al pronto soccorso. Aveva 59 anni.

Persecuzioni passate di Hu Yongxiu

Hu ha iniziato a praticare il Falun Gong nell’ottobre 1998. Ha attribuito all’antica disciplina spirituale il merito di averla aiutata a guarire da gravi problemi al collo, allo stomaco e alla schiena.

Da quando il regime comunista ha iniziato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, lei e innumerevoli altri praticanti hanno vissuto nella paura e hanno dovuto affrontare continui arresti e molestie.

Nel novembre 2001 Hu è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver fatto visita a un praticante locale in ospedale. La polizia l’ha picchiata, tenuta in una gabbia di metallo per 38 ore e ha saccheggiato la sua casa.

Tra aprile e settembre 2004 i membri dello staff del comitato residenziale hanno spesso molestato Hu a casa sua e veniva inseguita quando usciva.

Le molestie si sono nuovamente intensificate tra aprile e settembre 2011. Alle 19:00 del 21 settembre 2011 Hu è stata convocata all’ufficio di sicurezza del suo quartiere e, quando è arrivata, sette agenti l’hanno assalita e portata nella loro auto della polizia. Suo marito ha cercato di impedire che la arrestassero e Hu è riuscita a fuggire, ma da allora è stata costretta a vivere lontano da casa per nascondersi.

La polizia, non riuscendo a rintracciarla, ha perseguitato regolarmente il figlio e i genitori. Le intimidazioni hanno spaventato la madre, che il 28 dicembre 2012 è deceduta per un infarto.