(Minghui.org)

Nome: Lei BaoliangNome cinese: 雷保良Sesso: FemminaEtà: 78Città: ChenzhouProvincia: HunanOccupazione: N/DData di morte: 27 dicembre 2022Data dell'ultimo arresto: Agosto 2002Luogo di detenzione più recente: Centro di detenzione di Luosiling

Lei Baoliang è sopravvissuta ad anni di torture implacabili in seguito a tre arresti, tra l’ottobre 1999 e l’agosto 2002, per aver praticato il Falun Gong, per poi essere nuovamente perseguitata dalla polizia dal maggio 2021.

Vivendo nella costante paura di essere arrestata in qualsiasi momento, Lei ha sofferto di edema sistemico e di altre patologie. La donna, un tempo sana, è deceduta il 27 dicembre dello scorso anno all’età di 78 anni.

Lei, della città di Chenzhou nella provincia dell’Hunan, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel novembre 1993 e ha attribuito alla pratica il merito di averla liberata dalle sofferenze di molti disturbi, tra cui l’ernia del disco, l’epatite B, l’artrite reumatoide, l’ambliopia e il tumore al seno in stadio avanzato.

Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong quando il regime comunista ha iniziato la persecuzione nel 1999, è stata arrestata nell’ottobre 1999 per essersi recata a Pechino a fare appello per il Falun Gong. Un mese dopo è stata nuovamente arrestata e condannata a due anni di reclusione nel campo di lavoro forzato di Baimalong. La pena è stata prolungata di sei mesi perché non ha rinunciato al Falun Gong.

Nel campo di lavoro Lei è stata picchiata selvaggiamente, tenuta in cella d’isolamento, appesa e costretta ad assumere farmaci sconosciuti. La tossicità dei farmaci le ha fatto gonfiare le ginocchia e l’ha lasciata ricoperta di piccole protuberanze pruriginose. Si grattava le protuberanze fino a farle sanguinare e incancrenire.

Pochi mesi dopo essere stata rilasciata, nell’agosto 2002 è stata nuovamente arrestata per aver parlato con un praticante. In seguito è stata condannata a un anno e mezzo, mentre l’altro praticante con cui aveva parlato a ben tre anni.

Una volta tornata a casa dalla prigione, la donna ha ripreso a praticare il Falun Gong e ha recuperato la salute. Ha vissuto da sola per non pesare sui figli.

L’8 maggio 2021 tre agenti della stazione di polizia di Yanquanlu hanno fatto irruzione in casa sua avvertendola che non poteva uscire. Se lo avesse fatto, avrebbero potuto arrestarla in qualsiasi momento. Sono rimasti a casa sua per quasi quattro ore e prima di andarsene hanno preso alcuni materiali informativi sul Falun Gong.

Sospettando che la polizia avesse scoperto che ospitava un gruppo di studio a casa sua, Lei ha detto agli altri praticanti di non andarci più e ha anche smesso di far loro visita.

Questo però non ha impedito alla polizia e ai membri del comitato residenziale di molestarla. Ogni volta rimanevano a casa sua per più di mezz’ora.

Una volta, mentre la polizia bussava alla sua porta, il padrone di casa che abitava al piano di sopra è andato a vedere cosa stesse succedendo. Quando ha invitato la polizia a non molestare la donna, la polizia gli ha chiesto se praticava il Falun Gong e ha preteso di controllare la sua abitazione. Il padrone di casa ha ripetuto più volte che la donna era una brava persona e che non avrebbero dovuto arrestarla.

Sebbene la polizia non abbia arrestato Lei, è tornata spesso a tormentarla lasciando intendere che era monitorata e che avrebbero potuto arrestarla in qualsiasi momento. La donna ha raccontato che era come avere una pistola puntata alla testa per tutto il tempo e la pressione mentale era opprimente. L’isolamento dagli altri praticanti ha ulteriormente aggravato la sua ansia e poco dopo è deceduta.

I dettagli sulla precedente persecuzione di Lei possono essere letti su: “Una volta paralizzata dopo essere stata torturata in un campo di lavoro forzato, la donna di 77 anni è di nuovo perseguitata per la sua fede”.