(Minghui.org) Il rapporto sul rispetto dei diritti umani nel mondo del 2022, pubblicato il 20 marzo 2023 dal Dipartimento di Stato americano, evidenzia le violazioni dei diritti umani in Cina, tra cui la repressione del Falun Gong e il prelievo forzato di organi dai suoi praticanti.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken parla del rapporto sul rispetto dei diritti umani nel mondo del 2022 a una conferenza stampa, il 20 marzo 2023

Alla conferenza stampa del 20 marzo, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che il rapporto mira a fornire una risorsa per proteggere e sostenere la dignità umana in tutto il mondo. “I diritti umani sono universali. Non sono definiti da nessun Paese, filosofia o regione, e si applicano a tutti e ovunque”, ha spiegato.

“La Repubblica Popolare della Cina sta continuando a commettere abusi, tra cui il genocidio e i crimini contro l'umanità contro gli uiguri, la repressione dei tibetani, la repressione dei diritti fondamentali a Hong Kong e il prendere di mira individui sulla terraferma colpevoli di aver esercitato delle libertà fondamentali”, ha aggiunto.

In particolare, il rapporto di 87 pagine sulla Cina ha elencato 25 tipi di violazioni dei diritti umani di cui il Partito Comunista Cinese (PCC) è colpevole, tra cui uccisioni per motivi politici, sparizioni, torture, arresti e detenzioni arbitrarie e negazione di un regolare processo pubblico. Sono inoltre incluse interferenze con le libertà di espressione, riunione pacifica e religione.

Nel descrivere la persecuzione del Falun Gong, il rapporto afferma: “Le autorità hanno utilizzato la detenzione amministrativa per intimidire sostenitori politici e religiosi e per impedire manifestazioni pubbliche. Una forma di detenzione amministrativa consiste nel trattenere attivisti politici e seguaci di discipline spirituali e religiose, in particolare praticanti del Falun Gong, in centri di 'educazione legale'”.

Secondo il rapporto, molti prigionieri politici rimangono in carcere o sono vittime di altre forme di detenzione. Tra questi troviamo lo scrittore Yang Maodong (pseudonimo Guo Feixiong); lo studioso uiguro Ilham Tohti; gli attivisti Wang Bingzhang, Chen Jianfang e Huang Qi; i pastori Zhang Shaojie e Wang Yi; il praticante del Falun Gong Bian Lichao; gli avvocati per i diritti umani Xia Lin, Gao Zhisheng, Xu Zhiyong, Tang Jitian e Chang Weiping; e altri ancora.

“Alcuni attivisti e organizzazioni hanno accusato il governo di prelevare con la forza organi da prigionieri di coscienza, tra i quali troviamo seguaci di discipline spirituali e religiose, come i praticanti del Falun Gong e i detenuti musulmani nello Xinjiang”, afferma il rapporto.

Ad esempio, il 4 aprile 2022, l'American Journal of Transplantation ha pubblicato un documento di ricerca sottoposto a revisione paritaria che indicava che la Cina stava violando la “regola del donatore morto”, secondo cui un donatore di organi deve essere formalmente dichiarato morto prima che gli organi vengano rimossi.

“Gli autori hanno analizzato 2.838 pubblicazioni sui trapianti in lingua cinese e scoperto che in 71 casi la causa della morte era il trapianto di organi stesso, effettuato prima che i medici avessero stabilito legittimamente la morte cerebrale”, secondo il rapporto.