(Minghui.org) Una praticante di 60 anni, condannata a nove anni di reclusione per aver praticato il Falun Gong, è stata sottoposta a torture implacabili per non aver rinunciato alla sua fede.
L'11 marzo 2019 la signora Zhang Liping è stata arrestata, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale del Falun Gong. Poiché si è rifiutata di rivelare il suo nome e l'indirizzo di casa, la polizia le ha spinto la testa contro lo scanner e le ha aperto i pugni per prenderle le impronte digitali. Uno degli agenti le ha piegato le dita della mano all'indietro, mentre un altro le teneva le braccia e i capelli, facendole sudare copiosamente le mani. La polizia ha usato così tanta forza che la donna ha avuto difficoltà a respirare e a parlare, ed è quasi svenuta.
Quattro giorni dopo la praticante è stata rilasciata su cauzione, ma il suo stato di malessere è perdurato. Aveva lividi e gonfiori sul viso e un bernoccolo sulla testa, difficoltà a sedersi, a stare in piedi e a muovere le gambe a causa delle ferite riportate.
Successivamente, la polizia ha sottoposto il caso di Zhang al procuratore locale e il tribunale l'ha condannata a nove anni di reclusione. Nel giugno 2021 è stata detenuta nel carcere femminile dell'Heilongjiang e assegnata alla quarta squadra dell’ottavo reparto. Yue Xiufeng, il capo dell’ottavo reparto, ha incitato le detenute a torturarla perché si era rifiutata di rinunciare al Falun Gong. La cella di Zhang era vicina al bagno e quindi quando le altre recluse ci andavano la sentivano spesso urlare.
Le detenute una volta hanno appeso Zhang con un lenzuolo e l'hanno picchiata. Aveva lividi dappertutto e non riusciva ad alzarsi.
Nel gennaio dell'anno scorso Zhang è stata trasferita nella dodicesima squadra. Le detenute hanno continuato a picchiarla e, per aver parlato del Falun Gong alle sue compagne di cella, Li Miao l’ha colpita alla testa, provocandole diverse tumefazioni delle dimensioni di un uovo sulla fronte e sulla tempia.
La detenuta Han Jie spesso picchiava o prendeva a calci da dietro la praticante che una volta, dopo essere stata picchiata, aveva il viso e il collo insanguinati. Han su ordine delle guardie doveva sorvegliarla e spesso la maltrattava verbalmente e non le permetteva di parlare con le compagne di cella.
In carcere un abuso comune che i praticanti del Falun Gong subiscono spesso è la limitazione dell'acquisto di beni di prima necessità. Ogni mese Zhang poteva disporre di soli 100 yuan (circa 13 euro), che erano appena sufficienti per acquistare carta igienica e altri prodotti essenziali, inoltre non le era permesso di acquistare confezioni di pasta pronta per integrare la scarsa quantità di cibo che le veniva data e nemmeno condividere il cibo con le altre detenute o praticanti del Falun Gong.
La detenuta Qi Xin è stata poi incaricata di sorvegliare Zhang. Qi è molto esperta nel maltrattare mentalmente le praticanti calunniando e diffamando il Falun Gong e il suo fondatore. Spesso l’ha minacciata di scrivere il nome del fondatore del Falun Gong su un foglio di carta e di metterglielo sulle parti intime.
Nell'agosto scorso le detenute hanno portato Zhang nella sesta squadra, dove non c'erano praticanti del Falun Gong, e l'hanno picchiata. Lei ha subito un ictus ed è stata trasportata in ospedale.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
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