(Minghui.org) La signora Zhao Chunyang, ingegnere e residente della città di Qitaihe nella provincia dell’Heilongjiang, è stata torturata nella prigione femminile della provincia mentre stava scontando una pena di tre anni per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La donna, di 75 anni, era un ingegnere progettista presso la squadra di esplorazione 204 di Qitaihe. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1999 ed è guarita da molte delle sue malattie, come l'osteonecrosi alla testa del femore. È conosciuta da tutti come una grande lavoratrice e una brava figlia, moglie e madre.

Il 7 maggio 2016 Zhao stava viaggiando, quando cinque agenti di polizia in borghese sono saliti sull'autobus e l'hanno trascinata fuori, condotta alla stazione di polizia di Taonan e interrogata, poi hanno minacciato di picchiarla, se si fosse rifiutata di rispondere alle loro domande. In seguito, la polizia ha saccheggiato la sua abitazione, confiscandole oggetti per un valore di 60.000 yuan (circa 8.078 euro).

Alcuni agenti hanno continuato a interrogare Zhao dopo averla condotta in un centro di detenzione locale, e hanno collaborato con le guardie per indurla a firmare dei documenti. Il denaro che la sua famiglia le inviava per le necessità quotidiane veniva dato ad altre detenute, anch'esse istigate dalle guardie ad insultare verbalmente e umiliare la praticante.

Il 28 novembre 2016 Zhao è stata condannata a tre anni nella prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang. Ha provato a fare appello, ma il tribunale superiore ha deciso di confermare il verdetto originale.

Rievocazione della tortura: Seduta su un piccolo sgabello

All’interno del centro, le guardie carcerarie ordinavano a Zhao di guardare video per il lavaggio del cervello e la costringevano a rimanere seduta su un piccolo sgabello, tutti i giorni dalle 7:00 alle 22:00, per di più la obbligavano a sedersi su metà o un terzo della superficie. Invece le detenute che la sorvegliavano, la umiliavano e la insultavano senza sosta.

Una volta la praticante si è rifiutata di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, e così le guardie carcerarie hanno incitato quattro detenute corpulente a sedersi su di lei e a tenerle giù la testa, le mani e le gambe. Hanno quindi impresso con la forza le sue impronte digitali sulla dichiarazione.

Zhao veniva monitorata mentre mangiava, dormiva e usava il bagno. Non le era permesso comunicare con altre praticanti e non poteva chiudere gli occhi quando era seduta sul letto, altrimenti le detenute l'avrebbero accusata di praticare la meditazione del Falun Gong.

La prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang è nota per la persecuzione delle praticanti. Secondo le statistiche disponibili, almeno 31 praticanti sono morte dopo esservi state torturate, e almeno il 90% delle praticanti che sono state detenute lì sono state ferite durante le torture.

Articoli correlati:

Higher Court Upholds Guilty Verdict Against Woman Sentenced for Her Faith

Heilongjiang: Morti recenti per la persecuzione di praticanti del Falun Gong nel carcere femminile