(Minghui.org) Una praticante della città di Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang, è stata recentemente condannata a due anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

La sorella di Lyu Wei, Lyu Na, che vive negli Stati Uniti, ha chiesto il suo rilascio e ha consultato diversi avvocati. Tutti hanno affermato che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong e, arrestando la sorella, la polizia ha violato diverse leggi.

Lyu Wei, di 47 anni, ha studiato al Collegio professionale per la bonifica agricola dell’Heilongjiang e dopo la laurea è diventata insegnante alla scuola media nº 64 della città di Harbin. Dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, i suoi problemi cardiaci e di stomaco sono scomparsi. È diventata anche una persona più gentile, oltre a essere un’insegnante e una collega molto apprezzata.

La mattina dell’11 luglio dell’anno scorso Lyu è stata arrestata da più di 10 agenti appartenenti a diverse agenzie, tra cui il capitano Zhang Xumin, Lyu Bingtao e Xue Hui dell’Ufficio di sicurezza interna del distretto di Nangang; Sun Tiesong, Guo Shengrui e Huang Ao della stazione di Baojianlu; il capo Fang Yang e il vice capo Wang Jiwei della stazione di Liaoyuan; il capo Yu Guohui del dipartimento di polizia distrettuale di Nangang; il capo Zheng Baiming del dipartimento di Tielu; il segretario Wen Hongyu del comitato per gli affari politici e legali del distretto di Nangang.

Lyu è una dei 36 praticanti del Falun Gong in cinque città della provincia dell’Heilongjiang che sono stati arrestati tra l’11 e il 12 luglio dell’anno scorso, su ordine dell’Ufficio 610 dell’Heilongjiang, un’agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong.

L’8 ottobre dell’anno scorso l’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Nangang ha sottoposto il suo caso alla Procura distrettuale di Daoli e il 3 novembre la donna è stata incriminata. Lo scorso 27 febbraio il tribunale distrettuale di Daoli ha tenuto un’udienza virtuale, nella quale Lyu ha affrontato il giudice a distanza, presso il 2° Centro di detenzione della città di Harbin.

Durante l’udienza, Lyu ha rilevato numerosi errori nell’atto di accusa e il pubblico ministero non è stato in grado di rispondere alle sue domande. Il giudice ha ordinato al pubblico ministero di correggere gli errori entro 30 giorni. Nonostante ciò, al termine dell’udienza il pubblico ministero ha raccomandato di condannare Liu a un anno di pena detentiva.

Recentemente è stato confermato che il tribunale ha condannato la donna a due anni di prigione e le ha inflitto una multa di 5.000 yuan (circa 642 euro). Non è chiaro se si sia tenuta un’altra udienza o quali informazioni aggiuntive il pubblico ministero abbia inserito nell’accusa, tali da portare alla sentenza più pesante di quella raccomandata.

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