(Minghui.org)

Nome: Chen XiaobinNome cinese: 陈晓彬Sesso: DonnaEtà: 48 anniCittà: JieyangProvincia: GuangdongOccupazione: N/DData della morte: 1° maggio 2023Data dell’ultimo arresto: 22 maggio 2017Luogo di detenzione più recente: Centro di detenzione della città di Jieyang

Nel 2017 una praticante di 48 anni della città di Jieyang, nella provincia del Guangdong, è stata condannata alla prigione insieme al figlio per la loro fede condivisa nel Falun Gong. Dopo essere stata rilasciata nel novembre 2019, ha lottato contro la cattiva salute e, tre anni e mezzo dopo, è deceduta mentre suo figlio sta ancora scontando la pena.

Da quando, nel 1999, il Partito Comunista Cinese (PCC) ha iniziato a perseguitare il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione tradizionale, Chen Xiaobin, suo marito Wu Meiping e il loro figlio maggiore, Wu Xuqin, sono stati ripetutamente presi di mira per aver sostenuto la loro fede condivisa.

Nel 1999 il padre Wu si è recato a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong ed è rimasto invalido, dopo essere stato pestato selvaggiamente dalla polizia. Si è ripreso praticando gli esercizi del Falun Gong nel locale centro di detenzione. In seguito è stato trasferito nel campo di lavoro forzato di Sanshui per scontare una pena sconosciuta.

Nel mese di novembre 2002, dopo il 12° Congresso nazionale del PCC, sia Chen che il marito sono stati arrestati e portati in un centro per il lavaggio del cervello. I loro tre figli, il più grande dei quali all’epoca aveva solo sette anni, sono stati lasciati incustoditi.

Nel 2003 i coniugi sono stati nuovamente arrestati e trattenuti in una prigione locale.

Il 22 maggio 2017 Il figlio Wu Xuqin è stato arrestato, dopo che la polizia ha sospettato lui, il suo datore di lavoro (un’azienda gestita da praticanti) e alcuni colleghi di diffondere informazioni sul Falun Gong su WeChat, la più grande piattaforma di social media in Cina, che è strettamente monitorata dal governo cinese.

La polizia ha condotto Wu a casa sua, ha messo a soqquadro la sua abitazione e ha sigillato la porta. Gli agenti hanno arrestato anche la madre. Il padre, che non era in casa durante l’irruzione è sfuggito all’arresto, ma è stato inserito nell’elenco dei ricercati del locale Ufficio 610. Il 15 marzo 2019, quando si è recato a chiedere il permesso di partecipare all’udienza dei processi contro il figlio e la moglie, l’uomo è stato arrestato ed è stato trattenuto per 29 giorni.

La polizia ha interrogato anche i colleghi del figlio, chiedendo loro chi li avesse indirizzati alla società e cercando di ottenere informazioni sui loro familiari. In seguito gli agenti hanno arrestato diversi referenti professionali, tra cui ex dipendenti dell’azienda.

Il titolare, Wu Chunxiong (non parente della famiglia Wu Meiping), è stato costretto a chiudere la sua attività e molti dei suoi effetti personali sono stati confiscati.

Il 29 gennaio 2019 cinque praticanti, tra cui Wu Chunxiong, Wu Xuqin, Chen Xiaobin, Tang Jianqun e Cai Linhua, sono stati incriminati presso la Procura distrettuale di Rongcheng, mentre il 19 marzo sono stati processati dal tribunale distrettuale.

A metà del mese di maggio 2019 il giudice ha condannato i praticanti alla prigione. Wu Chunxiong è stato condannato a otto anni e mezzo; Tang è stata condannata a otto anni; Wu Xuqin ha ricevuto sette anni e mezzo; Chen e Cai hanno ricevuto due anni e mezzo ciascuna, mentre Wu Xuqin e Chen sono stati multati rispettivamente di 40.000 e 10.000 yuan (circa 5.121 e 1.280 euro).

Tutti e cinque i praticanti hanno fatto appello al tribunale intermedio della città di Jieyang, che ha deciso di confermare i verdetti originali. A fine del mese di ottobre 2019 Wu Chunxiong e Wu Xuqin sono stati portati nel carcere di Sihui. Tang è stata trasferita nel carcere femminile della provincia del Guangdong. Chen e Cai hanno scontato la pena presso il centro di detenzione della città di Jieyang e, il 21 novembre 2019, sono state rilasciate.

Il padre di Chen è deceduto durante la detenzione della figlia, alla quale non è stato permesso di partecipare al suo funerale. Nel centro di detenzione è stata costretta a lavorare per molte ore senza retribuzione, il che ha avuto forti ripercussioni sulla sua salute. Emaciata, ha sofferto di disturbi mestruali e intorpidimento delle mani e dei piedi.

Dopo essere stata rilasciata, per guadagnarsi da vivere, lei e suo marito hanno avviato una piccola attività commerciale che è stata faticosa da gestire. La pressione mentale dovuta alla persecuzione ha continuato ad avere un impatto su di lei, soprattutto perché suo figlio stava ancora scontando una pena in prigione. Alla fine ha ceduto alle cattive condizioni di salute e, lo scorso 1° maggio, è deceduta.

Secondo i dati disponibili raccolti da Minghui, dall’inizio della persecuzione oltre 100 praticanti della Falun Dafa nella città di Jieyang sono stati arrestati e messi in campi di lavoro. Decine di loro sono stati condannati alla prigione. Almeno 28 praticanti sono deceduti a causa della persecuzione, tra cui Huang Yongzhong, Chen Hanbo, Lin Shaona, Wu Jingfang, Huang Sujun (noto anche come Huang Weijun), Deng Yunlan, Huang Donghua, Wu Chanjiao, Chen Huijuan, Lin Youhui, Huang Liena, Hong Lijuan, Lin Lifen, Fu Manyu, Xu Qiaoluan, Lin Liutian, Huang Erjun, Xu Yingrou, Zhang Xian, Chen Guojing, Wu Jie, Huang Hanlin, Wu Wubiao, Wu Yiyun, Pei Hua, Wu Zaiyue, Wu Yongming e Zhang Bihong.

Articolo correlato:

Guangdong: Cinque residenti condannati alla prigione per aver sensibilizzato la gente sulla persecuzione del Falun Gong