(Minghui.org) Un praticante di 61 anni residente a Meizhou, nella provincia del Guangdong, è stato condannato a cinque anni di prigione e multato di 50.000 yuan (circa 6.350 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Lo scorso 19 maggio Xie Hanzhu ha recentemente perso l’appello ed è stato ammesso alla prigione di Beijiang (situata a Shaoguan, nella provincia del Guangdong).
Il 20 ottobre 2021 Xie, ex vice capo dell’unità per l’energia rurale dell’Ufficio agricolo di Meixian nella città di Meizhou, e sua moglie sono stati entrambi arrestati dagli agenti dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Meijiang e della stazione di Chengxi. La polizia ha dichiarato che erano stati denunciati per aver diffuso informazioni sul Falun Gong. Ai coniugi sono stati confiscati i libri del Falun Gong, alcuni contanti e altri effetti personali. Mentre la moglie di Xie cinque giorni dopo è stata rilasciata, lui è rimasto in custodia presso il centro di detenzione distrettuale di Meijiang.
Il 30 novembre dell’anno scorso il tribunale del distretto di Meixian ha condannato Xie a cinque anni di prigione. L’uomo ha presentato ricorso in appello che, all’inizio di quest’anno, è stato respinto dal tribunale intermedio della città di Meizhou.
Questa non è la prima volta che Xie è stato preso di mira per aver sostenuto la sua fede. In precedenza è stato detenuto in un campo di lavoro per due anni e ha scontato anche 12 anni di prigione. Durante la detenzione ha subito varie forme di tortura.
Intraprendere il Falun Gong
Xie soffriva di numerose malattie, tra cui la spalla congelata, la rinite allergica, la nevrastenia (stanchezza cronica), l’aritmia (battito cardiaco irregolare), la gastrite cronica, le emorroidi e sangue nelle feci. Aveva sempre dolori, ma tutti i suoi sintomi sono scomparsi solo tre mesi dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, il 12 aprile 1996.
È diventato anche un funzionario governativo migliore, con integrità morale, e ha vinto molti premi per il suo rendimento e la sua dedizione.
Dopo l’inizio della persecuzione del Falun Gong, nel luglio 1999, ha mantenuto la sua fede e di conseguenza è stato licenziato dal suo posto di lavoro.
Due anni di torture nel campo di lavoro forzato di Sanshui
Poco dopo l’inizio della persecuzione Xie è stato arrestato e condannato a due anni di lavori forzati.
Nel dicembre 1999, non appena è stato ammesso al campo di lavoro forzato di Sanshui, è stato accolto con calci e pugni. Le guardie lo hanno picchiato così selvaggiamente che sentiva un forte dolore al petto e aveva difficoltà a respirare. Ogni volta che cercava di parlare un po’ più forte, il dolore si intensificava e non riusciva nemmeno a sdraiarsi.
Durante i due anni di detenzione, Xie è stato sottoposto a molte altre forme di abuso. Una volta le guardie lo hanno colpito in aree sensibili del corpo (orecchie, collo, capezzoli, ascelle e piante dei piedi), con due bastoni elettrici contemporaneamente. Gli hanno anche inserito un manganello elettrico in bocca e l’hanno tenuto acceso per quasi un’ora, provocandogli delle vesciche.
Un’altra volta una guardia lo ha colpito al petto e lo ha calpestato sulla schiena con stivali di cuoio. Gli ha anche afferrato i capelli, sbattendogli la testa sul pavimento; lo ha preso a calci e frustato. In seguito lo ha trascinato nel bagno e gli ha spinto la testa verso il gabinetto per dieci minuti, costringendolo a inalare l’odore delle feci.
A volte le guardie lo hanno costretto a mantenere una certa postura per diversi giorni di fila o fatto stare in piedi nel campo, sotto il sole cocente per lunghi periodi di tempo. Durante il gelido inverno gli hanno anche versato acqua fredda sulla testa per mezz’ora.
Nel luglio 2000 le guardie hanno ordinato a cinque detenuti di tenerlo fermo a terra per farlo sedere contro un letto. Quattro persone hanno tirato i suoi arti in direzioni diverse, con la massima forza possibile. L’uomo ha provato un dolore lancinante. Le sue mani e i suoi piedi si sono gonfiati, e per diversi giorni non ha potuto piegarsi o accovacciarsi. Per il dolore, la sera aveva difficoltà ad addormentarsi.
Illustrazione della tortura: Arti tirati in direzioni diverse
Xie veniva anche costretto, per più di 10 ore al giorno, a lavorare senza retribuzione, a volte senza dormire. Se non riusciva a completare la sua quota, veniva percosso con i bastoni elettrici o con una frusta metallica avvolta nella gomma.
Nel mese di dicembre 2001, al termine del suo mandato, l’uomo era emaciato e i suoi capelli erano diventati grigi. Ciononostante non gli è stato permesso di tornare a casa, perché gli agenti dell’Ufficio 610 della contea di Mei e del dipartimento di polizia lo hanno prelevato dal campo di lavoro e trasferito in varie strutture di detenzione, nel tentativo di fargli rinnegare la sua fede. In seguito ha iniziato uno sciopero della fame per protesta e, il 31 dicembre 2002, è stato rilasciato.
Orribili torture da parte della polizia durante la detenzione
Il 3 febbraio 2005 Xie e altri cinque praticanti sono stati arrestati in un sito di produzione di materiale (per la stampa di volantini con informazioni sul Falun Gong). Dal 23 al 28 febbraio dello stesso anno l’uomo è stato brutalmente torturato nel Dipartimento di Polizia distrettuale di Meijiang, dagli agenti Chen Zhidong, Tian Xuelong, Li Jianlu, Xue Qingwen e Huang Songfeng, che hanno cercato di fargli rivelare i dettagli del sito di produzione.
Gli agenti hanno girato una mano dell’uomo dietro la schiena per fargli incontrare l’altra mano tirata sopra la spalla, gliele hanno ammanettate insieme e hanno attaccato una corda alla manetta. Lo hanno appeso alla corda con i piedi sollevati da terra. Hanno soprannominato la tortura volare come l’aereo.
Mani ammanettate dietro la schiena
In un’altra sessione di tortura, la polizia ha costretto Xie ad accovacciarsi con la schiena contro una sedia di legno. Gli hanno ammanettato le mani dietro la schiena al sedile della sedia. Una persona ha teso le manette e un’altra ha usato una mazza per colpirgli continuamente i palmi e le dita. Le sue dita sono diventate scure e gonfie e, in seguito, hanno perso la sensibilità.
Ciononostante, gli agenti hanno continuato a torturarlo con le mani ancora ammanettate alla sedia. Lo hanno legato con una corda, gli hanno coperto gli occhi con un asciugamano e tappato la bocca. Hanno acceso due sigarette e gliele hanno infilate nelle narici, costringendolo a inalare il fumo. Quando le sigarette si sono consumate, le hanno sostituite con altre nuove, e così via. Quella notte hanno acceso 10 sigarette in totale. Per mancanza di ossigeno l’uomo è svenuto e gli agenti gli hanno versato acqua fredda sul viso per rianimarlo.
La polizia ha anche fatto ricorso a una tortura che gli ha causato gravi lesioni interne, ma senza segni visibili. Hanno costretto Xie ad accovacciarsi e gli hanno messo un libro pesante sulla schiena, poi hanno martellato con forza il libro, provocandogli un forte dolore al petto.
Un’altra volta, gli agenti hanno ammanettato le sue mani dietro la schiena a un tubo dell’acqua e gli hanno spinto la testa in un secchio pieno di urina diluita, costringendolo a bere. Xie ha lottato per sottrarsi alla tortura, ma gli hanno versato addosso l’intero secchio di urina. facendolo rabbrividire dato il clima freddo e umido di febbraio. La notte successiva ha dovuto subire la stessa tortura. Ogni notte gli agenti usavano sei secchi di acqua e urina. Come se non bastasse, gli agenti lo hanno anche spinto a terra e colpito sulla schiena, che è rimasta gravemente ferita; l’uomo non poteva più accovacciarsi.
Rievocazione della tortura: In piedi sulla schiena della vittima
Gli agenti hanno stretto le manette al massimo per infliggere a Xie il massimo dolore. Gli hanno piegato le dita all’indietro e pizzicato le unghie. Hanno anche usato degli stuzzicadenti per pungergli le natiche e gli hanno calpestato le dita dei piedi (indossava solo delle ciabatte con le dita esposte).
Condannato a 12 anni di prigione
Il 4 agosto 2005 Xie è stato condannato a 12 anni dal tribunale distrettuale di Meijiang e, a metà del mese di settembre dello stesso anno, è stato portato nella terza prigione della provincia del Guangdong (nota anche come prigione di Meizhou).
Le guardie carcerarie lo hanno sottoposto a varie forme di tortura. Per essersi rifiutato di rinunciare alla sua fede, è stato messo sotto stretto controllo. Ogni giorno, dalle 6:00 del mattino fino alle 3:00 del mattino successivo, gli veniva ordinato di partecipare a sessioni di studio che diffamavano il Falun Gong. Quando si rifiutava di obbedire, diversi detenuti lo schiacciavano e lo picchiavano selvaggiamente.
Ha gridato “La Falun Dafa è buona!” ed è stato nuovamente punito. I detenuti gli hanno sparso escrementi sulla bocca e riempito la bocca con uno straccio imbevuto di acqua della tazza del gabinetto. Gli hanno anche messo pesanti catene ai piedi e hanno portato due altoparlanti. Non appena ha gridato “La Falun Dafa è buona!”, hanno portato gli altoparlanti al massimo del volume, per coprirre la sua voce. Al fine di costringerlo a rinunciare alla sua fede, otto detenuti lo picchiavano a turno per tutto il giorno.
È stato anche costretto a restare seduto su un piccolo sgabello, immobile, per lunghi periodi di tempo. Anche un minimo movimento delle labbra si traduceva automaticamente in uno schiaffo. Le sue natiche si sono incancrenite e trasudavano sangue. La sua carne ha aderito alla biancheria intima e, quando ha cercato di spogliarsi per fare la doccia, gli si sono staccati lembi di pelle.
Strumento di tortura: Piccolo sgabello
Le guardie lo hanno anche privato del sonno. Ogni sei giorni gli erano concesse solo due ore per dormire. Un giorno, quando si è rifiutato di scrivere una dichiarazione di rinuncia alla sua fede, il detenuto Xu Mianyi lo ha colpito con un pugno sulla schiena facendolo cadere a terra. Di conseguenza, una delle sue costole si è incrinata.
Il 2 aprile 2015, dopo essere stato rilasciato, Xie ha continuato a subire molestie da parte delle autorità. Nell’agosto 2019 e nel giugno 2021 è stato molestato da Deng Chenghua (vice capo dell’Ufficio 610 del distretto di Meijiang), dal capitano Qiu dell’Ufficio di sicurezza interna del distretto di Meijiang e da agenti della stazione di Chengxi e del comitato di strada locale.
Informazioni di contatto del perpetratore:
Prigione di Beijiang: +86-751-8836109
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