(Minghui.org) La signora Lyu Sanxiu, una residente della città di Zhangshu nella provincia del Jiangxi, è stata arrestata a settembre del 2017 e condannata a tre anni per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Mentre era incarcerata è stata sottoposta a vari metodi di tortura: l’hanno privata del sonno, spogliata e picchiata, le hanno chiuso gli occhi con il nastro adesivo, l’hanno costretta a salire su un’asse sadhu (un’asse con dei chiodi), l’hanno appesa per i polsi e le hanno strofinato la bocca con uno scopino.

La signora Lyu Sanxiu

Lyu è una donna di 75 anni, ex-impiegata di una fonderia. Prima di praticare il Falun Gong aveva sofferto di disturbi allo stomaco, in particolare frequenti ulcere. Quando aveva 30 anni soffriva di gravi emorroidi e spesso aveva sangue nelle feci e molti altri disturbi tra cui artrite, mastite, malattie cardiache e bronchite. Nell’ottobre del 1996 ha iniziato a praticare il Falun Gong e la sua salute generale è migliorata.

Dopo l’inizio della persecuzione, poiché si rifiutava di rinunciare alla sua fede, Lyu è stata condannata una volta a tre anni di carcere e due volte ai lavori forzati per un totale di cinque anni, dove è stata sottoposta a diverse forme di tortura e alimentata forzatamente con droghe che danneggiavano il sistema nervoso.

Ultima condanna a tre anni

Il 2 settembre 2017 Lyu stava parlando del Falun Gong a delle persone, quando è stata arrestata e condotta alla stazione di polizia. Poco dopo degli agenti hanno perquisito la sua abitazione e confiscato 10.000 yuan (circa 1300 euro) in contanti e alcuni oggetti personali.

La praticante è stata reclusa nel centro di detenzione di Zhangshu, dicendole che sarebbe stata detenuta per 15 giorni, tuttavia dopo più di 20 giorni la polizia non l’ha rilasciata, invece l’ha condotta al centro di detenzione di Yichun, dove le guardie hanno minacciato di condannarla a tre anni di prigione se non avesse rinunciato a praticare il Falun Gong. Nella primavea del 2018 Lyu è stata condannata alla detenzione e condotta nella prigione femminile della provincia del Jiangxi.

Torturata nella prigione femminile del Jiangxi

In prigione le guardie carcerarie hanno costretto Lyu a guardare video di propaganda e a leggere materiale che diffamava il Falun Gong. Quando si rifiutava di farlo veniva picchiata. Una guardia l’ha minacciata, dicendole di aver ricevuto un addestramento come agente speciale e che l’avrebbe appesa per tre giorni e torturata a morte se non avesse rinunciato al Falun Gong.

Nel tentativo di costringere Lyu a rinunciare alla sua fede, è stata monitorata 24 ore su 24, costretta a stare in piedi per lunghi periodi e privata del sonno per i successivi tre mesi. Durante il giorno doveva stare in un angolo del laboratorio, di notte era costretta ad allargare le braccia e veniva ammanettata a due letti della cella. Le guardie non le permettevano di usare il bagno e le davano pochissimo da mangiare ogni giorno, solo una piccola quantità di riso.

La prigione ha inviato Lyu a dei corsi di trasformazione tra marzo e aprile 2020, per costringerla a rinunciare alla sua fede. Molti sono stati coinvolti in questa tortura psicologica, dal capo dell’istruzione alle guardie e due detenute.

Per evitare di essere ritenute responsabili degli abusi inflittile, le guardie hanno cercato di costringere la praticante a firmare un testamento precompilato in cui si affermava che se fosse morta, le guardie e la prigione non sarebbero state responsabili, poiché era stata una sua decisione non mangiare. Quando Lyu si è rifiutata di firmare il testamento, le guardie le hanno afferrato la mano e l’hanno costretta.

Guardie e detenute cambiavano turno una volta ogni due ore, 24 ore su 24, e continuavano a cercare di costringere Lyu a rinunciare alla sua fede. L’hanno costretta a camminare su una tavola ricoperta di chiodi e se smetteva di camminare le spruzzavano occhi, naso e bocca con droghe sconosciute. Durante la notte le guardie la sottoponevano alla privazione del sonno e per impedirle di usare il bagno, le fornivano pochissimo cibo e a volte non gliene hanno davano affatto.

Per più di 10 giorni durante le lezioni di “trasformazione”, Lyu è stata costretta a fare un intenso allenamento fisico. Mentre era accovacciata le detenute la prendevano a calci le gambe, causandole difficoltà a camminare, inoltre usavano uno scopino per strofinarle la bocca, facendola piangere.

Un giorno, dopo che Lyu ha sorriso a un’altra praticante del Falun Gong in prigione, entrambe sono state trascinate nel bagno delle guardie e picchiate. Lyu è stata inoltre costretta a firmare un documento per garantire che non avrebbe intrapreso uno sciopero della fame.

Una guardia ha chiuso gli occhi di Lyu con nastro adesivo e ha minacciato di lasciarglielo per una settimana. Quando il capo dell’istruzione ha ordinato di rimuovere il nastro dopo il quinto giorno, i suoi occhi erano in preda a un dolore lancinante e non riusciva a vedere. Non contento, il capo l’ha poi appesa per i polsi con le mani legate dietro la schiena.

Ricostruzione della tortura: Ammanettata dietro la schiena e appesa

Quando la praticante è stata rilasciata all’inizio di settembre del 2020, era emaciata e aveva subito una grave perdita del visus a entrambi gli occhi, lamentava difficoltà a camminare, dolori muscolari e difficoltà a dormire.

Detenzione precedente e termine del campo di lavoro forzato

Il 27 ottobre 1999 Lyu è stata arrestata e reclusa nel terzo centro di detenzione di Pechino dopo essere andata a Pechino per fare appello. Liu Jianqiu, del dipartimento di polizia della città di Zhangshu, l’ha riportata al centro di detenzione locale sei giorni dopo che aveva iniziato uno sciopero della fame. Il 18 gennaio 2000 la donna è stata inviata al carcere femminile provinciale dopo essere stata condannata a tre anni.

Alla fine di ottobre 2002, quando il mandato è scaduto, la polizia e il personale dell’ufficio 610 locale le hanno comminato altri tre anni di campo di lavoro forzato, perché si rifiutava di rinunciare alla sua fede.

Nel campo di lavoro, quando Lyu si rifiutava di guardare video o leggere libri che diffamano il Falun Gong, le detenute avvolgevano una federa intorno alla testa, la tenevano sdraiata sul letto e la picchiavano.

Poiché è rimasta ferma nella sua fede, la polizia ha aggiunto sostanze tossiche al suo cibo, provocandole sete, nausea e delirio. Un mese dopo era solo parzialmente cosciente e non era in grado prendersi cura di se stessa, metteva le mani nelle scarpe e strisciava sul pavimento, prendendo a calci la cella e gridava che voleva essere rilasciata. Le guardie si limitavano a ridere di lei.

Un giorno la praticante è uscita dalla finestra ed è caduta, provocandosi una frattura lombare e lesioni ai piedi.

È tornata a casa nel maggio 2005 e ha ricominciato a praticare il Falun Gong. Poco dopo si è ripresa.

Lyu è stata nuovamente arrestata nel giugno 2007, reclusa in un centro di detenzione per sette giorni e altri due anni di lavori forzati. Poiché si è rifiutata di rinunciare al suo credo, il suo mandato è stato prorogato per oltre 20 giorni ed è stata rilasciata il 12 luglio 2009.

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