(Minghui.org) Ho iniziato a coltivare la Falun Dafa prima del 1999. Ho sperimentato personalmente e profondamente i benefici della Falun Dafa.
Benedetto dalla Falun Dafa
Ho lasciato la Cina qualche anno fa. Alla fine del 2019, l’unica praticante dalla Cina nelle Filippine che aveva lavorato con me a un progetto di chiarimento della verità era tornata a casa per far visita alla sua famiglia e non era più tornata. La pandemia si è diffusa nella mia città poco dopo.
Da quando ho iniziato a coltivare, non sono mai stata malata o ricoverata in un ospedale, ma una notte ho sentito freddo e la testa leggera. “Ho forse il COVID?”, mi chiedevo. Ho immediatamente respinto il pensiero. Non mi sono preoccupata o spaventata e pensavo che la mia febbre fosse il risultato di un rallentamento nella coltivazione e che mi avrebbe aiutato a sbarazzarmi delle cose degenerate nel corpo.
La coltivazione è una cosa seria. Dovevo correggermi. La mattina dopo ho fatto gli esercizi più a lungo e mi sono concentrata meglio quando ho studiato la Fa. Poi ho continuato la mia giornata senza pensare al disagio che sentivo. La temperatura corporea è tornata alla normalità prima che me ne rendessi conto.
Durante la pandemia erano in vigore politiche rigorose in molte strade e nei condomini, ma mai dove abitavo io. Sono stata in grado di entrare e uscire in qualsiasi momento. Non dovevo fare nulla di diverso se non indossare una mascherina. Mi sono concentrata su ciò che un praticante della Falun Dafa dovrebbe fare, senza paura o nervosismo. Essere un discepolo del Maestro mi rende proprio felice.
Ogni giorno, camminavo per tre o quattro ore per chiarire la verità sulla Dafa a chiunque incontrassi. Il dito medio del piede sinistro mi faceva così male che avevo difficoltà a camminare. Ho pensato di cambiarmi le scarpe anche se sembravano piuttosto nuove. Ho pensato al Maestro e ciò ha determinato un cambiamento. Il giorno dopo il dito del piede non mi faceva più male. Eccitata e grata ho unito i palmi delle mani davanti al petto e ho detto: “Grazie, Maestro!”
Un giorno, mi è capitato di non scendere alla fermata giusta dell’autobus, ma ho pensato: “Qualcuno deve essere in attesa di sentire la verità alla fermata successiva”. Non appena sono scesa ho visto tre giovani cinesi. Li ho salutati e ho detto loro di lasciare le organizzazioni comuniste per garantirsi la propria sicurezza. Tutti sono stati d’accordo. Volevo dire loro qualcosa in più sulla Falun Dafa, ma hanno dovuto andarsene. Hanno poi preso copie dei miei opuscoli da leggere.
Pianta i semi della compassione, raccogline i frutti
Il Maestro ci ha detto:
“...è pieno di grandi ispirazioni, mentre presta attenzione ai piccoli dettagli.” (“Il saggio”, Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento)
Mi sono trasferita diverse volte da quando sono arrivata nelle Filippine e presto molta attenzione ai dettagli, a prescindere da dove vivo. Ogni padrone di casa ha desiderato che potessi rimanere più a lungo. I padroni delle proprietà mi sorridono sempre quando mi vedono. Alcune guardie di sicurezza mi salutano. So che accade perché coltivo Verità-Compassione-Tolleranza nel comportamento quotidiano. Uno dei miei ex colleghi mi ha detto: “Non parli molto, ma vedo compassione nei tuoi occhi”.
Ho fatto gli esercizi con uno striscione della Falun Dafa in un parco vicino dopo essermi trasferita nel mio attuale appartamento. Anche se ho dovuto fermarmi a causa dei lavori nel parco, molti dei miei vicini ricordano di avermi vista fare gli esercizi. Un giorno un vicino sembrava felice di vedermi e mentre imitava i movimenti dell’esercizio ha detto: “Meditazione. Bene!” Un giovane ha gridato un altro giorno: “La Falun Dafa è buona!”
Un giorno, mentre andavo al parco, una donna del posto aveva allestito un chiosco presso il pergolato dove di solito appendo lo striscione della Dafa e faccio gli esercizi. Era il posto migliore per i attrarre i passanti. Ha indicato un’altra posizione e mi ha fatto cenno di andare lì. Ero un po’ infelice ma mi sono calmata mentre ricordavo a me stessa i principi di Verità-Compassione-Tolleranza.
Le ho chiesto gentilmente: “È possibile spostare il tuo stand?” Ha scosso la testa e ha detto ripetutamente: “No. No. No”. Non mi sono fatta infastidire, ho sistemato lo striscione e i volantini accanto al suo stand e ho iniziato a fare gli esercizi. Ho condiviso una copia di un volantino con la donna e le ho detto che, se avesse voluto imparare, avrei potuto insegnarle come fare gli esercizi. Ha mormorato un: “Um”, senza alcuna espressione facciale.
Un amico praticante mi ha regalato dei bellissimi amuleti con dei fiori loto e li ho portati al luogo dove pratico gli esercizi per distribuirli. La donna quel giorno si trovava lì con la sua famiglia. A tutti loro sono piaciuti. Ne ho dato uno a suo figlio, lo ha preso con entrambe le mani e ha chiesto se potesse averne un altro. Vedendo quanto lo apprezzava ho sorriso e gliene ho dato un altro. La donna e suo marito sembravano grati.
Non ho visto la donna quando sono tornata a fare gli esercizi nel parco. Sono andata al supermercato dopo aver finito e ho sentito una voce amichevole dall’altra parte della strada. Era la donna insieme alla sua famiglia. Avevano spostato il loro stand! Sembravano felici di vedermi, mi hanno salutata e hanno gridato: “Ciao! Come stai?”
Un giovane cinese lavorava in un minimarket vicino al mio appartamento. Molti giovani cinesi vivono nelle vicinanze e spesso fanno acquisti al minimarket. Era il luogo perfetto per chiarire la verità sulla Falun Dafa, quindi visitavo spesso il negozio. Quando ho iniziato a raccontare al giovane la verità sulla Dafa, lui non mi ha guardato dritto negli occhi e se n’è andato dopo avermi lanciato uno sguardo irritato. Ero un po’ triste dato che si è comportato così un paio di volte, non per la sua freddezza, ma perché era stato ingannato dalla propaganda del Partito Comunista Cinese (PCC).
Ho messo da parte la mia tristezza e ho colto ogni occasione per chiarire la verità ai clienti del negozio. Il giovane mi ha guardato così male che mi ha quasi scacciata. Pensando a quanto fosse urgente chiarire la verità ho dovuto ignorare il suo atteggiamento. Ho pensato di concentrarmi sul chiarimento della verità e lasciare il resto alle predisposizioni del Maestro. Se non avessi coltivato me stessa mi sarei arresa.
Un giorno, circa sei mesi dopo, sono andata di nuovo a chiarire la verità nel negozio. Mentre stavo per andarmene, il giovane ha borbottato senza guardarmi negli occhi: “Sembra che ogni volta che vieni abbiamo più clienti”. Sono rimasta sorpresa che lo abbia ammesso. Era in netto contrasto con la freddezza con cui mi aveva accolta il giorno prima.
Ho colto l’occasione per dirgli: “Giovanotto, mi vedi in giro da molto tempo. Sai che seguo Verità-Compassione-Tolleranza e racconto alla gente la verità. Devi aver sentito quello che ho detto loro. Perché non lasci anche tu le organizzazioni comuniste?” Mi ha detto che si era unito ai Giovani Pionieri solo alle elementari. Ho chiesto: “Che ne dici di dimetterti per la tua sicurezza?” “Certo”, ha acconsentito felice. Ero così felice che avesse preso la decisione giusta! Mentre stavo uscendo ha detto: “Stia bene signora!”
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Categoria: Chiarire la verità