(Minghui.org) Il risentimento è un attaccamento particolarmente dannoso per un coltivatore, un attaccamento che un coltivatore deve eliminare.

Il risentimento può essere palese o nascosto. Il livello varia di volta in volta e da persona a persona. Può agire da solo per creare problemi o disturbare i nostri cuori insieme ad altri attaccamenti. È un enorme pecca per i coltivatori della Dafa. È anche un attaccamento comune e ostinato che deve essere riconosciuto e abbandonato.

Ho letto articoli e approfondimenti di altri praticanti sul sito web Minghui sul risentimento e vorrei condividere alcune delle mie comprensioni.

La causa del risentimento

Il Maestro ci ha insegnato:

“In seguito, con l’aumentare del numero delle vite, si sviluppano delle relazioni sociali di tipo collettivo. Alcune persone possono diventare egoiste e gradualmente abbassare il loro livello. Non potendo più stare a quel livello, devono cadere più in basso.” (Prima Lezione, Zhuan Falun)

La mia comprensione è che il risentimento deriva direttamente dalla natura fondamentale del vecchio cosmo, l’egoismo. Sia i non coltivatori che i coltivatori ce l’hanno.

Secondo la mia comprensione non appena un essere sviluppa egoismo (risentimento), inizierà a cadere, non importa quanto sia alto il suo regno. Continueranno a cadere se permetteranno al loro egoismo (risentimento) di continuare a crescere.

Quella mentalità egoista/risentita è più forte nelle persone che sono nate e cresciute in Cina, a causa dell’influenza della cultura del Partito Comunista Cinese (PCC) che è composta da odio e ogni genere di cose brutte nell’universo inferiore. L’odio è la forza motrice della filosofia della lotta del regime comunista.

La manipolazione da parte dello spettro comunista ha ulteriormente aumentato il vizio nei cuori del popolo cinese, costringendolo a combattere costantemente tra loro alla ricerca di fama, fortuna e potere.

Intrecciato con altri attaccamenti

Il risentimento non esiste da solo. Ha una forte connessione con l’invidia, la gelosia, le lamentele, l’odio, il senso di ingiustizia, il disprezzo per gli altri, la competitività e l’essere pieni di sé stessi.

Prendiamo me stesso come esempio. Quando venivo provocato, vedevo emergere molti di questi attaccamenti tutti in una volta. Non sono riuscito a identificare quello principale o da dove provenisse.

Analizzandolo ulteriormente, mi sono reso conto che ci sono diversi livelli e intensità di risentimento. Piccole lamentele e brontolii sono le manifestazioni primarie di una mente risentita. Qualunque cosa non mi piaccia di qualcuno potrebbe portarmi a pensare: “Perché è così sbadato e spericolato?”

Questa è già una manifestazione di risentimento. Se permetto che si sviluppi, presto si trasformerà in una mentalità contorta. È tutto strettamente legato alla filosofia di lotta del PCC. Influenzata da quella filosofia, una persona non permetterà che nessuno gli sottolinei i propri difetti e penserà di essere trattata ingiustamente, portando a divari irrisolvibili tra i praticanti. Tutto ciò è dannoso per l’armonia generale del gruppo.

Trascendere la mentalità di “vittima”

L’effetto collaterale più grave del risentimento è che impedisce di provare compassione. Questo è un problema serio per i discepoli della Dafa.

Il Maestro ci ha detto:

“D’ora in poi, qualunque cosa facciate, dovrete innanzitutto considerare gli altri, in modo tale da conseguire la retta illuminazione sull’altruismo.” (“La natura di Budda è senza omissioni”, Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento)

Una domanda pressante per tutti i praticanti perseguitati in Cina è quella su come dovremmo considerare il nostro rapporto con i colpevoli. Alcuni hanno detto che non dovremmo considerarci “vittime” o che la polizia ci sta “perseguitando”. Piuttosto siamo qui per “salvarli” e sono loro a “ricevere la salvezza”.

Se riusciamo a coltivare il nostro risentimento, saremo in grado di avere un atteggiamento aperto e trascendente nei confronti degli autori che si comportano in modo così malvagio. Con una solida comprensione basata sulla Fa, non nutriremo rancore contro di loro né odieremo i nostri persecutori, ma manifesteremo grande compassione per salvarli, poiché sono loro che sono in vero pericolo.

Eliminare il risentimento

Come possiamo eliminare il risentimento in noi stessi? Dovremmo prestare attenzione a ogni nostro singolo pensiero. Il risentimento di solito segue un corso prevedibile. Potrebbe iniziare con impazienza, fastidio e turbamento, nessuno dei quali rappresenta comunque una mentalità corretta. Successivamente potrebbe apparire il risentimento, insieme ad altri attaccamenti. Ogni volta che notiamo l’attaccamento legato al risentimento, esso ci ricorda che in quel momento dobbiamo lavorare sui nostri cuori.

Dovremmo anche eliminare in modo proattivo qualsiasi pensiero e idea che si discosti dalla Fa e ripulire regolarmente il nostro campo e i nostri pensieri mentre inviamo pensieri retti.

Successivamente dovremmo rafforzare la nostra coscienza principale. Non dovremmo farci influenzare facilmente da ciò che fanno gli altri, dalle nostre nozioni o dall’interferenza di altre dimensioni. Finché gestiamo ogni cosa con pensieri retti, il nostro risentimento verrà eliminato.

La cosa finale e più importante è imparare bene la Fa. Perché:

“La Fa può spezzare tutti gli attaccamenti, la Fa può distruggere tutto il male, la Fa può infrangere tutte le menzogne, e la Fa può rafforzare i pensieri retti.” (“Eliminare le interferenze”, Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento II)

Nota dell’editore: Questo articolo rappresenta soltanto l’attuale comprensione dell’autore destinata alla condivisione tra i praticanti, in modo da permetterci di seguire le parole del Maestro: “confrontatevi nello studio e nella coltivazione” (“Coltivazione salda”, Hong Yin)