(Minghui.org) Una donna di 78 anni residente a Lanzhou, nella provincia del Gansu, è stata recentemente incriminata per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Il 16 giugno scorso Wu Yuying ha ricevuto una telefonata dalla figlia, la quale le ha comunicato che la polizia di Liujiabao le aveva ordinato di mettersi in contatto con lei, altrimenti non le sarebbe stato permesso di recarsi al lavoro.

Alle 14:00 del pomeriggio Wu si è quindi recata alla stazione di polizia. Quando ha chiesto informazioni sulle minacce rivolte alla figlia, tutti gli agenti presenti hanno negato di averla mai contattata. Wu voleva andarsene, ma è stata fermata dagli agenti.

All’improvviso la donna ha avuto un mancamento ed è svenuta. Quando si è ripresa, voleva sedersi per fare la meditazione del Falun Gong, ma non ci è riuscita ed è svenuta una seconda volta. Dopo aver ripreso conoscenza, gli agenti stavano per chiamare un’ambulanza, ma Wu non ha voluto, si è riposata un po’ ed è tornata a casa.

Poco tempo dopo alcuni agenti e un impiegato della Procura distrettuale di Chengguan si sono recati a casa sua per consegnarle la “notifica del termine per la revisione e l’azione penale”, un documento standard che la polizia cinese rilascia dopo aver sottoposto i casi dei sospettati al procuratore.

Lo stesso giorno (16 giugno) la donna è stata incriminata dal procuratore del distretto di Chengguan; ora sta affrontando il processo per la sua fede.

Non è la prima volta che Wu, dipendente in pensione della fabbrica di macchinari Changfeng di Lanzhou, è stata presa di mira per la sua fede durante i 24 anni di persecuzione del Falun Gong.

Il dipartimento di sicurezza del suo luogo di lavoro mandava spesso persone presso la sua abitazione per molestarla. La direzione della fabbrica, collaborando con la polizia, l’ha fatta arrestare più volte. Le hanno anche sospeso lo stipendio per un periodo di tempo e fatto pressione sul marito per farlo divorziare. Il marito si è ammalato gravemente ed è deceduto poco dopo il divorzio.

Quattro arresti tra il 2000 e il 2012

Nel 2000, prima del Capodanno cinese (5 febbraio), Wu si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. È stata arrestata e scortata a Lanzhou. Il dipartimento di Anning l’ha trattenuta per 15 giorni.

All’inizio di ottobre 2000 Wu è tornata a Pechino ed è stata arrestata in Piazza Tienanmen. Dopo essere stata riportata a Lanzhou, è stata trattenuta nel centro di detenzione della città di Xiguoyuan. Nel marzo 2001 qualcuno l’ha vista nel campo di lavoro di Pingantai, anche se non è chiaro quando sia stata sottoposta ai lavori forzati e per quanto tempo.

Nel mese di maggio 2002 Wu è stata arrestata e portata in un centro per il lavaggio del cervello.

L’11 giugno 2012 lei e altri 11 praticanti sono stati arrestati fuori dal centro per il lavaggio del cervello di Gongjiawan, mentre chiedevano il rilascio dei praticanti detenuti lì. Le è stato imposto un anno e mezzo di lavori forzati, treascorsi nel campo di lavoro femminile di Lanzhou. Il 23 gennaio 2013 è stata rilasciata.

Due arresti in quattro mesi nel 2021

Il 23 giugno 2021 Wu e altre due praticanti, Li Minna e Wang Guixiang, si sono recate nella città di Xiguoyuan per parlare alla gente del Falun Gong. Quel pomeriggio si sono fermate in un minimarket e hanno parlato con il proprietario e tre clienti. Uno dei clienti era il segretario del villaggio, che ha denunciato le donne alla polizia. Gli agenti della stazione di polizia della città di Xiguoyuan le hanno intercettate in autostrada e le hanno portate al dipartimento di polizia distrettuale di Qilihe, nella città di Lanzhou. Il distretto di Qilihe controlla la città di Xiguoyuan.

A Wu sono stati dati dieci giorni di detenzione amministrativa da scontare ai domiciliari. Intorno alla mezzanotte un ufficiale l’ha accompagnata a casa e le ha anche restituito tutti i materiali della Falun Dafa che le erano stati confiscati.

Il giorno successivo, il 24 giugno, intorno alle 10:00 il capo Li della stazione di Liujiabao, il segretario del comitato di via Xilu e il segretario della comunità di Changfeng hanno guidato circa 20 persone a fare irruzione nel suo appartamento.

Il 12 ottobre 2021 Wu e suo nipote avevano deciso di recarsi a Pechino in visita alla sorella malata, ma non sono mai riusciti a partire, perché quel giorno la donna è stata arrestata alla stazione ferroviaria di Lanzhou. La donna è stata arrestata in seguito alla scoperta che il suo lettore MP3 conteneva informazioni sul Falun Gong. Durante la breve detenzione, gli agenti le hanno ordinato di firmare diversi documenti, ma lei si è rifiutata. Dopo aver consultato due agenzie di controllo, la polizia le ha inflitto 10 giorni di detenzione amministrativa da scontare nella propria abitazione. La donna è stata accompagnata a casa della figlia.

Numerosi episodi di molestie l’anno scorso, prima dell’incriminazione

L’anno scorso Wu è stata molestata numerose volte dalle autorità, prima della recente incriminazione.

Il 6 maggio dello scorso anno un direttore del Comitato di via Xilu, di nome Wang, e un segretario della Comunità di Changfeng, di nome Yang, si sono recati a casa di Wu. La donna si è rifiutata con fermezza quando le hanno ordinato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong.

Il giorno successivo il direttore Wang e il segretario Yang hanno ordinato ai loro collaboratori di recarsi al Gruppo Foci e di fare pressione sull’azienda farmaceutica in cui lavorava la figlia di Wu, affinché venisse licenziata se non fosse riuscita a convincere la madre a rinunciare al Falun Gong.

L’8 maggio Han Chun, uno staff della Comunità Changfeng, ha molestato la donna a casa e lei si è rifiutata di firmare le varie dichiarazioni che le avevano portato. Nelle settimane successive, Han ha chiamato ogni giorno sua figlia, istigandola a fare una scenata a casa della madre, nel tentativo di convincerla a rinunciare al Falun Gong.

Il 22 maggio il direttore Wang e Han si sono presentati di nuovo a casa di Wu, ordinandole di firmare e imprimendo le sue impronte digitali per rinunciare alla sua fede. Quando si è rifiutata di nuovo, l’hanno insultata e hanno minacciato di “dare una lezione a suo nipote nella sua scuola”. Han ha anche scattato foto di Wu e del suo appartamento, con Wang che la stava osservando di nascosto.

Wu ha ripetuto loro che non avevano il diritto di farla rinunciare alla sua fede, ma loro non l’hanno ascoltata e hanno continuato a molestarla.

Il 19 giugno Wang e Han sono tornati. L’anziana praticante si è ancora rifiutata di sottostare alla loro richiesta di firmare le dichiarazioni. Wang ha chiamato circa sei agenti per fare irruzione in casa sua. Mentre alcune persone la tenevano ferma, altri le hanno confiscato i libri del Falun Gong e il ritratto del suo fondatore. La donna ha cercato di prendere nota dei numeri di distintivo degli agenti e degli oggetti confiscati nel suo appartamento, ma è stata fermata e minacciata: “Sei stata arrestata molte volte. Possiamo arrestarti di nuovo, che firmi o meno queste dichiarazioni”.

Tre giorni dopo, intorno alle 12:30, il capo Li della stazione di Liujiabao con un agente, hanno bussato alla sua porta, per comunicarle che doveva recarsi alla stazione di polizia per consegnarle l’elenco degli oggetti confiscati in casa sua. La donna è andata e il capo Li le ha mostrato gli oggetti confiscati e tre copie dell’elenco. Li ha dichiarato che una copia era per lei e le ha chiesto di firmare. Lei lo ha fatto, ma Li ha portato via l’elenco. Non avendo mantenuto la promessa, Wu si è rifiutata di firmare altri documenti. Ha anche ricordato l’Avviso 50 che l’Amministrazione generale della stampa e della pubblicazione ha emesso il 1° marzo 2011, per abrogare il divieto sui libri del Falun Gong. Ha detto che i suoi libri del Falun Gong erano da lei conservati legittimamente, in base all’Avviso 50.

Il 10 agosto Du Qian, un membro del Comitato di via Xilu, Han della comunità di Changfeng, e un ufficiale di polizia si sono presentati a casa di Wu, chiedendole di seguirli al tribunale distrettuale di Chengguan. La donna ha detto che doveva cambiarsi e ha chiesto loro di aspettarla fuori dal suo appartamento. Quando è uscita non c’erano più. Tuttavia, era lì un altro agente ad aspettarla. Ha detto che avevano cambiato idea e che non avevano più bisogno che lei si recasse in tribunale quel giorno.

Poco dopo le 15:00 del 21 agosto Du e Han sono tornati, ma Wu non li ha fatti entrare. Ha detto loro che potevano parlare fuori dalla porta. Erano fuori da pochi minuti quando improvvisamente si è radunata una folla. Si è scoperto che si trattava di personale del Comitato di via Xilu e della Comunità Changfeng. Hanno portato con sé un altoparlante, striscioni e bacheche.

Wu si è rifiutata di continuare la conversazione con Du e Han. Si è allontanata e loro l’hanno lasciata andare.

Quando è tornata, ha sentito l’altoparlante trasmettere propaganda che diffamava il Falun Gong e ha visto gli striscioni e le bacheche esposte con messaggi che diffamavano il Falun Gong. Ha spento l’altoparlante e ha strappato gli striscioni. Ha anche strappato le immagini dalle bacheche. Mentre le gettava nei bidoni della spazzatura, sono tornati i membri del comitato di strada, che l’hanno accusata di aver interferito con le funzioni pubbliche. Hanno chiamato la polizia, che l’ha portata in caserma per essere interrogata, prima di essere rilasciata qualche ora dopo.

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