(Minghui.org) Un uomo di 34 anni, residente a Chengdu nella provincia del Sichuan, ha recentemente perso il ricorso in appello, per protestare contro la lunga pena detentiva inflittagli per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

L’8 giugno 2021 Qu Xing è stato arrestato, dopo essere stato denunciato per aver affisso manifesti del Falun Gong mentre consegnava delle vettovaglie. Il 15 febbraio di quest’anno il tribunale distrettuale di Gaoxin lo ha condannato a otto anni di prigione e multato di 30.000 yuan (circa 3.750 euro). Il 30 marzo il tribunale intermedio della città di Chengdu ha confermato il verdetto originale.

All’inizio di luglio è stato confermato che Qu è stato trasferito nella prigione di Jiazhou (precedentemente nota come prigione di Wumaping), situata a Leshan nella provincia del Sichuan.

Intraprendere il Falun Gong

Fin dall’adolescenza Qu, originario di Shenyang nella provincia del Liaoning, si è interessato alla coltivazione spirituale. Ha studiato il buddismo e si è recato in Tibet per imparare il tantrismo. In seguito si è recato in Nepal, dove ha cercato di studiare sotto la guida di un famoso monaco. Quest’ultimo non ha specificato se lo avrebbe preso come discepolo, ma lo ha tenuto nel monastero per oltre un anno, dove ha vissuto una vita molto semplice in una capanna di bambù.

Nel 2018 si è imbattuto online nel Falun Gong. Era molto eccitato dopo aver letto lo Zhuan Falun, il testo principale degli insegnamenti. Ha detto che il Falun Gong era esattamente quello che stava cercando. Ha detto al monaco che aveva deciso di praticare il Falun Gong. Il monaco ne era molto felice.

Qu è quindi tornato in Cina. Dopo una breve sosta a Chengdu, la città gli è piaciuta e ha deciso di rimanerci.

Arresto e sentenza

L’8 giugno 2021 è stato arrestato fuori dal suo appartamento in affitto. Nel mese di marzo dell’anno scorso Li Guodong, procuratore del distretto di Gaoxin, ha comunicato alla madre, Xu Yanping, di aver incriminato il figlio e di aver trasferito il caso al tribunale distrettuale di Gaoxin. Quando il 20 giugno Xu si è recata in tribunale per presentare la richiesta di rappresentare il figlio come difensore non avvocato, il giudice Xie Gang si è rifiutato di accettare i suoi documenti, urlando e imprecandole contro.

Dopo aver sporto denuncia contro di lui, l’atteggiamento del giudice Xie è migliorato, ma ha comunque negato la sua richiesta di difendere il figlio, con la scusa che lei era un testimone dell’accusa.

Il 15 febbraio scorso il tribunale di Gaoxin ha processato l’uomo. A sua madre non è stato permesso di rappresentarlo o di assistere al processo. Sebbene l’avvocato di Qu sia stato ammesso in aula, il giudice non gli ha permesso di parlare. La maggior parte dei posti in tribuna era occupata da funzionari governativi.

Secondo l’avvocato dell’uomo, quel giorno Qu è apparso eccezionalmente calmo. Ha cercato di spiegare come il regime comunista abbia diffamato il Falun Gong con la bufala dell’autoimmolazione di Tiananmen, ma il giudice e il pubblico ministero si sono rifiutati di ascoltare. Alla fine del processo, il giudice ha pronunciato un verdetto di otto anni.

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