(Minghui.org) Lo scorso 17 luglio Liu Yanmei, di 75 anni, residente a Dongying nella provincia dello Shandong, è stata rinchiusa nella prigione femminile provinciale locale, dopo essere stata condannata a sette anni per aver praticato il Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal luglio 1999.

Il 23 aprile 2021 Liu Yanmei, pensionata del giacimento petrolifero Shengli, è stata arrestata e, sette mesi dopo, incriminata. Il 20 dicembre dell’anno scorso è stata condannata a sette anni di prigione dal tribunale distrettuale di Dongyin. Otto giorni dopo, Liu ha presentato ricorso al tribunale intermedio locale, chiedendo un’udienza pubblica. Questo ha deciso di confermare il verdetto originale senza tenere alcuna udienza. Non è chiaro quando sia stata emessa esattamente la sentenza d’appello, tuttavia, non molto tempo dopo, la donna è stata imprigionata.

Nel suo appello, Liu ha confutato le accuse della corte contro di lei, spiegando come il Falun Gong le abbia donato una vita sana e felice.

L’ingiusta condanna viola la Costituzione cinese

La donna è stata condannata per aver violato l’articolo 300 della legge penale, il quale stabilisce che chiunque utilizzi un’organizzazione “di culto” per minare le forze dell’ordine deve essere perseguito nella misura massima prevista della legge.

Liu ha sostenuto che l’organo legislativo cinese, il Congresso del Popolo, non ha mai emanato alcuna legge che criminalizzi il Falun Gong o che lo etichetti come una setta, pertanto l’articolo 300 non è applicabile al suo caso.

Durante il processo, il pubblico ministero ha affermato che esiste una base legale per giudicare la donna, citando un’interpretazione dell’articolo 300 della legge penale emessa, nel novembre 1999, dalla Corte Suprema del Popolo e dalla Procura Suprema del Popolo. L’interpretazione richiede che chiunque pratichi o promuova il Falun Gong venga perseguito nella massima misura possibile.

Liu ha sottolineato che il 1° febbraio 2017 è entrata in vigore una nuova interpretazione statutaria che ha sostituito la versione del 1999. La nuova interpretazione non menziona il Falun Gong e sottolinea che qualsiasi accusa contro qualcuno che pratica un culto deve basarsi su solide basi legali. Poiché nessuna legge in Cina definisce il Falun Gong come culto, la donna ha affermato che la sua condanna, basata sull’interpretazione dell’articolo 300, non è più valida.

La polizia e il pubblico ministero hanno anche citato due avvisi emessi, nel luglio 1999, dall’Amministrazione cinese della stampa e delle pubblicazioni, per vietare la pubblicazione di libri del Falun Gong. Hanno affermato che Liu ha violato la legge possedendo libri del Falun Gong. La donna si è difesa, sottolineando che l’Amministrazione ha abrogato il divieto nel 2011 e che è pienamente legale per i praticanti possedere libri del Falun Gong, pertanto il materiale del Falun Gong che le è stato confiscato non avrebbe mai dovuto essere usato come prova ammissibile per condannarla.

Infatti, l’articolo 35 della Costituzione cinese afferma che i cittadini cinesi godono della libertà di parola, di stampa, di riunione, di associazione, di corteo e di manifestazione. L’articolo 36 stabilisce che ogni individuo può godere della libertà di credo religioso.

Nel suo appello, Liu ha chiesto: “Non so quale legge abbiano usato la polizia, il pubblico ministero e il giudice per arrestarmi, incriminarmi e condannarmi”. Ha concluso che la sua ingiusta condanna ha violato la Costituzione cinese e ha chiesto alla corte d’appello di annullare il verdetto originale contro di lei.

Ha anche avvertito i suoi responsabili che condannare ingiustamente i cittadini rispettosi della legge avrebbe portato a delle conseguenze e li ha esortati a smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong, come lei.

Diventa una badante

Nella sua lettera di appello, Liu ha raccontato di aver sofferto di molte malattie, tra cui artrite, spalla congelata, emorroidi, slittamento del disco, gravi malattie ginecologiche, complicazioni del parto, anemia e vertigini. Sentiva sempre freddo e aveva gambe e piedi così gonfi e dolorosi che non poteva indossare scarpe, di conseguenza aveva difficoltà a camminare.

“Le mie colleghe mi conoscevano come una che prendeva pillole, ed ero sempre quella che veniva curata dagli altri”, ha scritto la donna.

Tuttavia, ha raccontato che l’incontro con il Falun Gong nel 1998 ha cambiato tutto ed è diventata così sana ed energica da potersi prendere cura lei degli altri. Di seguito riportiamo un estratto della sua lettera di appello:

“Nel 1998 i miei sintomi sono peggiorati e tutto il mio corpo soffriva di dolori insopportabili. Non riuscivo a sollevare le braccia o a girare il collo. Mi sono ricordata che qualcuno mi aveva fatto conoscere il Falun Gong. Così ho deciso di provare, visto che nient’altro sembrava aiutarmi”.

“In soli sei mesi, tutti i miei sintomi sono scomparsi senza alcun trattamento medico! Un tempo atea sfegatata, ero totalmente convinta del miracoloso potere di guarigione del Falun Gong. Inoltre, sono diventata più estroversa e allegra. Non serbavo più rancore verso mio marito e mia suocera. Ero felice, piena di energia e soddisfatta ogni giorno”.

“Dopo essere stata una paziente di lungo corso, ho potuto finalmente ricambiare e prendermi cura degli altri. In quel periodo mia madre era paralizzata da un lato del corpo, così ho invitato lei e mio padre a vivere con me. Li ho assistiti a casa mia per un anno prima di trasferirmi nel loro appartamento a Qingdao, dove sono rimasta per un altro anno”.

“Mentre ero a Qingdao, ho saputo che il mio ex insegnante di scuola media era malato da diversi anni. Sua moglie era deceduta e lui non aveva figli che potessero occuparsi di lui, inoltre la sua situazione finanziaria non gli permetteva di assumere una domestica per aiutare in casa”.

“Quando sono andata a trovarlo, ho notato che la sua casa era molto sporca e che tutte le finestre erano chiuse. Mi sono recata altre due volte a casa sua. Durante le tre visite, con il suo permesso ho pulito a fondo l’appartamento e ho rimosso tutto il disordine. Ho anche sostituito le prese elettriche non sicure, ho lavato i piatti e fatto il bucato. Ho anche sistemato le finestre, che ora si aprono e si chiudono senza problemi”.

“L’uomo non riusciva a credere che fossi stata in grado di fare quello che ho fatto da sola, con facilità. Gli ho detto che il Falun Gong mi ha trasformato in una persona sana ed energica. In seguito mi ha chiamato per dirmi che era così bello poter aprire le finestre e respirare aria fresca, per la prima volta dopo anni”.

“Se non avessi praticato il Falun Gong, non avrei potuto aiutare il mio ex insegnante. Sarei invece rimasta come lui, ad aspettare che qualcuno si prendesse cura di me”.