(Minghui.org) Il 10 e l’11 luglio scorsi 10 residenti della città di Qujing, nella provincia dello Yunnan, sono stati arrestati per la loro fede condivisa nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Secondo gli addetti ai lavori, l’arresto di gruppo è stato condotto congiuntamente dalla polizia di Qujing e dalle sue controparti nella vicina Kunming, capitale della provincia dello Yunnan. La polizia stava monitorando i praticanti dallo scorso mese di marzo, durante le “due sessioni” del regime comunista.

Le “due sessioni” si riferiscono alle sessioni plenarie annuali del Congresso nazionale del popolo (NPC) e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CPPCC), che si tengono ogni anno nel mese di marzo. Solitamente, in prossimità di date sensibili, tra cui importanti incontri politici o anniversari legati al Falun Gong, il regime intensifica la persecuzione.

Un ufficiale ha persino minacciato una praticante durante il suo arresto, dicendo. “L’utilizzo della vostra banda internet ha superato i 5 Gigabyte. Aspettate di vedere come vi ucciderò tutti!”.

Una delle praticanti arrestate, Huang Xilan, ha ricordato quello che è successo all’inizio di giugno, quando ha passato i controlli di sicurezza in una stazione ferroviaria. Una volta arrivato il suo turno, un agente di sicurezza ha detto ai suoi colleghi: “Questa donna vestita di nero non è uguale a quella del nostro database?”. Dopo essere stata arrestata, un mese dopo Huang ha capito che l’agente di sicurezza doveva averla confrontata con la sua foto nel database. Non l’hanno arrestata subito, alla stazione ferroviaria, ma sembra che abbiano continuato a monitorarla anche in seguito.

Gli altri praticanti arrestati erano Li Hongmei, Chen Zhongcun, Xu Yamei, Pu E’mei, He Zeying, Zhao Qunmei, Yang Yufen, Yan Jianming e un praticante soprannominato Liu di cui non si conosce il nome.

Il 10 luglio scorso, quando la polizia ha fatto irruzione nella sua abitazione, i figli di Pu erano terrorizzati. In quel momento la donna non si trovava in casa. Ore dopo è stata arrestata altrove.

Huang, Li, Xu e Pu sono ancora trattenute nel centro di detenzione del distretto di Qilin. He e Chen sono attualmente fuori su cauzione. Gli altri praticanti sono stati rilasciati “senza condizioni” (secondo la polizia), ma sono ancora strettamente monitorati e sottoposti a restrizioni della libertà personale.

Zhao Feiqiong e Chen Fachun, entrambe anziane, non sono state arrestate, ma il 13 luglio la polizia ha fatto irruzione nelle loro abitazioni.

Persecuzioni passate di Xu

Da quando è stata rilasciata dal carcere il 16 luglio 2020, Xu ha subito frequenti molestie, dopo aver scontato una pena di tre anni per la sua fede. La stazione di polizia di Baishijiang e il Comitato di via Jiangnan hanno minacciato di causare problemi alla carriera delle nipoti, nel tentativo di mettere la sua famiglia contro di lei. I suoi fratelli non ce la facevano più e a un certo punto le hanno chiesto persino di rinnegare i lgenitori, entrambi settantenni. Lei non l’ha fatto, continuando a prendersi cura di loro.

Erano passate le 21:00 di un giono di dicembre dell’anno scorso, quando gli agenti sono entrati in casa di Xu per molestarla. Lei non c’era e i suoi genitori, che vivevano con lei, erano terrorizzati.

Il 3 gennaio di quest’anno un agente di polizia ha chiamato il padre della donna per convincerlo a farla rinunciare alla sua fede. Quando Xu ha saputo della telefonata, ha preso il numero di cellulare dell’agente (+86-159-24861326) e lo ha richiamato. L’agente ha detto di essere della stazione di Baishijiang, ma si è rifiutato di rivelare il numero di distintivo, il nome o la qualifica professionale. Ha chiesto di parlare di persona con lei. Non è chiaro se Xu abbia accettato.

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