(Minghui.org) Il 4 giugno scorso una coppia di coniugi della città di Jilin, nella provincia omonima, è stata arrestata per la loro la fede condivisa nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Zheng Fengxiang, di 61 anni, è stato rilasciato dopo 24 ore, ma sua moglie Li Wenhua, di 59 anni, al momento in cui scriviamo è ancora trattenuta nel centro di detenzione della città di Jilin e rischia di essere processata.
Zheng e Li erano tra gli oltre 30 praticanti del Falun Gong che sono stati arrestati il 4 giugno scorso. La polizia li ha monitorati a lungo e ha raccolto i filmati delle telecamere di sorveglianza prima di procedere all’arresto.
Non è la prima volta che Zheng e Li sono stati presi di mira per la loro fede. Negli ultimi 24 anni di persecuzione, la donna è stata sottoposta a un anno e tre mesi di lavori forzati. Zheng ha subito due periodi di lavori forzati ed è stato condannato a quattro anni di prigione. Nel 2006 il figlio della coppia è stato arrestato insieme ai genitori e picchiato dalla polizia. All’epoca aveva solo 17 anni.
Intraprendere il Falun Gong
In passato Li era molto appassionata di mahjong (un gioco da tavolo) e di ballo. Anche tutto ciò che era considerato una “nuova tendenza” suscitava il suo interesse, di conseguenza raramente aveva tempo per il marito e il figlio, il che ha causato molti disaccordi nella loro vita familiare.
Nel giugno 1996 Zheng e suo figlio sono andati in un parco e hanno visto un gruppo di praticanti del Falun Gong che facevano gli esercizi. L’uomo, avvicinandosi, ha sentito un’energia potente e pacifica; è stato in quel momento che ha deciso di praticare il Falun Gong.
Li ha notato gradualmente il cambiamento del marito. È diventato sano e allegro, sempre con il sorriso sulle labbra. La moglie è rimasta incantata dal potere di trasformazione della vita del Falun Gong e nel 2003 ha iniziato a praticare.
Una volta un vicino l’ha invitata a giocare di nuovo a mahjong e lei ha detto che aveva smesso dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, perché ora voleva dedicare più tempo alla cura della sua famiglia. Il vicino era sorpreso di sentirla parlare così, perché era conosciuta come una donna egoista.
Anche i suoi parenti e amici sono rimasti stupiti dal fatto che il Falun Gong l’abbia trasformata in una moglie e madre premurosa. Lei e suo marito, tuttavia, nel corso degli anni sono stati ripetutamente presi di mira per la loro fede condivisa.
Zheng condannato a due anni di lavori forzati dopo l’arresto nel 2000
Il 26 luglio 2000 Zheng è stato arrestato per strada e brutalmente torturato presso il Dipartimento di polizia della città di Jilin. Diversi agenti hanno usato una sedia per immobilizzargli la testa, prima di incidergli le costole. Il dolore era così forte che l’uomo ha rischiato di svenire. In seguito è stato portato nel campo di lavoro della città di Jilin per scontare una pena di due anni, ma è stato rilasciato tre mesi dopo perché era diventato troppo debole a causa delle torture.
Rievocazione della tortura: Immobilizzazione della testa e taglio delle costole
Zheng arrestato di nuovo due mesi dopo essere stato rilasciato dal campo di lavoro
Alle 21:00 del 23 dicembre 2000 gli agenti della polizia stradale di Changchun hanno arrestato Zheng, mentre distribuiva materiale informativo del Falun Gong. L’uomo è stato torturato alla stazione di polizia fino alle 3:00 del mattino. Gli agenti lo hanno preso a calci e pugni, prima di spogliarlo e costringerlo a restare fuori all’aperto, in pieno inverno. Ha urlato: “Venite a vedere come la polizia tratta i praticanti del Falun Gong!”. I poliziotti non volevano che altri lo sentissero e lo hanno riportato dentro, spinto a terra e hanno calpestato il suo corpo prima di versargli addosso acqua fredda. L’uomo si è rifiutato di rispondere alle loro domande e allora l’hanno ammanettato a un tubo dell’acqua, prendendolo a calci nella zona inguinale.
In seguito, Zheng è stato portato al primo centro di detenzione della città di Jilin e messo in una piccola cella con più di 20 detenuti, tra cui diversi assassini. La guardia Wang Zhong ha istigato i detenuti a maltrattarlo. Essi gli hanno ordinato di leggere articoli di giornale che diffamavano il Falun Gong. Lui si è rifiutato ed è stato picchiato. Lo hanno spogliato e portato in bagno, dove gradatamente gli hanno versato due enormi secchi di acqua fredda sulla testa. Quel giorno la temperatura esterna era di -42°C. Dopo la tortura del waterboarding, i detenuti hanno messo Zheng a terra, in posizione divaricata, calpestando e torcendo con le scarpe i suoi piedi, che si sono gonfiati e incancreniti.
Zheng e Li arrestati entrambi nel 2004
La mattina del 4 febbraio 2004 Zheng e Li sono stati arrestati, mentre dipingevano con lo spray messaggi del Falun Gong in una città locale. Verso le 15:00 di quel giorno, tre agenti hanno costretto Li a portarli a casa sua. Le hanno confiscato i libri del Falun Gong, le cassette audio e il materiale informativo (compreso un calendario con i messaggi del Falun Gong).
Cui Dongchang e Li Jinggang della stazione di polizia di Gudianzi, che si occupavano del caso dei coniugi, li hanno portati al terzo centro di detenzione della città di Jilin. Zheng ha rifiutato di rinunciare alla sua fede. La guardia del centro di detenzione, Yang Zhonghua, lo ha ridotto mani e piedi in catene, in modo che non potesse raddrizzare il suo corpo (vedi immagine sotto). Per protestare, Zheng ha iniziato uno sciopero della fame. Il quarto giorno, il direttore del centro di detenzione, Cong Maohua, ha ordinato alle guardie di sottoporlo ad alimentazione forzata, inserendogli un tubo nella narice. Durante tutto il processo, Zheng ha sofferto di dolori lancinanti.
Ricostruzione della tortura: Mani e piedi in catene
Nel 2006 anche il figlio di 17 anni è stato arrestato e torturato
Il 14 luglio 2006 Zheng, la moglie Li e il loro figlio allora diciassettenne, Zheng Yunlong, sono stati arrestati da otto ufficiali della stazione di polizia stradale di Changjiang, incluso il vice capo Wang Hongwei.
La famiglia di tre persone è stata brutalmente torturata alla stazione di polizia. Diversi agenti hanno appeso Zheng Yunlong prima di pizzicargli la bocca, storcergli il naso e prenderlo ripetutamente a calci nello stomaco, al petto e nella zona inguinale. Dopo averlo calato, gli agenti hanno continuato a calciarlo a terra, prima di sollevarlo e rigettarlo nuovamente a terra. Per 24 ore, inoltre, non hanno permesso all’adolescente di dormire. La mattina presto del 16 luglio 2006, quando è stato rilasciato, aveva subito danni irreparabili sia fisici che mentali. Il diciassettenne si sentiva frastornato, nauseato e confuso.
Suo padre, Zheng Fengxiang, è stato torturato per più di sei ore di fila. La polizia lo ha appeso e picchiato. L’uomo è svenuto diverse volte a causa delle percosse. Gli agenti gli hanno versato addosso dell’acqua fredda, per svegliarlo; dopodiché hanno ripreso a picchiarlo. Un ufficiale ha urlato: “Ricorda che mi chiamo Li Chengbao. Ti sfido a farmi causa!”.
Gli è stato assegnato un termine sconosciuto di lavori forzati, ma il campo di Yinmahe ha rifiutato di ammetterlo a causa della sua cattiva salute, indotta dalle torture. L’uomo è stato rilasciato.
In seguito, la moglie ha scontato un anno e tre mesi di lavoro forzato nel campo di Heizuizi di Changchun, a circa 80 miglia (circa 130 chilometri) dalla città di Jilin.
Zheng condannato a quattro anni dopo aver fatto visita alla moglie nel campo di lavoro
Il 13 giugno 2007 Zheng, suo figlio e i loro tre parenti si sono recati in visita alla donna nel campo di lavoro. Al suo arrivo nella città di Changchun, l’uomo ha chiamato un membro della famiglia nella città di Jilin per informarlo su dove si trovassero. Nelle ore successive il familiare non ha ricevuto alcun aggiornamento. Ha chiamato varie agenzie e ha avuto la conferma che Zheng, suo figlio e i tre parenti erano stati tutti arrestati all’arrivo nel campo di lavoro.
Gli agenti hanno usato vari strumenti di tortura su Zheng, provocandogli gravi ferite, tali da doverlo portar in ospedale per essere rianimato. Dopo aver informato la famiglia del suo ricovero, hanno lasciato l’ospedale.
Anche il figlio e i parenti dell’uomo sono stati picchiati e intimiditi, prima di essere rilasciati.
Il 2 luglio 2007 Zheng è stato nuovamente arrestato, quando si è recato alla stazione di polizia stradale di Changjiang per chiedere la restituzione di oltre 5.800 yuan (circa 732 euro) in contanti, confiscati durante il suo arresto nel campo di lavoro. La polizia lo ha condotto al centro di detenzione della città di Jilin.
Nel mese di novembre 2008 l’uomo è stato condannato a quattro anni e nell’aprile 2009 è stato trasferito nella prigione di Gongzhuling.
In prigione Zheng è stato brutalmente torturato. I dettagli della sue sofferenze possono essere letti qui.
Dopo essere stato rilasciato, Zheng è stato portato direttamente al centro per il lavaggio del cervello
Tre membri della famiglia dell’uomo si sono recati alla prigione di Gongzhuling, ansiosi di riportarlo a casa, dopo quattro lunghi anni di detenzione. Alle 8:00 del mattino una guardia è uscita dal cancello e li ha informati che la prigione avrebbe consegnato Zheng solo agli agenti dell’ufficio 610 della città di Jilin e non alla sua famiglia.
I familiari sono stati costretti ad aspettare fuori dalla struttura. Verso le 11:00 hanno visto una jeep bianca entrare direttamente nel recinto della prigione, prima di arretrare verso una porta laterale utilizzata per rilasciare i detenuti alla scadenza del termine. Più tardi hanno visto cinque persone saltare fuori dalla jeep e afferrare l’uomo, che era appena stato scortato alla porta laterale.
I familiari hanno visto tutto svolgersi sotto i propri occhi, ma è stato impedito loro di entrare nel complesso carcerario. Mentre la jeep stava uscendo dalla prigione, la famiglia si è seduta a terra per impedirle di uscire. Hanno anche biasimato l’Ufficio 610 per aver prelevato il loro amato. Erano venuti da Jilin a Changchun il giorno prima, ma era stato impedito loro di riportare Zheng a casa.
Intorno si è radunata una moltitudine di persone. Tre agenti sono saltati fuori dalla jeep e hanno spinto la famiglia di Zheng sul ciglio della strada, poi sono fuggiti con l’uomo nell’auto.
In seguito, la famiglia di Zheng ha saputo che era stato portato direttamente in un centro per il lavaggio del cervello, perché si rifiutava ancora di rinunciare al Falun Gong, alla fine della sua pena detentiva. Per sette giorni l’uomo è stato trattenuto nel centro per il lavaggio del cervello.
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