(Minghui.org) Il 18 agosto scorso un insegnante di matematica di 46 anni della scuola media di Gaozhou nella provincia del Guangdong, è stato condannato a due anni e dieci mesi di prigione, oltre al pagamento di una multa di 10.000 yuan (circa 1.270 euro) per la sua fede nel Falun Gong.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La mattina del 12 agosto 2021 (un giovedì) otto agenti dell’Ufficio per la sicurezza interna della città di Gaozhou e della stazione di polizia di Chengnan hanno fatto irruzione nell’abitazione di Yu Tao. L’uomo non era in casa, così la polizia ha costretto il figlio liceale a chiamarlo, chiedendogli di tornare immediatamente per rispondere alle domande della polizia. Non appena è tornato, gli agenti lo hanno arrestato; hanno anche confiscato la stampante di famiglia e il computer di lavoro della moglie, che è una contabile. Nessuno di loro ha mostrato i propri documenti o un mandato di perquisizione. Inoltre si sono rifiutati di fornire un elenco degli oggetti confiscati.
Dopo 15 giorni di detenzione amministrativa, la polizia ha tentato di costringere Yu a firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. L’uomo si è rifiutato e il 28 agosto è stato messo in detenzione penale. Il 10 settembre 2021 è stato approvato il suo arresto. In seguito, la polizia ha sottoposto il suo caso alla Procura distrettuale di Maonan. I procuratori Yu Huadan e Mai Haihong hanno rinviato il caso alla polizia per due volte, adducendo prove insufficienti, ma il 15 marzo dell’anno scorso lo hanno incriminato, dopo che la polizia ha presentato il caso per la terza volta.
Il 14 dicembre dell’anno scorso la madre di Yu, Zheng Rizhen, ha sporto denuncia contro Yuan Gujie, segretario del Comitato politico e legale della provincia del Guangdong ed ex sindaco della città di Maoming (che sovrintende alla città di Gaozhou), Wang Turui, segretario del Comitato politico e legale della città di Maoming e Liang Shuang, vice segretario del Comitato politico e legale della città di Gaozhou, nonché direttore dell’Ufficio di pubblica sicurezza della città di Gaozhou.
Zheng ha chiesto che i funzionari siano ritenuti responsabili di aver violato la legge criminalizzando suo figlio. Ha anche chiesto al procuratore e alla polizia di archiviare il caso di Yu, di rilasciarlo e di restituirgli tutti gli oggetti confiscati. Non è chiaro se, in seguito alle sue denunce, Zheng abbia mai ricevuto una risposta.
Il 25 maggio scorso il tribunale distrettuale di Maonan ha tenuto un’udienza nel primo centro di detenzione della città di Maoming. Yu, rinchiuso dal momento del suo arresto nel centro di detenzione di Gaozhou, è stato portato lì per essere processato.
L’uomo ha testimoniato in propria difesa, sottolineando che nessuna legge in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong. Il giudice lo ha interrotto, dicendo: “La legge ha da tempo vietato il Falun Gong”. Yu ha chiesto di quale legge si trattasse, ma il giudice non è stato in grado di rispondere a lui e al pubblico ministero, nemmeno quando Yu ha chiesto quale legge avesse presumibilmente violato.
I due avvocati dell’uomo hanno presentato per lui un’istanza di non colpevolezza, chiedendone l’assoluzione.
Il 18 agosto scorso il giudice Tan Wei e i suoi assistenti Ke Xuejun e Pan Chuanghua hanno tenuto un’udienza di condanna nel primo centro di detenzione della città di Maoming e hanno annunciato il verdetto. Il cancelliere era Gong Yanfen. Yu è stato portato nell’aula improvvisata con manette e catene collegate tra loro.
Oltre alla madre e al fratello minore, hanno assistito all’udienza di condanna anche Yu Jinding, Zhao Fuquan e Chen Xiaohong del Comitato del villaggio di Changsha nella città di Dajing, a Gaozhou (dove Yu risiedeva).
Poco dopo la sentenza, la madre di Yu ha assunto un nuovo avvocato perché potesse appellarsi contro l’ingiusta condanna. Nel ricorso l’avvocato ha scritto che la Costituzione protegge la libertà di credo e di parola, che nessuna legge ha mai criminalizzato il Falun Gong in Cina e che il pubblico ministero non ha presentato alcuna prova per dimostrare come il suo cliente abbia minato l’applicazione della legge praticando il Falun Gong, come indicato dall’accusa e ha chiesto alla corte d’appello di seguire la legge e di sostenere la giustizia.
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