(Minghui.org) Alla fine dello scorso mese di giugno una donna di 67 anni della città di Fuzhou, nella provincia del Fujian, è stata ammessa alla prima Divisione della prigione femminile locale per scontare una pena di cinque anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente ed del corpo che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

A pochi mesi dal suo trasferimento in carcere Li Yaping ha sviluppato ipertensione e diabete; i familiari non sanno se le sia stata somministrata alcuna terapia.

Non è la prima volta che Li viene presa di mira per la sua fede; poco dopo l’inizio della persecuzione, nel 1999, è stata condannata a due anni di lavori forzati, seguiti da una condanna a quattro anni di carcere nel 2002 e a quattro anni e mezzo nel 2015.

L’ultima condanna di Li deriva dal suo arresto il 30 marzo 2020, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong insieme alla sorella minore, Li Weiping di 65 anni, anche lei praticante del Falun Gong.

Le sorelle Li sono state rilasciate su cauzione dopo che i centri di detenzione locali si sono rifiutati di accoglierle a causa dell’epidemia di COVID-19. Li Weiping è stata ripresa in custodia il 14 luglio 2021 e, mesi dopo, è stata condannata a quattro anni di carcere. Li Yaping non era in casa quando la polizia è andata a prenderla, ed e’ stata costretta a vivere lontano da casa per poi essere inserita nella lista dei ricercati e vedersi sospendere la pensione. È stata nuovamente arrestata il 17 agosto dello scorso anno e condannata a cinque anni e mezzo quest’anno. I dettagli del processo e della sentenza rimangono sconosciuti.

Ultimo arresto

La sera del 27 marzo 2020 Li Yaping e Li Weiping sono uscite per distribuire materiale informativo sul Falun Gong in un quartiere. Una famiglia, la cui telecamera del campanello le ha riprese, le ha denunciate alla polizia che le ha arrestate tre giorni dopo. Poiché il centro di detenzione locale si è rifiutato di ammetterle durante la pandemia, la polizia ha estorto loro 4.000 yuan (circa 510 euro) e le ha rilasciate su cauzione.

In seguito, la polizia e i membri del comitato residenziale locale hanno continuato a molestare le sorelle. Il 13 luglio 2021 il marito di Li Weiping ha ricevuto una telefonata dalla stazione di polizia di Yuefeng che ordinava alle sorelle di andare a firmare i documenti del caso alla stazione di polizia. Il 14 luglio, poiché non si sono presentate, la polizia si è recata a casa di Li Weiping per arrestarla, Li Yaping è sfuggita all’arresto perché non era in casa e da allora è costretta a vivere lontano da casa per nascondersi dagli agenti.

Dopo 14 giorni di detenzione nella prigione della contea di Minqing, Li Weiping è stata portata nel centro di detenzione n. 2 della città di Fuzhou. Quando il 21 agosto i familiari hanno chiamato la polizia è stato comunicato loro che la Procura del distretto di Jin’an aveva appena approvato il suo arresto. Dopo due anni di detenzione Li è stata processata dal tribunale distrettuale di Mawei e successivamente condannata a quattro anni. In seguito ha presentato appello al tribunale intermedio della città di Fuzhou.

Li Yaping, invece, è stata inserita dalla polizia nell’elenco dei ricercati; le autorità, come ritorsione, hanno anche sospeso la sua pensione. Il 17 agosto dello scorso anno è stata arrestata dalla polizia locale mentre distribuiva materiale sul Falun Gong nella contea di Yongtai, vicino alla città di Fuzhou, ed è stata portata alla stazione di polizia di Yuefeng a Fuzhou.

Quest’anno Li è stata portata al centro di detenzione della città di Fuzhou e condannata a cinque anni e mezzo. Alla fine di giugno è stata reclusa nella prima divisione del carcere femminile della provincia del Fujian, dove ha subito abusi al punto da sviluppare ipertensione e diabete.

Persecuzione passata di Li Yaping

Li Yaping ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997 e, solo una settimana dopo, il mal di testa e la tracheite che l’avevano tormentata per anni sono scomparsi, ha anche cambiato il suo brutto carattere ed è diventata più pacifica.

Dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione dei praticanti del Falun Gong nel 1999, Li si è recata tre volte a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata ogni volta. Dopo il terzo arresto è stata condannata a due anni nel campo di lavoro forzato di Qingyunpu, nella città di Nanchang. È stata sottoposta a un intenso lavaggio del cervello e costretta a svolgere lavori non retribuiti.

Nel gennaio 2002, per aver letto una rivista del Falun Gong mentre era in treno, è stata arrestata e detenuta per sette giorni.

Qualche mese dopo è stata nuovamente arrestata, dopo essere stata denunciata per aver affisso degli adesivi con la scritta “La Falun Dafa è buona”. Pochi mesi dopo è stata condannata a quattro anni nel carcere femminile di Nanchang. Le guardie la picchiavano costantemente e la insultavano, era anche costretta a stare in piedi per molte ore e tenuta in cella d’isolamento. Per la maggior parte del periodo di detenzione è stata costretta a lavorare per più di 10 ore al giorno senza retribuzione, e non le veniva permesso di dormire se non finiva la quota giornaliera.

Siccome ha praticato gli esercizi del Falun Gong le guardie le hanno rotto il braccio sinistro e l’hanno ammanettata al letto. L’osso rotto è penetrato nella carne, così il giorno dopo il braccio si è gravemente gonfiato, solo allora la guardia l’ha portata in ospedale per essere curata.

Rievocazione della tortura: Ammanettata dietro la schiena

Dopo essersi andata via da Yingtan, nella provincia dello Jiangxi, Li si è trasferita a Fuzhou con il marito. A causa dei suoi continui sforzi di sensibilizzazione sulla persecuzione è stata arrestata altre tre volte: il 22 luglio 2011, il 2012 e il 15 febbraio 2015, per aver distribuito materiale sul Falun Gong. Dopo l’arresto del 2011 è stata detenuta per 15 giorni.

In seguito all’arresto del 2015 è stata reclusa nel centro di detenzione n. 2 della città di Fuzhou. La Procura del distretto di Jin’an ha approvato il suo arresto il 23 marzo. Dopo due udienze tenutesi il 20 agosto e l’8 settembre 2015, il tribunale distrettuale di Jin’an l’ha condannata a quattro anni e mezzo nel carcere femminile della provincia del Fujian. Ha fatto appello al tribunale intermedio della città di Fuzhou, che però ha deciso di confermare il verdetto originale.

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