(Minghui.org) Una donna di 74 anni della città di Fushun, nella provincia del Liaoning, sta affrontando un processo dopo il suo ultimo arresto per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Lo scorso 11 agosto Miao Shuqing è stata fermata da sei agenti mentre tornava da un viaggio fuori città. I suoi familiari hanno cercato di impedire che venisse prelevata dall’autobus a lunga percorrenza, sul quale viaggiavano, ma senza successo. Gli agenti hanno condotto la donna al centro di detenzione della città di Fushun. Il giorno successivo la stazione di polizia di Guchengzi ha convocato la figlia e le ha chiesto di firmare un avviso di detenzione temporanea per sua madre.

Non è la prima volta che Miao viene presa di mira per la sua fede. In passato è stata incarcerata due volte e ha scontato un totale di otto anni. Durante entrambi i periodi di detenzione, è stata brutalmente torturata. Spesso è stata sottoposta a percosse con i bastoni elettrici per lunghe ore, che le hanno provocato incontinenza e gravi lesioni corporali. Ancora oggi, se sottoposta a pressione, diventa incontinente. Il suo occhio sinistro è diventato cieco e quello destro ha una vista molto limitata. Nel mese di giugno 2016 le è stata sospesa la pensione, un mese dopo la fine del suo secondo periodo di detenzione.

L’ultimo arresto di Miao è avvenuto non molto tempo dopo il suo ritorno a casa, nel mese di agosto dell’anno scorso, dopo essere stata costretta a vivere da sfollata per evitare ulteriori persecuzioni.

Persecuzioni passate

Il 3 settembre 1996, all’età di 47 anni, Miao ha iniziato a praticare il Falun Gong. Poco tempo dopo il suo grave problema cardiaco, la malattia del sangue e il problema al collo sono scomparsi. La sua pelle pruriginosa è diventata liscia e ha potuto affrontare molte faccende domestiche senza doversi preoccupare di rimanere senza fiato.

Dopo l’arresto, avvenuto l’8 ottobre 2002, la polizia l’ha privata del sonno, sottoposta a congelamento, le ha allungato le gambe in una posizione straziante e l’ha percossa su tutto il corpo con i bastoni elettrici, anche sulle parti intime e sugli occhi. La donna aveva il corpo gravemente ustionato. Un altro agente le ha inserito degli stuzzicadenti sotto le unghie.

Rievocazione della tortura: Inserimento di stuzzicadenti sotto le unghie

In seguito Miao è stata condannata a quattro anni e mezzo, trascorsi nella prigione femminile di Shenyang, dove è stata costantemente picchiata, insultata e costretta a diffamare il Falun Gong. In seguito si è pentita della sua azione e ha scritto una dichiarazione in cui annullava le sue parole diffamatorie nei confronti del Falun Gong. Le guardie si sono vendicate istigando le detenute a picchiarla.

Il 5 novembre 2012 la donna è stata nuovamente arrestata per aver affisso volantini del Falun Gong in un appartamento. Il 22 aprile 2013 è stata condannata a tre anni e mezzo dal tribunale distrettuale di Shuncheng.

Mentre scontava la pena nella prigione femminile di Masanjia (l’ex famigerato campo di lavoro forzato di Masanjia, diventato prigione alla fine del 2013, dopo l’abolizione del sistema dei campi di lavoro in Cina), è stata nuovamente sottoposta a scosse con i manganelli elettrici, privata del sonno e torturata sulla panca della tigre. Le guardie l’hanno anche tenuta in cella d’isolamento, costretta a sedersi su un piccolo sgabello per lunghe ore, sospesa per i polsi e le hanno inserito degli stuzzicadenti sotto le unghie.

Il 4 maggio 2016, un mese dopo essere stata rilasciata, le autorità le hanno sospeso la pensione. Miao ha fatto ricorso all’ufficio di previdenza sociale, che gestiva il fondo pensione per tutti i datori di lavoro, ma senza successo.

Il 15 giugno dell’anno scorso è stata nuovamente arrestata, per aver parlato alla gente del Falun Gong. Quando è stata rilasciata il giorno dopo, la polizia ha dato alla sua famiglia un avviso di rilascio a metà agosto, estorcendo alla figlia una cauzione di 5.000 yuan (circa 636 euro). Per evitare ulteriori persecuzioni, Miao non ha avuto altra scelta che vivere da sfollata. Diversi mesi dopo è tornata a casa e lo scorso mese di agosto è partita per un viaggio con la famiglia, ma è stata arrestata sulla via del ritorno.

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