(Minghui.org) Nota dell’editore: questo articolo è stato pubblicato originariamente in cinese il 19 gennaio 2010 e aggiornato lo scorso 19 agosto.

Per i chirurghi, in Svizzera o in altri Paesi europei, non è mai possibile sapere quando verrà effettuato un trapianto. La premessa è che qualcuno muoia e nessuno può sapere quando ci sarà un donatore o se la famiglia darà l’assenso all’espianto. Gli interventi possono essere eseguiti di notte, nei fine settimana, e a volte se ne possono effettuare due o tre di seguito. A volte non ci sono interventi per un lungo periodo di tempo, tuttavia nel 2007 il dottor Franz Immer, cardiochirurgo e presidente della Fondazione nazionale svizzera per la donazione e il trapianto di organi, si è reso conto di quanto sia spaventoso il trapianto di organi in Cina.

“Nel 2007 sono stato invitato a partecipare a una conferenza medica a Pechino, durante la quale un ospedale ci ha invitato a osservare un intervento di trapianto di cuore. Naturalmente ci piacerebbe visitare gli ospedali cinesi, ma mi è stato chiesto in che giorno volessi assistere all’operazione, se al mattino o al pomeriggio. In quel momento ho capito una cosa: c’è una data precisa per il prelievo di organi, cioè la persona che fornisce l’organo morirà in un momento preciso, o sarà uccisa”. L’esperienza ha fornito al dottor Franz Immer, cardiochirurgo esperto, una visione terrificante delle operazioni di trapianto di organi in Cina.

Il dottor Franz Immer ha declinato l’invito: “Non vogliamo che il nostro interesse venga scambiato per un sostegno a questo comportamento”.

Si è turbato ancora di più quando ha discusso, nei successivi incontri, alcuni principi con le sue controparti cinesi. Ha provato a cercare informazioni pertinenti su Internet, trovando alcuni indizi, ma non si aspettava un prelievo forzato di organi su così larga scala, fino a quando non ha incontrato David Matas e David Kilgour, gli autori del libro Bloody Harvest: Organ Harvesting of Falun Gong Practitioners in China (Raccolta sanguinosa: Il prelievo di organi dei praticanti del Falun Gong in Cina), e un praticante del Falun Gong che ha vissuto personalmente la persecuzione.

Franz Immer, cardiochirurgo e presidente della Fondazione nazionale svizzera per la donazione e il trapianto di organi

Il 15 gennaio 2010, durante il seminario sul traffico e la donazione di organi, Immer ha ascoltato anche l’esperienza di Liu Wei, una praticante del Falun Gong. Durante i 16 mesi in cui è stata detenuta illegalmente per la sua fede, Liu Wei è stata sottoposta a cinque esami fisici senza che gliene venisse spiegato il motivo. Il primo esame è stato effettuato nel centro di detenzione di Dongcheng, a Pechino. Diversi medici si sono recati nel centro di detenzione, con diverse attrezzature. Tutti i praticanti del Falun Gong dovevano sottoporsi a esami fisici, tra cui esami del sangue, elettrocardiogramma ed ecografia. Dopo gli esami, non sono stati comunicati loro i risultati.

Il racconto della praticante ha confermato ulteriormente il giudizio del dottor Immer: “Non solo gli esami del sangue, ma anche le ecografie, sono prove molto chiare. Il Partito Comunista Cinese (PCC) non solo vuole prelevare gli organi, ma presta anche attenzione alla loro qualità. Si valutano gli organi in anticipo; se la struttura del cuore è normale, se il fegato e i reni sono normali, vengono inseriti in un catalogo.

“Per i professionisti come me, che sono un medico specializzato nei trapianti di organi, questa è una chiara prova che gli organi vengono prelevati”.

Il dottor Immer sapeva bene che in Svizzera ci sono circa 100 persone in attesa di un trapianto. In base a un rapporto di circa 20 donatori per milione di persone in ogni Paese, ci sono circa 100-150 donatori. Quindi spesso ci vuole molto tempo per ottenere l’organo giusto.

Tuttavia, diversi ospedali in Cina hanno dichiarato che il tempo medio di attesa per gli organi era di circa due settimane. Nell’Istituto dei trapianti d’organo del Secondo Ospedale Affiliato alla Seconda Università Medica Militare in Cina, il tempo medio di attesa per un fegato è di una settimana. Per Immer si tratta di una forte evidenza.

“In Svizzera ci vogliono quasi tre anni per un rene, ed è più o meno lo stesso in Europa e in altri Paesi. Ci vogliono circa nove-dodici mesi per ottenere un cuore o un fegato adatti. Se si ha un gruppo sanguigno particolare, l’attesa sarà ancora più lunga, quindi è impossibile trovare un donatore adatto entro due settimane, anche in Cina”.

Il crimine del PCC nel prelievo di organi è un disastro umano. Immer ha anche sentito parlare della persecuzione del Regime cinese contro i praticanti del Falun Gong. Ha detto: “Condanno fermamente il PCC per trattare la gente in questo modo. Condanno chiaramente il considerare le persoe come banche di organi viventi. Quando ne parlo, mi vengono le lacrime agli occhi. Mi rattrista molto il fatto che esista una cosa del genere nella società di oggi”.

Ha detto che, sebbene la persecuzione del PCC contro i praticanti del Falun Gong sia stata smascherata: “Voglio sottolineare che, come membri dell’umanità, dovremmo alzarci e dichiarare guerra a tutte le violazioni dei diritti umani”. Ha detto che più persone dovrebbero conoscere questa situazione. Tutti dovrebbero contribuire a fermare il prelievo di organi da persone ancora in vita e la persecuzione.

“Finché esisterà questo tipo di comportamento, io e la mia famiglia non andremo in Cina. Mi dispiace per la gente del posto, perché non è colpa loro, ma credo che ognuno di noi debba prendere posizione, in modo che chi è al potere senta la pressione nel dover rispettare l’umanità, e in futuro governare un Paese in modo umano. Penso che se la Cina riuscirà a migliorare le conoscenze e i talenti che ha ora sarà un buon partner per noi, ma l’umanità deve essere fondamentalmente rispettata”.

Immer ha anche affermato che la Fondazione Nazionale Svizzera per la Donazione e il Trapianto di Organi ha una posizione chiara: non accetterà né fornirà organi illegali o legati al traffico illegale di organi. Comunicherà questa informazione ai pazienti in attesa di organi e al personale competente, in modo che un maggior numero di persone possa conoscerla. Ha anche auspicato che i politici possano fare pressione sul PCC, invece di considerare solo gli interessi economici. “La comprensione è un aspetto, ma le azioni sono necessarie. Noi comunicheremo sempre con la gente e anche i politici dovrebbero rispondere attivamente. A questo proposito, i fattori economici in Cina dovrebbero essere messi da parte e bisognerebbe concentrarsi sul rispetto dell’umanità. Non possiamo fare accordi con un Paese che calpesta i diritti umani. Questo è il mio punto di vista, come medico e come persona”.

Ha dichiarato che è stato un onore speciale ospitare un seminario di esperti con l’Associazione Internazionale per i Diritti Umani e consegnare i premi a due investigatori che indagano sul crimine del prelievo di organi da parte del PCC. “La Fondazione nazionale svizzera per la donazione e il trapianto di organi è un’organizzazione non governativa e, umanitaria. Dobbiamo esprimere la nostra obiezione a questo comportamento (il prelievo di organi da parte del PCC), tutti dovrebbero esprimerla. Questo è un onore speciale per me. Possiamo dire chiaramente che abbiamo i nostri principi. La dignità e i diritti umani sono al primo posto per noi, e possiamo sempre contribuire a promuoverlivi”.